Una speciale Via Crucis

 Considerando la quaresima in corso, può essere utile questa speciale Via crucis. Conviene leggere prima la sottostante introduzione “RESPIRO”, poi toccare il link in fondo per aprire il video. RESPIRO da VIA CRUCIS ATOMICAE di CAMILIAN DEMETRESCU C’è in me un Caino (occupare, possedere, sfruttare, dominare, colpire, vendicare), ma c’è anche un Abele che è tutto il contrario. E questo accade anche nella nostra confusa e complicata società composta da una moltitudine di stati ciascuno con le sue leggi e investimenti favorevoli o contrari a salute, istruzione, povertà, ingiustizia, guerra, pace, corruzione, evasione fiscale, consumismo, migrazione, volontariato, cura del pianeta. Ogni stato con la propria dose di Caino e di Abele. Demetrescu utilizza la vicenda di Caino e Abele per approfondire la situazione in cui viviamo. Nell’antico ebraico Abele significa respiro, Caino possesso. Abele offre un agnello del suo gregge, che ritiene opera di Dio. Caino offre il raccolto che ritiene suo perché frutto dell’opera sua. Dio preferisce la scelta dell’essere di Abele rispetto a quella dell’avere di Caino. Per vendicarsi, Caino uccide Abele. Condannato, erra sulla terra cercando l’oblio o la morte. Costruisce città di pietra per dimostrare la sua autonomia e oppone al creato un mondo fatto con le sue mani, una civiltà indipendente dalla natura. Si ritira da Yahvè, il suo simbolo è Prometeo. Caino vive in uno spazio limitato, compresso, una realtà dominata dalla paura della fine e della morte. Per sfuggirne, aspira alla potenza, al dominio del cosmo, vuol costruire cose immortali, le sue arti stanno sotto il segno del titanismo, ma non sa uscire dal tempo perché nega l’eternità Abele, pastore, vive in uno spazio illimitato. Non è chiuso entro le mura, non volta le spalle a Dio. Non ha il terrore del tempo, della sua fine e della morte. Egli respira l’eternità, crede nella sua anima immortale. Il suo mito è Orfeo, la sua meta è il cielo, la sua arte prediletta è la musica. Abele cerca lo spirituale, l’integrazione col cielo. Caino vuol possedere il creato, Abele si sente di appartenere al creato. Caino non può dimenticare Abele, causa prima dei suoi tormenti. Perciò in lui sta maturando un suo progetto liberatorio: un suicidio con la vendetta di eliminare Abele e tutto quanto compreso l’uomo. Allora Gesù, Caino, Abele e l’uomo (che rappresenta la nostra società), saliranno sul calvario, ognuno con la propria croce, ma con la resurrezione di Gesù Cristo saremo trasformati ed avviati ad una vita nuova. Caino e Abele sono finalmente uniti, scienza e fede, non più disgiunte, sono due ali che permettono all’uomo un grande respiro, un giusto progresso e di volare alto in armonia col creato. https://www.youtube.com/watch?v=s0XnW1aXHeE&t=152s
Emilio R.
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