Pagnano: Laura Campanello e il libro “Ritrovare l’anima”
Nella serata di mercoledì 20 marzo, Laura Campanello è stata ospite della biblioteca Alfonso Mandelli di Pagnano (BAMP), per presentare il suo ultimo libro “Ritrovare l’anima”. La filosofa, life coach e consulente pedagogica di origini pagnanesi, ha accompagnato i numerosi presenti in un viaggio di rinascita spirituale alla ricerca del senso della vita, alla riappropriazione della felicità in un tempo di incertezza, grazie ad esercizi e riflessioni.
“Questo libro è una summa della mia esperienza professionale e di una ricerca personale ed esistenziale” ha spiegato l’autrice, che ha invitato il pubblico a rispondere alle domande di senso che sorgono soprattutto durante periodi di forte dolore e sofferenza: che senso ha la mia vita? Quali sono le mie priorità? Che cosa dà significato alla mia esistenza? Si tratta di quesiti spontanei, emersi soprattutto nei momenti di crisi pandemica, ai quali è necessario rispondere con consapevolezza invece che nasconderli come la polvere sotto un tappeto. Trovandosi spesso a contatto, in campo lavorativo, con malati terminali, nel suo primo libro “Sono vivo, ed è solo l'inizio” la scrittrice ha riflettuto sul tema della morte dal punto di vista filosofico, dimostrando come sia importante interrogarsi su uno dei più grandi tabù umani, in quanto rappresenta l’unica certezza della vita. Dopo aver trattato di dolore e lutto, la filosofa ha sentito la necessità di rimbalzare a sensazioni opposte e occuparsi di felicità, così è nato il testo “Leggerezza”.
Dopo la stesura di questa opera è scattato però il bisogno di interrogarsi sulle inquietudini, sul “malessere” diffuso, che nel libro “Ritrovare l’anima” raggruppa in tre filoni: l’inquietudine quotidiana, l’inquietudine riguardante il proprio stile di vita e l’inquietudine esistenziale, offrendo delle soluzioni per ritrovare nella propria anima la bussola che guida verso una vita più ricca di senso. Per contrastare le ansie e le preoccupazioni che attanagliano ogni giorno, è fondamentale praticare la mindfulness, ovvero la consapevolezza di sé, concentrandosi strettamente sul presente senza rimuginare sul passato o il futuro. L’essere umano è naturalmente portato alla distrazione, ma immaginare la propria vita a distanza di mesi e anni porta solo a stress e un’alienazione dal qui e ora. Per questo motivo occorre adottare la filosofia come stile di vita, tendendo verso la saggezza e domandandosi cosa essa rappresenti per sé. Importante è avere come riferimento maestri, persone, libri o pensieri, ideologie o comportamenti che possano aiutare a dare forma alla propria esistenza e capire priorità e passioni.
Difatti, un rimedio per l’inquietudine esistenziale è l’inquadramento della propria felicità, uscendo dal pensiero legato al razionale, al giustificabile, all’economico e al concreto che caratterizza la società moderna e, al contrario, trovando piacere di vivere nell’anima, nutrendola con passioni e hobby. “Viviamo in un mondo in cui tutto ciò che non è immediatamente misurabile viene scartato come superfluo, bisognerebbe invece dare diritto alla parte più sensibile e creativa di sé, per accedere ad una spiritualità che porta ad una consapevolezza di sé che può essere insegnata ad altri”. L’accettazione di essere fragili, mancanti, incompleti porta ad un cammino di cura personale che si rivela essere ciò che rende umani, perché “andare a fondo è il contrario di affondare”. L’autrice nella sua opera con esercizi e consigli, traccia un percorso di rinascita che approda ad una tranquillità e soddisfazione personale che spesso sembrano perdute.
La serata si è conclusa con un dialogo con il pubblico sulle numerose tematiche trattate e un invito al prossimo incontro con l’autore mercoledì 3 aprile alle ore 20.45 con Don Marcello Cozzi e “Dio ha le mani sporche”.
“Questo libro è una summa della mia esperienza professionale e di una ricerca personale ed esistenziale” ha spiegato l’autrice, che ha invitato il pubblico a rispondere alle domande di senso che sorgono soprattutto durante periodi di forte dolore e sofferenza: che senso ha la mia vita? Quali sono le mie priorità? Che cosa dà significato alla mia esistenza? Si tratta di quesiti spontanei, emersi soprattutto nei momenti di crisi pandemica, ai quali è necessario rispondere con consapevolezza invece che nasconderli come la polvere sotto un tappeto. Trovandosi spesso a contatto, in campo lavorativo, con malati terminali, nel suo primo libro “Sono vivo, ed è solo l'inizio” la scrittrice ha riflettuto sul tema della morte dal punto di vista filosofico, dimostrando come sia importante interrogarsi su uno dei più grandi tabù umani, in quanto rappresenta l’unica certezza della vita. Dopo aver trattato di dolore e lutto, la filosofa ha sentito la necessità di rimbalzare a sensazioni opposte e occuparsi di felicità, così è nato il testo “Leggerezza”.
Dopo la stesura di questa opera è scattato però il bisogno di interrogarsi sulle inquietudini, sul “malessere” diffuso, che nel libro “Ritrovare l’anima” raggruppa in tre filoni: l’inquietudine quotidiana, l’inquietudine riguardante il proprio stile di vita e l’inquietudine esistenziale, offrendo delle soluzioni per ritrovare nella propria anima la bussola che guida verso una vita più ricca di senso. Per contrastare le ansie e le preoccupazioni che attanagliano ogni giorno, è fondamentale praticare la mindfulness, ovvero la consapevolezza di sé, concentrandosi strettamente sul presente senza rimuginare sul passato o il futuro. L’essere umano è naturalmente portato alla distrazione, ma immaginare la propria vita a distanza di mesi e anni porta solo a stress e un’alienazione dal qui e ora. Per questo motivo occorre adottare la filosofia come stile di vita, tendendo verso la saggezza e domandandosi cosa essa rappresenti per sé. Importante è avere come riferimento maestri, persone, libri o pensieri, ideologie o comportamenti che possano aiutare a dare forma alla propria esistenza e capire priorità e passioni.
Difatti, un rimedio per l’inquietudine esistenziale è l’inquadramento della propria felicità, uscendo dal pensiero legato al razionale, al giustificabile, all’economico e al concreto che caratterizza la società moderna e, al contrario, trovando piacere di vivere nell’anima, nutrendola con passioni e hobby. “Viviamo in un mondo in cui tutto ciò che non è immediatamente misurabile viene scartato come superfluo, bisognerebbe invece dare diritto alla parte più sensibile e creativa di sé, per accedere ad una spiritualità che porta ad una consapevolezza di sé che può essere insegnata ad altri”. L’accettazione di essere fragili, mancanti, incompleti porta ad un cammino di cura personale che si rivela essere ciò che rende umani, perché “andare a fondo è il contrario di affondare”. L’autrice nella sua opera con esercizi e consigli, traccia un percorso di rinascita che approda ad una tranquillità e soddisfazione personale che spesso sembrano perdute.
La serata si è conclusa con un dialogo con il pubblico sulle numerose tematiche trattate e un invito al prossimo incontro con l’autore mercoledì 3 aprile alle ore 20.45 con Don Marcello Cozzi e “Dio ha le mani sporche”.
I.Bi.