Merate: Robbiani ha onorato il mandato fino alla fine. Panzeri ha preferito andare allo scontro
Nel gennaio del 2014 Andrea Robbiani, sindaco a fine mandato, aveva ben chiaro che il gruppo si sarebbe diviso e che una larga parte dei suoi collaboratori avrebbe dato vita a una nuova formazione politica centrista. Avrebbe potuto ritirare le deleghe agli assessori pronti a passare con Andrea Massironi, pure lui assessore anche se “esterno”. Avrebbe potuto suonare il rompete le righe e dopo un breve commissariamento prepararsi all’imminente scontro elettorale. Oppure andare avanti, portare a termine i progetti in corso, salutarsi civilmente e, come accade talvolta anche in famiglia, ognuno per la propria strada.
Ha responsabilmente scelto di portare a conclusione la consigliatura per non commissariare la città e per onorare il mandato ricevuto.
Massimo Panzeri, al contrario, ha deciso di agire con la mannaia: prima ha decapitato Andrea Robbiani, poi Giuseppe Procopio e Franca Maggioni. Tre dei cinque assessori d’inizio consigliatura sono formalmente svincolati dalla maggioranza e faranno probabilmente un gruppo a sé.
Panzeri ha accusato Procopio e Maggioni di aver manifestato l’intenzione – mai conclamata ufficialmente - “di non voler proseguire nel gruppo politico di appartenenza”.
Ma quale gruppo politico di appartenenza? “Più prospettiva” non c’è più, lo stesso Panzeri ha presentato il nuovo logo “Prospettive per Merate”. E mentre sotto il simbolo “Più prospettiva” c’erano i loghi di Lega e Forza Italia, sotto quello di “Prospettiva per Merate” c’è solo Panzeri sindaco. Alla Salvini, per intenderci.
Quali accuse può legittimamente muovere Panzeri ai due ex assessori se ha fatto tutto lui, cambiando nome e simbologia?
Ma accanto alla riflessione politica ce n’è una assai più pratica e drammatica. Franca Maggioni, stimata assessora ai servizi sociali, ha in tutela persone fragili, minori, casi delicatissimi, famiglie in crisi, donne protette. Un groviglio che ogni giorno con l’ufficio guidato da Letizia Rao deve essere affrontato con competenza, dedizione, cura, impegno.
E adesso? Chi prenderà in mano questo incarico? In quanto tempo? E che cosa succederà nell’interregno?
Ragionamento analogo, anche se meno drammatico sotto l’aspetto umano e sociale, per l’assessorato all’urbanistica fino a ieri guidato da Giuseppe Procopio. Mentre una certa stampa si concentra sulla storia del terreno di Perego – Panzeri ha presentato, si dice, esposto alla Procura su un procedimento tuttora in corso e ancora da completare – il processo decisionale si ferma e ben difficilmente arriverà all’approvazione finale entro il termine del mandato.
Altro danno per i cittadini che attendono risposte.
In queste ore corre voce che l’assessore Fabio Tamandi sia intenzionato a non ricandidarsi, probabilmente restando proprio fuori dalla contesa. Scatterà anche per lui la ghigliottina?
E Fratelli d’Italia e Forza Italia sono ancora dell’idea di concedere i simboli al sindaco uscente?
Ha responsabilmente scelto di portare a conclusione la consigliatura per non commissariare la città e per onorare il mandato ricevuto.
Massimo Panzeri, al contrario, ha deciso di agire con la mannaia: prima ha decapitato Andrea Robbiani, poi Giuseppe Procopio e Franca Maggioni. Tre dei cinque assessori d’inizio consigliatura sono formalmente svincolati dalla maggioranza e faranno probabilmente un gruppo a sé.
Panzeri ha accusato Procopio e Maggioni di aver manifestato l’intenzione – mai conclamata ufficialmente - “di non voler proseguire nel gruppo politico di appartenenza”.
Ma quale gruppo politico di appartenenza? “Più prospettiva” non c’è più, lo stesso Panzeri ha presentato il nuovo logo “Prospettive per Merate”. E mentre sotto il simbolo “Più prospettiva” c’erano i loghi di Lega e Forza Italia, sotto quello di “Prospettiva per Merate” c’è solo Panzeri sindaco. Alla Salvini, per intenderci.
Quali accuse può legittimamente muovere Panzeri ai due ex assessori se ha fatto tutto lui, cambiando nome e simbologia?
Ma accanto alla riflessione politica ce n’è una assai più pratica e drammatica. Franca Maggioni, stimata assessora ai servizi sociali, ha in tutela persone fragili, minori, casi delicatissimi, famiglie in crisi, donne protette. Un groviglio che ogni giorno con l’ufficio guidato da Letizia Rao deve essere affrontato con competenza, dedizione, cura, impegno.
E adesso? Chi prenderà in mano questo incarico? In quanto tempo? E che cosa succederà nell’interregno?
Ragionamento analogo, anche se meno drammatico sotto l’aspetto umano e sociale, per l’assessorato all’urbanistica fino a ieri guidato da Giuseppe Procopio. Mentre una certa stampa si concentra sulla storia del terreno di Perego – Panzeri ha presentato, si dice, esposto alla Procura su un procedimento tuttora in corso e ancora da completare – il processo decisionale si ferma e ben difficilmente arriverà all’approvazione finale entro il termine del mandato.
Altro danno per i cittadini che attendono risposte.
In queste ore corre voce che l’assessore Fabio Tamandi sia intenzionato a non ricandidarsi, probabilmente restando proprio fuori dalla contesa. Scatterà anche per lui la ghigliottina?
E Fratelli d’Italia e Forza Italia sono ancora dell’idea di concedere i simboli al sindaco uscente?
Claudio Brambilla