Comodamente sedute/123: la devozione e la nostalgia dell’eternità
Diversi anni fa, ho perso il conto di quanti, avevo ritrovato nel garage del mio papà, la statua di una Madonna di cui nessuno dei miei familiari me compresa, è mai riuscito a risalire alle origini.
Non ho avuto cuore di buttarla, si trattava pur sempre della Madonna, anche se devo ammettere che era davvero piuttosto malridotta.
L’ho portata a casa e a mia volta l’ho lasciata in un angolo per altri anni a venire.
Poi la scorsa estate, sempre durante una delle mie consuete operazioni di pulizia che ben conoscete, l’ho ritrovata e per aiutare i miei figli a trovare un regalo da farmi a Natale, visto che sono sempre un po’ difficile da accontentare, ho proposto loro di farla restaurare.
Hanno raccolto il suggerimento, ma non è stata affatto un’impresa semplice trovare qualcuno che si intendesse di restaurazioni.
Certo non si sono arresi e a Natale il regalo è arrivato puntuale e bellissimo.
Dico la verità, anche se era una richiesta partita da me, me ne ero proprio dimenticata e trovarmela davanti rimessa a nuovo è stata una grandissima emozione.
In realtà il mio desiderio di restaurarla era nato da un progetto che coltivavo nel cuore da tanti anni, e cioè mettere una statua di Maria all’ingresso di casa.
E’ stato a quel punto che ho chiesto consiglio a mio cognato Giorgio, il marito di mia sorella Tiziana.
Lui è il più bravo muratore che io abbia mai conosciuto e questa settimana ha fatto un lavoro egregio che potete ammirare con i vostri occhi.
Non è bellissima?
Mi sono domandata come mai fosse così importante per me mettere una statua di Maria vicino alla porta di ingresso.
Credo che abbia un po’ a che fare con la devozione.
La parola devozione deriva dal latino ed è composta da due termini: la preposizione semplice de che indica il movimento dall’altro verso il basso ed il verbo vovere che esprime l'azione del votarsi e dell'affidarsi a qualcuno o qualcosa.
La devozione è un forte sentimento di amore che l’essere umano prova verso qualcuno o qualcosa di mistico e trascendentale, è una passione profonda e gentile verso un legame di cui si ha bisogno per trarre ispirazione e significato.
E’ una parola antica, che può addirittura essere ritenuta obsoleta, di cui, una volta compresa tutta la sua bellezza, ci si può innamorare, perché ha a che fare con il desiderio di consegnare la propria vita a qualcuno che ci ha preso il cuore scendendo dall'alto.
La trascrizione cristiana ci racconta che questo Qualcuno è Dio, ma la devozione è un tipo di rispetto che non volge necessariamente lo sguardo al cielo.
E’ un sentimento che riserviamo per ciò e per chi ha valore.
Si può nutrire devozione verso Dio, un santo o la Madonna, ma può essere rivolta anche verso un ideale umano, di giustizia, verso una persona o un’istituzione particolarmente significativa per se stessi o per la società, una sorta di rispetto e lealtà nei confronti di qualcosa o qualcuno al quale si riconosce un valore speciale.
“Devota è la persona che coltiva in maniera consapevole il senso dei propri limiti; e, nello stesso tempo, il bisogno di riconoscenza e di gratitudine nei confronti di chi o di cosa contribuisce a colmarli”.
Che non significa affidarsi passivamente, ma trarre forza da qualcuno in cui riponiamo estrema fiducia, per ripartire con rinnovato desiderio di andare incontro a quel che rimane del nostro vivere qui sulla terra.
E' un gesto impegnativo perché richiede impegno e fedeltà e non si accontenta di qualcosa di mediocre, ma tende sempre verso l'alto, verso quella nostalgia di eternità che ci portiamo in tasca da sempre.
La devozione è un modo di essere, non qualcosa che fai.
È dedizione alla ricerca della consapevolezza e dell'Amore.
Krishna Das
Credo che levare lo sguardo a Maria ogniqualvolta mi capiterà di uscire o fare rientro a casa, sarà un po’ come aspirare ad essere come lei, donna di coraggio e di fede, di cui alle volte ho davvero bisogno.
Amiche care, muoio dalla curiosità di sapere se anche voi avete in casa o in giardino una statua di Maria e perché.
Mandatemi le foto scrivendomi a gio.fumagalli66@gmail.com, le pubblicherò qui nel mio blog www.comodamentesedute.com
Auguri cari di Buona Pasqua a voi e ai vostri cari, noi ci rivediamo tra due settimane, ma prima di salutarvi vi lascio con una canzone che ho cantato per una vita intera quando facevo parte del coro della mia parrocchia, qui è cantata da mio fratello Maurizio, che ha aperto questo bellissimo canale su you tube che da tempo volevo farvi conoscere. https://www.youtube.com/watch?v=SWz3YmYgn2o