Al signor Ettore

Caro signor. Ettore continui pure a cantare la canzone di Battisti sulla collina dei ciliegi, non dimentichi però che le ciliegie, hanno una certa quantità di alcool che le possono provocare brutti scherzi. Dare del ladro a una persona senza che nessun giudice abbia eseguito una sentenza di condanna è pura diffamazione. Un politico le può stare antipatico, ma non è autorizzato all’insulto. Unica sua giustificazione, l’alcool delle ciliegie, che non le hanno permesso di comprendere, il colore delle braccia alzate e armate che in oltre trent’anni hanno movimentato le piazze. Braccia di colore rosso. E purtroppo il vento non è ancora cambiato! Lo dimostra il fatto che la Francia non ha ancora estradati Brigatisti rifugiatesi nelle loro amate braccia. Lo dimostra il Caso Dossier scaricati dalla banca dati da parte di dipendenti pubblici infedeli (o fedeli). Non dimentichi mai, il discorso della vedova dell’agente Schifani ai funerali di Borsellino e le sua scorta “ io vi perdono,ma dovete inginocchiarvi e cambiare. Ma loro non cambiano” Non c’erano allora i Salvini o Berlusconi a fare la trattativa Stato e Mafia che ha permesso ai capi storici di vivere e comandare tranquillamente in Sicilia per quarant’anni. Ci vorranno ancora molti anni prima che cambi il vento…….e non provi compassione per il mio voto del quale non conosce nemmeno il simbolo, se non nelle sua procace fantasia alterata.
RC
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