Violenza sessuale su minore: 18 anni di carcere e 250mila € di risarcimento. L'avv. Richard Martini, "un'opera di giustizia"
Una pena severa ed esemplare, figlia di quel “Codice Rosso” che punta a tutelare le vittime di violenza: quest'oggi un uomo di origine straniera, accusato di aver abusato della figlia della propria compagna, è stato condannato a ben 18 anni di reclusione e ad un risarcimento pari a 250mila euro in favore della parte civile.
È sicuramente fra le sentenze di condanna più elevate che siano state irrogate a Palazzo di Giustizia, quella decisa questa mattina dal Tribunale in composizione collegiale in un'udienza straordinaria, a completamento di quella di ieri - la “canonica” del giovedì - per poter chiudere al più presto la delicata vicenda giudiziaria.
Stando all'impianto accusatorio l'uomo extracee, che insieme alla madre della bimba avrebbe anche avuto un altro figlio, residente nel meratese, avrebbe reiteratamente violentato la piccola dal 2017 fino al giugno del 2021, quando tutto sarebbe venuto a galla e la madre avrebbe finalmente denunciato il compagno.
L'incubo per la bimba avrebbe avuto inizio ai soli 8 anni. Era stata lei stessa nel 2022, ormai ragazzina, a portare in aula la propria versione dei fatti, testimoniando in incidente probatorio e confermando così l'ipotesi accusatoria portata avanti dalla Procura della Repubblica di Lecco.
Come lei, anche altri famigliari erano stati chiamati a deporre in merito alla dolorosa vicenda, sottolineando di aver notato alcuni comportamenti ambigui da parte dell'uomo. Già il sostituto procuratore Simona Galluzzo, a termine dell'istruttoria dibattimentale, aveva chiesto per l'odierno imputato la condanna a 13 anni di carcere, ma probabilmente nessuna delle parti si sarebbe aspettata la pena finale, ancora più aspra, decisa dal collegio giudicante composto dal presidente Bianca Maria Bianchi e dai colleghi a latere Giulia Barazzetta e Gianluca Piantadosi.
Oltre alla sanzione detentiva, l'uomo dovrà anche scontare una serie di pene accessorie, come l'interdizione dai pubblici uffici, il divieto di ricoprire alcun incarico nelle scuole e, a fine pena, l'espulsione dal suolo italiano.
“Un'opera di giustizia” ha commentato l'avvocato di parte civile Richard Martini, che si è potuto dire soddisfatto soprattutto per l'accoglimento da parte del collegio della propria richiesta di risarcimento.
È sicuramente fra le sentenze di condanna più elevate che siano state irrogate a Palazzo di Giustizia, quella decisa questa mattina dal Tribunale in composizione collegiale in un'udienza straordinaria, a completamento di quella di ieri - la “canonica” del giovedì - per poter chiudere al più presto la delicata vicenda giudiziaria.
Stando all'impianto accusatorio l'uomo extracee, che insieme alla madre della bimba avrebbe anche avuto un altro figlio, residente nel meratese, avrebbe reiteratamente violentato la piccola dal 2017 fino al giugno del 2021, quando tutto sarebbe venuto a galla e la madre avrebbe finalmente denunciato il compagno.
L'incubo per la bimba avrebbe avuto inizio ai soli 8 anni. Era stata lei stessa nel 2022, ormai ragazzina, a portare in aula la propria versione dei fatti, testimoniando in incidente probatorio e confermando così l'ipotesi accusatoria portata avanti dalla Procura della Repubblica di Lecco.
Come lei, anche altri famigliari erano stati chiamati a deporre in merito alla dolorosa vicenda, sottolineando di aver notato alcuni comportamenti ambigui da parte dell'uomo. Già il sostituto procuratore Simona Galluzzo, a termine dell'istruttoria dibattimentale, aveva chiesto per l'odierno imputato la condanna a 13 anni di carcere, ma probabilmente nessuna delle parti si sarebbe aspettata la pena finale, ancora più aspra, decisa dal collegio giudicante composto dal presidente Bianca Maria Bianchi e dai colleghi a latere Giulia Barazzetta e Gianluca Piantadosi.
Oltre alla sanzione detentiva, l'uomo dovrà anche scontare una serie di pene accessorie, come l'interdizione dai pubblici uffici, il divieto di ricoprire alcun incarico nelle scuole e, a fine pena, l'espulsione dal suolo italiano.
“Un'opera di giustizia” ha commentato l'avvocato di parte civile Richard Martini, che si è potuto dire soddisfatto soprattutto per l'accoglimento da parte del collegio della propria richiesta di risarcimento.
F.F.