Osnago: la sala di lettura intitolata ad Alda Merini

Nel tardo pomeriggio di venerdì 8 marzo la biblioteca Primo Levi di Osnago si è gremita di cittadini in occasione dell’intitolazione della sala lettura alla poetessa Alda Merini.
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La nomina di uno spazio comunale in onore di una donna, nella giornata internazionale a lei dedicata, è stato un piccolo passo avanti per la crescita della toponomastica femminile. Basti pensare che in Italia solo il 6% delle strade è dedicato a figure femminili, una percentuale molto inferiore rispetto alla media europea.
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“Vogliamo arricchire il nostro paese con intitolazioni a figure femminili non per una semplice volontà di politicamente corretto, ma perché qualsiasi memoria, sguardo e consapevolezza sarebbero più poveri se non comprendessero l'intero universo delle rappresentanze. Chi viene in biblioteca deve sapere che anche la poesia e letteratura, se non hanno un’adeguata rappresentazione della componente femminile sono carenti, mancanti e destinate a derive negative” ha puntualizzato il sindaco Paolo Brivio, invitando a fare tutti i giorni una sensibilizzazione, cultura ed educazione su questi temi.
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“L’8 marzo è una data importante perché significa il voler raggiungere un’uguaglianza, rappresenta le lotte che le nostre antenate, e noi, continuiamo a fare per arrivare ad avere una parità di diritti e riconoscimenti” ha commentato il vicesindaco Maria Grazia Caglio, sottolineando come la poetessa sia un esempio, soprattutto per le nuove generazioni, di una donna che ha saputo riscattarsi, che nonostante la sua vita travagliata, è riuscita con forza e coraggio a trovare un posto nella società facendo riconoscere le sue qualità di scrittrice e di donna.
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Il legame della poetessa con Osnago è testimoniato da Alberto Casiraghy, che ha voluto ricordare la cara amica tramite la lettura di diversi aforismi da lei stesi negli anni: “La chiesa ricama da anni con il punto croce, la casa del Casiraghy è un grande manicomio privato, se avete molto caldo prendete un ramoscello di follia e piantatevelo negli occhi” sono solo alcune delle frasi scelte per richiamare lo spirito giocoso della scrittrice. “Ho avuto la fortuna di frequentare Alda Merini per ventitré anni, era una persona speciale, a me piace dire una come Mozart: un talento che nasce solamente una volta ogni tanto”.
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Il vicesindaco e Alberto Casiraghy hanno dunque scoperto la targa in onore di Alda Merini posizionata all’ingresso dell’aula, adornata con un aforisma inedito conservato da Casiraghy: “"La casa della poesia non avrà mai porte".”.

I.Bi.
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