Merate: con una comunicazione mail il sindaco Panzeri ha tolto le deleghe agli assessori Giuseppe Procopio e Franca Maggioni. Il punto più basso della storia politica della città
Mai una consigliatura era finita a rotoli come quella guidata dal sindaco Massimo Augusto Panzeri. Resterà negli annali dell'amministrazione comunale di Merate questo crepuscolo violento, anche se le avvisaglie del comportamento di quello che già qualcuno chiama lo zar in miniatura si erano avute con la revoca delle deleghe a Andrea Robbiani, nonostante si trattasse di un assessore con un passato di sindaco che, peraltro proprio a Massimo Augusto Panzeri aveva affidato i Lavori pubblici tra il 2009 e il 2014. C'è davvero da domandarsi chi, in caso di riconferma di Panzeri, avrà il coraggio di accettare una delega assessorile con il rischio di vedersela revocare se non più gradito.
Ma veniamo alla notizia. Venerdì Giuseppe Procopio, vice sindaco e Franca Maggioni assessore all'istruzione e ai servizi sociali ricevono una convocazione dalla segreteria, a nome del sindaco per lunedì, entro le 17. E già l'orario è indicativo della modalità con la quale Panzeri avrebbe voluto comunicare, e con quale strumento, della decisione assunta. Procopio è via per lavoro e fa sapere di non essere disponibile fino a mercoledì; la Maggioni, invece, si presenta. Trova Panzeri ad attenderla che senza giri di parole le dice di aver perso la fiducia e quindi di ritirarle le deleghe. Deleghe complesse perché l'Assessore detiene anche delicatissimi casi di tutela che ora dovranno essere assegnate a persone che nulla sanno delle vicende personali dei soggetti tutelati con grave contraccolpo proprio per questi ultimi. La Maggioni non abbozza, non è nel suo carattere umile, schivo per quanto grande lavoratrice e molto competente. Si limita a dire che non potrebbe arrecare alcun danno alla Giunta limitandosi come sempre a svolgere al meglio le proprie funzioni. Ma Panzeri, ormai, non ascolta più. E alla Maggioni non resta che preparare le proprie cose e inscatolarle come prima di lei aveva fatto Andrea Robbiani.
A Giuseppe Procopio la revoca arriva via wathsApp. Una cosa mai vista. Si tratta non solo del vice sindaco ma di un amministratore che ha operato in tre diverse Giunte per un periodo lungo 15 anni. Ma il rispetto ormai non è più nel patrimonio caratteriale di Panzeri. Va anche detto che, per quanto nessuno dei due abbia fatto giuramento in favore del sindaco uscente nemmeno hanno comunicato di aver aderito alla lista "Noi Merate" guidata dall'ex sindaco Dario Perego. Anche Fabio Tamandi non risulta abbia fatto alcun giuramento. C'è da attendersi una quarta revoca?
Comunque sia la doppia revoca scatta senza alcun tentativo di mediazione. Ora si tratta di rimpiazzare Procopio e Maggioni. Le deleghe del primo, urbanistica e commercio saranno probabilmente assegnate a Alessandro Vanotti; della seconda a Paola Panzeri, nominata assessore esterno. Ma si tratta ovviamente di ipotesi.
Di certo c’è che uno tsunami simile nella massima Istituzione cittadina non si era mai visto neppure a opera di sindaci ben più titolati di Panzeri. Chi ha seguito la crescita della città, da Luigi Zappa, a Giuseppe Ghezzi, Giacomo Romerio, Mario Gallina, Dario Perego, Giovanni Battista Albani, Andrea Robbiani, Andrea Massironi non può che osservare con profondo sconcerto quanto abbia perso il concetto di sacralità istituzionale l’ente Comune di Merate.
La nostra città non merita di subire una situazione svilimento.
Ma veniamo alla notizia. Venerdì Giuseppe Procopio, vice sindaco e Franca Maggioni assessore all'istruzione e ai servizi sociali ricevono una convocazione dalla segreteria, a nome del sindaco per lunedì, entro le 17. E già l'orario è indicativo della modalità con la quale Panzeri avrebbe voluto comunicare, e con quale strumento, della decisione assunta. Procopio è via per lavoro e fa sapere di non essere disponibile fino a mercoledì; la Maggioni, invece, si presenta. Trova Panzeri ad attenderla che senza giri di parole le dice di aver perso la fiducia e quindi di ritirarle le deleghe. Deleghe complesse perché l'Assessore detiene anche delicatissimi casi di tutela che ora dovranno essere assegnate a persone che nulla sanno delle vicende personali dei soggetti tutelati con grave contraccolpo proprio per questi ultimi. La Maggioni non abbozza, non è nel suo carattere umile, schivo per quanto grande lavoratrice e molto competente. Si limita a dire che non potrebbe arrecare alcun danno alla Giunta limitandosi come sempre a svolgere al meglio le proprie funzioni. Ma Panzeri, ormai, non ascolta più. E alla Maggioni non resta che preparare le proprie cose e inscatolarle come prima di lei aveva fatto Andrea Robbiani.
A Giuseppe Procopio la revoca arriva via wathsApp. Una cosa mai vista. Si tratta non solo del vice sindaco ma di un amministratore che ha operato in tre diverse Giunte per un periodo lungo 15 anni. Ma il rispetto ormai non è più nel patrimonio caratteriale di Panzeri. Va anche detto che, per quanto nessuno dei due abbia fatto giuramento in favore del sindaco uscente nemmeno hanno comunicato di aver aderito alla lista "Noi Merate" guidata dall'ex sindaco Dario Perego. Anche Fabio Tamandi non risulta abbia fatto alcun giuramento. C'è da attendersi una quarta revoca?
Comunque sia la doppia revoca scatta senza alcun tentativo di mediazione. Ora si tratta di rimpiazzare Procopio e Maggioni. Le deleghe del primo, urbanistica e commercio saranno probabilmente assegnate a Alessandro Vanotti; della seconda a Paola Panzeri, nominata assessore esterno. Ma si tratta ovviamente di ipotesi.
Di certo c’è che uno tsunami simile nella massima Istituzione cittadina non si era mai visto neppure a opera di sindaci ben più titolati di Panzeri. Chi ha seguito la crescita della città, da Luigi Zappa, a Giuseppe Ghezzi, Giacomo Romerio, Mario Gallina, Dario Perego, Giovanni Battista Albani, Andrea Robbiani, Andrea Massironi non può che osservare con profondo sconcerto quanto abbia perso il concetto di sacralità istituzionale l’ente Comune di Merate.
La nostra città non merita di subire una situazione svilimento.
Claudio Brambilla