Hanno vinto i manganelli non le matite
Gentile Direttore.
Dopo la vittoria del buon senso alle elezioni regionali in Sardegna, sembrava plausibile una perdita di consensi per estrema destra al potere nel nostro martoriato Paese, o forse si trattava di illusione, quanto accaduto nei seggi in Abruzzo domenica ha rappresentato la drammatica realtà.
Le mancette elettorali elargite a pochi giorni dalle elezioni, stanziamenti alle strutture prima cancellati e poi per magia ricomparsi ma non tutti, solo la metà, promesse di ogni genere dalla cultura alla sanità, tre anni di attesa per una tac, negli scorsi disastrosi anni di Sgoverno ultra destroso sono stati spesi ben ottanta milioni di euro per curare gli abruzzesi in altre regioni, (Lombardia, Emilia, Veneto), finalmente dopo cinque anni di pendolarismo giornaliero in auto blu da Roma a l'Aquila ultrà metoniano Marsilio ha comprato casa a Chieti.
Ciò non ostante con un astensionismo al 45%, il disastroso Presidente di Regione occuperà per altri cinque anni l'immeritato poltroncione, le promesse ovviamente non saranno mantenute, il vittimismo sarà il mantra per tutta la legislatura e a fine incubo la Regione porterà i libri in Tribunale.
La sindrome di accerchiamento è una caratteristica del melonismo o più in generale delle destre estreme, l'elmetto indossato sui biondi capelli (tinti) della Sorella sarà li sino al 2027 se come auspico prenderà una sonora batosta a giugno. Mancava solo il complotto delle intercettazioni ad avvelenare il dibattito politico quindi al proliferare del patetico vittimismo, come se non ci fossero mai state segnalazioni dovute alle più fantasiose esigenze di potere, i depistaggi alle indagini da Piazza fontana al omicidio Borsellino, da sempre hanno caratterizzato il ruolo dei servizi segreti più o meno deviati, quindi è privo di senso il continuo frignare fascio leghista.
Sono straconvinto che si faccia un pessimo servizio ai poliziotti per bene vietando di apporre i codici identificativi sulle divise e i caschi degli agenti "comandati" ala gestione d'ordine durante le manifestazioni, si tratta comunque di debolezza, da parte degli organismi preposti; nei 19 Paesi in cui i codici identificativi ci sono, come da Lei ricordato, detestano la polizia?
Grazie per l'attenzione.
Dopo la vittoria del buon senso alle elezioni regionali in Sardegna, sembrava plausibile una perdita di consensi per estrema destra al potere nel nostro martoriato Paese, o forse si trattava di illusione, quanto accaduto nei seggi in Abruzzo domenica ha rappresentato la drammatica realtà.
Le mancette elettorali elargite a pochi giorni dalle elezioni, stanziamenti alle strutture prima cancellati e poi per magia ricomparsi ma non tutti, solo la metà, promesse di ogni genere dalla cultura alla sanità, tre anni di attesa per una tac, negli scorsi disastrosi anni di Sgoverno ultra destroso sono stati spesi ben ottanta milioni di euro per curare gli abruzzesi in altre regioni, (Lombardia, Emilia, Veneto), finalmente dopo cinque anni di pendolarismo giornaliero in auto blu da Roma a l'Aquila ultrà metoniano Marsilio ha comprato casa a Chieti.
Ciò non ostante con un astensionismo al 45%, il disastroso Presidente di Regione occuperà per altri cinque anni l'immeritato poltroncione, le promesse ovviamente non saranno mantenute, il vittimismo sarà il mantra per tutta la legislatura e a fine incubo la Regione porterà i libri in Tribunale.
La sindrome di accerchiamento è una caratteristica del melonismo o più in generale delle destre estreme, l'elmetto indossato sui biondi capelli (tinti) della Sorella sarà li sino al 2027 se come auspico prenderà una sonora batosta a giugno. Mancava solo il complotto delle intercettazioni ad avvelenare il dibattito politico quindi al proliferare del patetico vittimismo, come se non ci fossero mai state segnalazioni dovute alle più fantasiose esigenze di potere, i depistaggi alle indagini da Piazza fontana al omicidio Borsellino, da sempre hanno caratterizzato il ruolo dei servizi segreti più o meno deviati, quindi è privo di senso il continuo frignare fascio leghista.
Sono straconvinto che si faccia un pessimo servizio ai poliziotti per bene vietando di apporre i codici identificativi sulle divise e i caschi degli agenti "comandati" ala gestione d'ordine durante le manifestazioni, si tratta comunque di debolezza, da parte degli organismi preposti; nei 19 Paesi in cui i codici identificativi ci sono, come da Lei ricordato, detestano la polizia?
Grazie per l'attenzione.
Fulvio Magn