Sulla querelle Pioltello. Tre cose

Ci sono 3 cose da dire sulla querelle di Pioltello. La prima è che il preside deve fare i conti con spese e risultati, quindi ritiene ovvio chiudere la scuola quando è vuota di fatto. La seconda è che non ci sarà integrazione senza la debita formazione, quella scuola è intitolata ad un ragazzino straniero per consentire alle persone di identificarsi, mantenere contatto con le nostre istituzioni e apprendere la cultura dettata dai programmi laici invece che abbandonare gli studi. La terza è che a Pioltello, Limito, Segrate e dintorni c'è una grave carenza di asili comunali, le mamme sono costrette a portare i bambini in quelli privati che comunque non basterebbero nemmeno se accettassero tutti per davvero. I lombardi sono tradizionalmente pragmatici, sappiamo che la scuole erano chiuse d'estate perché i bambini del 900 lavoravano e sarebbero state vuote, di fatto. Noi milanesi siamo sempre stati accoglienti, per quello abbiamo intitolato un viale a Coni Zugna. Ma sopratutto, se la scuola pubblica avesse le debite risorse non chiederebbe mai.
Mario Sirio Levati
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