Paderno: in tanti per scoprire la storia dello Sri Lanka
Nel tardo pomeriggio di sabato 18 marzo, presso la sala delle Associazioni, si è svolto il secondo appuntamento del ciclo “Chiacchiere intorno al mondo”, organizzato dall'amministrazione Comunale, in collaborazione con le associazioni Pro Loco e RiCircolo, per far conoscere tradizioni di culture vicine e lontane.
In questa occasione la famiglia Vitharanage Fernando, ha raccontato il suo paese natale, lo Sri Lanka, un’isola dell’oceano indiano situata appena a sud dell’India. Una nazione che dal 1505 ha visto il susseguirsi dei domini Portoghese, Olandese e infine Britannico. Gli inglesi furono i primi a conquistare l’intera isola nel 1815, spingendosi fino alle parti più interne, che fino a quel momento erano rimaste sotto il controllo di un re singalese. Lo Sri Lanka dichiarò l’indipendenza solamente il 4 febbraio 1948 e divenne una repubblica il 22 maggio 1972. La multietnicità di questo paese viene rappresentata nella bandiera. In essa è raffigurato un leone, che è considerato il capostipite dei singalesi. Infatti Ceylon, il nome con cui il territorio era conosciuto fino all’indipendenza, significa “l’isola dei leoni”. Le due strisce arancione e verde, rappresentano i nativi Tamil e i musulmani, lo sfondo marrone è dedicato ai singalesi mentre le strisce gialle che bordano l’insieme vogliono significare l’unità del paese. Le lingue ufficiali sono il Singalese e il Tamil, spesso però l’inglese viene insegnato nelle scuole e usato quando le varietà dialettali non permettono di capirsi completamente.
Un’isola dalle spiagge cristalline, punteggiate nella parte sud-ovest da “pescatori su trampoli”, una figura nata durante la seconda guerra mondiale per procurarsi più facilmente il cibo in mancanza di imbarcazioni. Secondo questa usanza, un uomo si issa su un bastone piantato in terra, standoci sopra in equilibrio per alcune ore mentre maneggia una lunga canna da pesca. La famiglia Vitharanage proviene dalla città di Negombo, a nord della capitale Colombo, in una zona leggermente settentrionale all’area in cui viene praticata questo tipo di pesca. Tra i lussureggianti boschi della zona insulare, troneggia invece la roccia di Sigiriya (roccia del leone), un antico reperto megalitico formato da una dura placca di magma, è ciò che resta di un vulcano spento.
La cittadella situata sulla vetta e interamente scolpita nella pietra, fu fatta costruire nel 405 d.C. dal re Kaspaya per avere un baluardo completamente fortificato in una posizione strategica. È uno dei siti archeologici più amati dai turisti, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1982 e considerato dai locali come l’ottava meraviglia del mondo. Lo Sri Lanka è il paese asiatico con il più alto tasso di alfabetizzazione ed è stato il primo paese del mondo ad avere, nel 1959 una donna come Capo di Governo e Capo di Stato. L’economia si basa sul settore agricolo con coltivazioni di tè, gomma e spezie, e nella parte meridionale sul turismo.
L’incontro si è concluso con la spiegazione di diversi piatti tipici della tradizione culinaria dell’isola e un assaggio di crepes farcite da crema di cocco, “Patis” e “Rolls” ripieni di verdure e tonno e una pastella di latte di cocco fritta chiamata “Kokis”, il tutto accompagnato dal “Falooda”, una bevanda a base di latte, acqua di rose e semi di basilico.
In questa occasione la famiglia Vitharanage Fernando, ha raccontato il suo paese natale, lo Sri Lanka, un’isola dell’oceano indiano situata appena a sud dell’India. Una nazione che dal 1505 ha visto il susseguirsi dei domini Portoghese, Olandese e infine Britannico. Gli inglesi furono i primi a conquistare l’intera isola nel 1815, spingendosi fino alle parti più interne, che fino a quel momento erano rimaste sotto il controllo di un re singalese. Lo Sri Lanka dichiarò l’indipendenza solamente il 4 febbraio 1948 e divenne una repubblica il 22 maggio 1972. La multietnicità di questo paese viene rappresentata nella bandiera. In essa è raffigurato un leone, che è considerato il capostipite dei singalesi. Infatti Ceylon, il nome con cui il territorio era conosciuto fino all’indipendenza, significa “l’isola dei leoni”. Le due strisce arancione e verde, rappresentano i nativi Tamil e i musulmani, lo sfondo marrone è dedicato ai singalesi mentre le strisce gialle che bordano l’insieme vogliono significare l’unità del paese. Le lingue ufficiali sono il Singalese e il Tamil, spesso però l’inglese viene insegnato nelle scuole e usato quando le varietà dialettali non permettono di capirsi completamente.
Un’isola dalle spiagge cristalline, punteggiate nella parte sud-ovest da “pescatori su trampoli”, una figura nata durante la seconda guerra mondiale per procurarsi più facilmente il cibo in mancanza di imbarcazioni. Secondo questa usanza, un uomo si issa su un bastone piantato in terra, standoci sopra in equilibrio per alcune ore mentre maneggia una lunga canna da pesca. La famiglia Vitharanage proviene dalla città di Negombo, a nord della capitale Colombo, in una zona leggermente settentrionale all’area in cui viene praticata questo tipo di pesca. Tra i lussureggianti boschi della zona insulare, troneggia invece la roccia di Sigiriya (roccia del leone), un antico reperto megalitico formato da una dura placca di magma, è ciò che resta di un vulcano spento.
La cittadella situata sulla vetta e interamente scolpita nella pietra, fu fatta costruire nel 405 d.C. dal re Kaspaya per avere un baluardo completamente fortificato in una posizione strategica. È uno dei siti archeologici più amati dai turisti, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1982 e considerato dai locali come l’ottava meraviglia del mondo. Lo Sri Lanka è il paese asiatico con il più alto tasso di alfabetizzazione ed è stato il primo paese del mondo ad avere, nel 1959 una donna come Capo di Governo e Capo di Stato. L’economia si basa sul settore agricolo con coltivazioni di tè, gomma e spezie, e nella parte meridionale sul turismo.
L’incontro si è concluso con la spiegazione di diversi piatti tipici della tradizione culinaria dell’isola e un assaggio di crepes farcite da crema di cocco, “Patis” e “Rolls” ripieni di verdure e tonno e una pastella di latte di cocco fritta chiamata “Kokis”, il tutto accompagnato dal “Falooda”, una bevanda a base di latte, acqua di rose e semi di basilico.
I.Bi.