Osnago: il vescovo Delpini incontra gli operatori liturigici
Questa mattina l'arcivescovo di Milano Mario Delpini ha aperto la serie di incontri per animatori liturgici e lo ha fatto dal palco della sala Sironi di Osnago dove dal decanato sono giunti lettori, cantori, ministri straordinari dell'Eucaristia e comunque persone impegnate nella vita liturgica della comunità.
A loro l'alto prelato si è rivolto, al termine dell'introduzione e degli spunti offerti da monsignor Claudio Magnoli segretario della congregazione del rito ambrosiano e docente di lituria a Milano) e da monsignor Fausto Gilardi (responsabile servizio pastorale liturgica e penitenziere Maggiore del Duomo), concentrando la sua riflessione sulla frase “voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene” pronunciata da Gesù e riportata nel Vangelo di Giovanni.
Monsignor Delpini ha parlato di quattro porte che consentono di accedere al Mistero di Cristo: la porta dello sconcerto, quella della resa, quella dell'ascolto e quella dell'imitazione.
Tutte modalità che si rifanno a esempi e momenti della vita di Gesù, dunque sperimentati e possibili e indicati come strada da seguire.
Agli operatori liturgici l'arcivescovo ha affidato il compito di “vivere” questo passaggio attraverso le porte per poter essere dei testimoni credibili e veri della propria Fede.
Per leggere l'introduzione di monsignor Gilardi CLICCA QUI
Per leggere l'intervento di mons. Delpini CLICCA QUI
Per leggere l'intervento di mons. Magnoli CLICCA QUI
A loro l'alto prelato si è rivolto, al termine dell'introduzione e degli spunti offerti da monsignor Claudio Magnoli segretario della congregazione del rito ambrosiano e docente di lituria a Milano) e da monsignor Fausto Gilardi (responsabile servizio pastorale liturgica e penitenziere Maggiore del Duomo), concentrando la sua riflessione sulla frase “voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene” pronunciata da Gesù e riportata nel Vangelo di Giovanni.
Monsignor Delpini ha parlato di quattro porte che consentono di accedere al Mistero di Cristo: la porta dello sconcerto, quella della resa, quella dell'ascolto e quella dell'imitazione.
Tutte modalità che si rifanno a esempi e momenti della vita di Gesù, dunque sperimentati e possibili e indicati come strada da seguire.
Agli operatori liturgici l'arcivescovo ha affidato il compito di “vivere” questo passaggio attraverso le porte per poter essere dei testimoni credibili e veri della propria Fede.
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S.V.