No all'odio, no alla Russofobia

Da troppo tempo in Italia in tutta Europa e nell’Occidente, ancor prima della scellerata decisione di Putin di invadere l’Ucraina si è scatenata una campagna propagandista condita di menzogne che continua a martellarci, fomentando odio e russofobia, propedeutica a coprire e sostenere la scelta di inviare armi ed ora anche militari per respingere l’esercito russo dall’Ucraina.

Le falsità occidentali iniziano dal negare l’evidenza espansionista della NATO che dal dissolvimento della vecchia URSS, ha incluso paesi che in precedenza appartenevano al “Patto di Varsavia”. Sostenendo che l’hanno chiesto loro, come se la NATO fosse diventa una bocciofila, dove chiunque lo chieda possa farne parte.

Questa attività scientemente studiata e perseguita si è accentuata con il colpo di Stato di Piazza Maidan a Kiev deponendo il legittimo presidente filorusso eletto dal popolo ucraino, fomentato dagli USA, imponendo nel contempo la impossibilità di insegnamento della lingua russa ad intere popolazioni educate e formate con il bilinguismo, escludendoli dal governo, eliminando la loro rappresentanza dalle istituzioni.

Immediata fu la reazione del Governo e del popolo di Crimea che con un referendum decisero la secessione dall’Ucraina per aderire alla Federazione russa senza colpo ferire, mentre nel Don Bass iniziò una guerra civile che continua ancora ai giorni nostri.

Da questa dinamica grave e progressiva le èlites occidentali hanno di fatto impedito e bloccato qualsiasi iniziativa per evitare un conflitto che sempre più si presentava minaccioso, anzi operarono di comune accordo ed all’indomani dell’invasione russa, scattarono simultaneamente le sanzioni e l’invio delle armi per sconfiggere l’esercito russo, rinunciando alla loro funzione mediatrice.

Oggi a distanza di due anni, è possibile per ciascuno di noi, comprendere la malafede e le menzogne che giornalmente vengono diffuse dai nostri canali informativi sia pubblici e privati, ad eccezione di alcuni canali social, oppure da alcuna stampa meno asservita al potere negli USA.

Oggi, questa guerra per procura condotta dall’esercito ucraino per conto della “finanza occidentale” constatando la sua sconfitta militare sul campo, si impone la pericolosa scelta di espandere il conflitto, coinvolgendo i paesi confinanti, la Svezia, la Finlandia, le Repubbliche Baltiche, la Polonia e la Moldavia. 

Perché proprio oggi Emanelle Macron parla di invio di truppe in Ucraina?

Perché oggi, Papa Francesco, interviene e auspica la necessità di trattare e giungere ad un accordo?
Sergio Fenaroli
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