8 giugno: seggio o spiaggia?
Il Movimento 5 Stelle a Merate non presenterà una sua lista e neppure farà parte di una lista civica. Saremo semplici spettatori. Da qualche mese, da quando è partita la campagna elettorale, abbiamo assistito non senza sgomento alla prima fase, dove alcuni personaggi hanno rinnegato la loro appartenenza politica e con repentino cambio di casacca si sono affrettati a salire sul carro che più conviene in questo momento (i nuovi Fratelli d’Italia meratesi spuntati come le primule).
E dalla competizione non si è sottratta nemmeno la vecchia classe politica. La si dava ormai spettatrice delle vicende cittadine ed invece è stata tirata dalla giacchetta per l’assoluta mancanza di nuove alternative. In un territorio notoriamente orfano del vecchio scudocrociato, di democristiana memoria, tutto va bene pur di mantenere l’atavico immobilismo da tanti auspicato e sostenuto.
La seconda fase è stata quella delle alleanze, con il preciso scopo di consolidare gli ipotetici pacchetti di voti che i “candidabili” generalmente si portano dietro. In spregio ad ogni forma di alleanza programmatica. Ma si sa, un tipo di politica altro non è che gestione più o meno organizzata del potere. E l’appartenenza “di area” conta più di qualsiasi idea o contenuto politico che voglia spendersi per questa città.
Da parte nostra rimarremo ad osservare come semplici cittadini, quali abbiamo deciso di essere a questa tornata elettorale. Pertanto, questa nostra disinteressata equidistanza, e nel solo interesse dei cittadini meratesi, ci permetterà una obiettiva valutazione di tutti i programmi o meglio dei proclami elettorali che, siamo sicuri, riempiranno le pagine delle testate giornalistiche e dei social fino all’8 giugno. Seguiremo quindi questi mesi che diventeranno via via sempre più frenetici, per capire alla fine se scegliere la cabina elettorale oppure la cabina al mare.
E dalla competizione non si è sottratta nemmeno la vecchia classe politica. La si dava ormai spettatrice delle vicende cittadine ed invece è stata tirata dalla giacchetta per l’assoluta mancanza di nuove alternative. In un territorio notoriamente orfano del vecchio scudocrociato, di democristiana memoria, tutto va bene pur di mantenere l’atavico immobilismo da tanti auspicato e sostenuto.
La seconda fase è stata quella delle alleanze, con il preciso scopo di consolidare gli ipotetici pacchetti di voti che i “candidabili” generalmente si portano dietro. In spregio ad ogni forma di alleanza programmatica. Ma si sa, un tipo di politica altro non è che gestione più o meno organizzata del potere. E l’appartenenza “di area” conta più di qualsiasi idea o contenuto politico che voglia spendersi per questa città.
Da parte nostra rimarremo ad osservare come semplici cittadini, quali abbiamo deciso di essere a questa tornata elettorale. Pertanto, questa nostra disinteressata equidistanza, e nel solo interesse dei cittadini meratesi, ci permetterà una obiettiva valutazione di tutti i programmi o meglio dei proclami elettorali che, siamo sicuri, riempiranno le pagine delle testate giornalistiche e dei social fino all’8 giugno. Seguiremo quindi questi mesi che diventeranno via via sempre più frenetici, per capire alla fine se scegliere la cabina elettorale oppure la cabina al mare.
Movimento 5 Stelle Merate