In sanità il micro ed il macro si rincorrono

Se si volesse avere un quadro complessivo quanto efficace delle condizioni in cui versa il nostro Sistema Sanitario risulta imperdibile l'ultima puntata di “Presa diretta”.

La sempre interessante trasmissione di Riccardo Iacona (come del resto l'altro coraggioso format d'inchiesta di Sigfrido Ranucci “Report”) come non mai offre un micidiale spaccato del perché ci siamo ridotti ad avere un SSN Pubblico che arranca sempre di più ( nonostante molteplici ed indubitabili “eccellenze”) ed un SS Privato invece florido ed in continua ascesa.

https://www.raiplay.it/video/2024/03/Sanita-SPA-Presa-Diretta-Puntata-del-11032024-5c2ca596-81eb-47dd-8a84-f0d8ed9d8fea.html

Quello che, non solo a mio parere, occorre tenere ben presente è il rischio della rassegnazione a tale situazione da parte di noi cittadini, ancor prima che “clienti” come ci vorrebbero purtroppo e non poche volte etichettare.

Ecco perché ritengo importante che ognuno di noi, in una società dove spesso si parla di diritti ma meno di doveri, si faccia carico nel suo piccolo, o ancor meglio aggregandosi in azioni collettive, del sostegno di un Servizio Sanitario Pubblico, non negandone certo alcuni limiti ma contribuendo in vari modi semmai a superarli proprio in ragione del fatto che il SSN debba essere realmente strumento di garanzia per una salute non legata alla capacità del proprio portafoglio.

Ecco perché ad esempio va giustamente riconosciuta ed evidenziata, come ho fatto non certo per piaggeria, l'esperienza assai positiva del mio ricovero e relativo intervento chirurgico presso il Reparto di Chirurgia Generale dell'Ospedale Mandic di Merate. Reparto dove con l'uso di apparecchiature d'avanguardia il dott. Costanzi e la sua equipe mi hanno operato e pure puntualmente seguito dopo le dimissioni. Dove ho trovato nel personale del pre e del post intervento un'assistenza veramente dal “volto umano” oltre che professionale.

Un Ospedale, quello del Mandic, che ho in qualche modo eletto, pur non da meratese ma viste le sue vicissitudini relative a rischi evidenti di depotenziamento, a misuratore dell'effettiva più volte dichiarata volontà di rilancio da parte delle competenti autorità non solo sanitarie. Un banco di prova per riscontrare localmente quanto si va dicendo, spesso strumentalmente, a livello politico regionale ma anche nazionale.

Con la stessa logica mi parrebbe corretto evidenziare con spirito costruttivo alcune mancanze che registro presso la sede oggionese, mio comune d'appartenenza, nella cosiddetta “Casa di Comunità” per poterne poi misurare reali azioni migliorative, pur in parte avviate in passato.

Riporto quindi qui di seguito “virgolettato” quanto già argomentavo in un precedente articolo di cui non si è più avuto riscontro d'aggiornamento, anche pubblico, da parte dei responsabili organizzativi preposti. Salvo registrare a quanto dettomi dalle sempre cortesi operatrici del front office un prolungato quanto altalenante disservizio dovuto ad uno uno strumento informatico operativo recentemente introdotto che ad esempio ha determinato l'azzeramento di tutti i prelievi previsti durante una recente mattinata costringendo a “rimandare a casa” i richiedenti presenti (sich!).

“Sempre secondo questa logica approfitto per porre qui brevemente all'attenzione dei vari responsabili quello che si sta registrando – per quanto riferitomi dal personale preposto, salvo verifica - nell'ambulatorio oggionese dell' Asst di Lecco, la cosiddetta “Casa di comunità”:

Apparecchiatura radiologica da qualche tempo ko (mancanza del pezzo ricambio non più sostituibile) con prime date da giugno per prestazioni radiologiche sia per l'ospedale di Lecco che di Merate; Oculistica: su tutta l'Asst di Lecco per prime visite non c'è posto sino al dicembre 2025 e idem per Dermatologia; Fisiatria: presenza ultima addetta Agosto 2021; Dentista: Sede di Oggiono rimasto solo 1 dei 3 precedentemente presenti; Come Organico di Oggiono non sono assicurate le coperture “esterne” per ferie, malattie ecc. ecc.: in sostanza bisogna arrangiarsi arrivando ad avere agli sportelli anche solo 2 addetti.

Si giudichi se queste siano condizioni “normali”.

Pensando di non essere certamente l'unico, rimaniamo in attesa di qualche pertinente risposta.
Germano Bosisio
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