Merate, Fiaccolata: davvero la Pace è un concetto universale?
La Pace è un concetto universale. Immanuel Kant teorizzava che la Pace non è uno stato normale, ma va costruita, è frutto dello sforzo cosciente dell’uomo.
La Pace è, o dovrebbe essere, un concetto che unisce, che scavalca steccati politici, divisioni personali.
Eppure a giudicare dalla marcia assai partecipata di sabato anche nel micro cosmo meratese non sembra che sia così.
Il patrocinio lo ha dato il comune di Merate, e non poteva fare diversamente dato che la manifestazione si sarebbe snodata sul territorio comunale, e poi Paderno d'Adda, Robbiate, Lomagna, Osnago, Verderio, Imbersago. Perché non anche Cernusco, Montevecchia, Olgiate, Santa Maria? Non è stato esteso l'invito? O la politica fatta di destra e sinistra c’entra qualcosa?
Vogliamo credere che banali ragioni organizzative abbiano impedito a questi comuni di unirsi a: Tavola lecchese per la pace, AGESCI gruppo Cernusco, Associazione Dietrolalavagna, Associazione Progetto Osnago, Associazione L'altra metà del cielo, Associazione Dak-un tetto per Chernhiv, Officina donna di Olgiate, Emergency Merate-Lecco, Anpi Merate, Associazione AleG Lomagna, Parrocchia Sant'Ambrogio Merate, Fondazione Pime, CSI Brianza, nella fiaccolata silenziosa.
E vogliamo credere che il sindaco della città ospitante, Massimo Augusto Panzeri avesse importanti impegni per non avervi partecipato, e con lui Alfredo Casaletto, Fiorenza Albani, Alessandro Vanotti, Paolo Centemero, Franco Lana, assessori e consiglieri comunali e, l’ultimo, segretario della Lega.
Un’influenza collettiva? Una scelta ponderata?
O c’entrano qualcosa le imminenti elezioni?
Non si sono tirati indietro, né tanto meno ne hanno fatto un dato politico il vice sindaco Giuseppe Procopio, la cui prolusione è stata molto apprezzata e Franca Maggioni, assessore ai servizi sociali e istruzione. Fabio Tamandi era, ignaro, in piazza Prinetti ad attendere l'approdo del corteo che non è mai arrivato perchè spostato in oratorio per via del maltempo.
Peccato. Peccato soprattutto perché sindaco e assessori non mancano a nessun evento, anche se di infimo ordine. Evidentemente manifestare – per quanto sia un gesto simbolico – per la Pace non è tra le loro priorità. E sicuramente ha meno importanza di esserci a uno Street Food.
La Pace è, o dovrebbe essere, un concetto che unisce, che scavalca steccati politici, divisioni personali.
Eppure a giudicare dalla marcia assai partecipata di sabato anche nel micro cosmo meratese non sembra che sia così.
Il patrocinio lo ha dato il comune di Merate, e non poteva fare diversamente dato che la manifestazione si sarebbe snodata sul territorio comunale, e poi Paderno d'Adda, Robbiate, Lomagna, Osnago, Verderio, Imbersago. Perché non anche Cernusco, Montevecchia, Olgiate, Santa Maria? Non è stato esteso l'invito? O la politica fatta di destra e sinistra c’entra qualcosa?
Vogliamo credere che banali ragioni organizzative abbiano impedito a questi comuni di unirsi a: Tavola lecchese per la pace, AGESCI gruppo Cernusco, Associazione Dietrolalavagna, Associazione Progetto Osnago, Associazione L'altra metà del cielo, Associazione Dak-un tetto per Chernhiv, Officina donna di Olgiate, Emergency Merate-Lecco, Anpi Merate, Associazione AleG Lomagna, Parrocchia Sant'Ambrogio Merate, Fondazione Pime, CSI Brianza, nella fiaccolata silenziosa.
E vogliamo credere che il sindaco della città ospitante, Massimo Augusto Panzeri avesse importanti impegni per non avervi partecipato, e con lui Alfredo Casaletto, Fiorenza Albani, Alessandro Vanotti, Paolo Centemero, Franco Lana, assessori e consiglieri comunali e, l’ultimo, segretario della Lega.
Un’influenza collettiva? Una scelta ponderata?
O c’entrano qualcosa le imminenti elezioni?
Non si sono tirati indietro, né tanto meno ne hanno fatto un dato politico il vice sindaco Giuseppe Procopio, la cui prolusione è stata molto apprezzata e Franca Maggioni, assessore ai servizi sociali e istruzione. Fabio Tamandi era, ignaro, in piazza Prinetti ad attendere l'approdo del corteo che non è mai arrivato perchè spostato in oratorio per via del maltempo.
Peccato. Peccato soprattutto perché sindaco e assessori non mancano a nessun evento, anche se di infimo ordine. Evidentemente manifestare – per quanto sia un gesto simbolico – per la Pace non è tra le loro priorità. E sicuramente ha meno importanza di esserci a uno Street Food.
Claudio Brambilla