Cernusco: con i fondi del Ministero strade sicure

Il Comune di Cernusco Lombardone punta ad ottenere 150 mila euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la messa in sicurezza di alcune strade del centro abitato. L’Ente richiederà l’accesso al “Fondo investimenti stradali nei piccoli Comuni”.
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85 mila euro sarebbero dedicati alla riqualificazione dell’incrocio di via Vittorio Emanuele II, in corrispondenza con la rotonda che fa svoltare verso la stazione ferroviaria. L’intervento prevede la sistemazione di alcuni tratti della pista ciclopedonale, l’illuminazione degli attraversamenti pedonali e il parziale rifacimento dell’asfaltatura.
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Vengono poi inserite delle strisce pedonali in via papa Giovanni XXIII, illuminate, nei pressi di via Vincenzo Monti. Il passaggio attraversa anche una piccola aiuola verde. In tutto, questo intervento viene a costare 19 mila euro.
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Più modesto, in termini economici, l’ultimo lavoro che rientra nel progetto: 2 mila euro. Servirebbe per la ripavimentazione del marciapiede di viale Europa (incrocio da via Lecco fino a via Pirovano) di collegamento con la scuola elementare “G. Rodari”.

A parte quest’ultimo intervento, la cui fattibilità è stata progettata dall’Ufficio tecnico del Comune, le altre due opere rientrano nel ben più corposo blocco di progettazione sovracomunale sulla SP 54 che interessa Cernusco Lombardone, Montevecchia, Missaglia e Monticello. Quello studio, redatto dalla Trm Engineering, è stato promosso dalla Provincia di Lecco e finanziato dai Comuni. Cernusco ha estrapolato le tavole delle aree sopradescritte per poter richiedere il contributo al Ministero.
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Di quel progetto sovracomunale, per quanto riguarda Cernusco c’è un altro incrocio che viene attenzionato, ma escluso dalla richiesta di finanziamento al Dicastero guidato da Matteo Salvini: quello di viale Europa con via Leonardo da Vinci e via Galileo Galilei. Non è chiaro se la competenza della riqualificazione sia provinciale o comunale o mista.
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Su quel tratto sono state articolate ben due ipotesi. Una meno invasiva, che prevede delle piccole nuove asfaltature sul ciglio della strada e la creazione di due aiuole per la fermata degli autobus, una di fronte all’altra. La seconda opzione è ben più impattante e prevedrebbe la creazione di una rotonda. Un intervento che necessiterebbe di ricorrere all’esproprio di un terreno agricolo. Un dettaglio che costituirebbe un ostacolo burocratico, anche perché la zona ricade da PGT (Piano di Governo del Territorio) nell’area agricola strategica. Servirebbe attivare la procedura di Variante puntuale al PGT. Un’eventualità che appare assai remota.
 
M.P.
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