Pagare le tasse è bello e giusto
A differenza della Meloni, io penso che pagare le tasse sia bello e gratificante. Infatti ci rende artefici e responsabili di una comunità che esiste e sopravvive solo grazie allo sforzo di ciascuno di noi, di un insieme di persone che contribuiscono all'esistenza della società, al bene comune - ospedali, strade, scuole - che non ci sarebbe se tutti facessero i furbi evasori. Siamo artefici e allo stesso tempo beneficiari di tutte queste cose, del welfare, della solidarietà verso i più deboli, siamo i singoli anelli di una catena che tiene insieme la società la quale non esisterebbe senza il contributo degli anelli che compongono la catena.
Non capire queste cose rivela solo una mentalità gretta, meschina e fondamentalmente egoista, che mina alla base le fondamenta stesse dello Stato. Altro che Patria, come la proclamano loro. Si riempiono la bocca con questa parolona ma la sabotano nei fatti, facendo mancare il loro contributo. Se nessuno pagasse le tasse non esisterebbe nessuna patria, nessuna comunità, nessuna società civile. Per questo in Italia, che ha il più alto tasso di evasione in Europa - 80-100 miliardi l'anno -, non funzionano né sanità, né scuole né trasporti: perché manca il contributo indispensabile di tutti gli italiani, soprattutto dei più ricchi come dimostrano le statistiche: il 5% più benestante degli italiani possiede il 46% della ricchezza. Il convento è povero ma molti frati sono ricchi, e sono proprio quelli che pagano meno tasse. Gesù Cristo ha detto: "Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione".
Siamo tutti sulla stessa barca che arranca, perché i più poveri remano tenendola a galla e i più ricchi stanno a guardare e si fanno trasportare gratis. L'Italia, culla del diritto romano che ha insegnato al resto del mondo, ora resta relegata agli ultimi posti nella graduatoria dei paesi civilizzati e sarà sempre, come ben sapeva De Gaulle, non un paese povero ma un povero paese.
Non capire queste cose rivela solo una mentalità gretta, meschina e fondamentalmente egoista, che mina alla base le fondamenta stesse dello Stato. Altro che Patria, come la proclamano loro. Si riempiono la bocca con questa parolona ma la sabotano nei fatti, facendo mancare il loro contributo. Se nessuno pagasse le tasse non esisterebbe nessuna patria, nessuna comunità, nessuna società civile. Per questo in Italia, che ha il più alto tasso di evasione in Europa - 80-100 miliardi l'anno -, non funzionano né sanità, né scuole né trasporti: perché manca il contributo indispensabile di tutti gli italiani, soprattutto dei più ricchi come dimostrano le statistiche: il 5% più benestante degli italiani possiede il 46% della ricchezza. Il convento è povero ma molti frati sono ricchi, e sono proprio quelli che pagano meno tasse. Gesù Cristo ha detto: "Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione".
Siamo tutti sulla stessa barca che arranca, perché i più poveri remano tenendola a galla e i più ricchi stanno a guardare e si fanno trasportare gratis. L'Italia, culla del diritto romano che ha insegnato al resto del mondo, ora resta relegata agli ultimi posti nella graduatoria dei paesi civilizzati e sarà sempre, come ben sapeva De Gaulle, non un paese povero ma un povero paese.
Emerenziano Paronzini