Sono stati gli UFO a stampare i manifesti di carnevale della Valletta?

Forse chi è all’esterno dei Comuni della Valletta dirà, visto i problemi che hanno i cittadini, vedasi ospedale di Merate, trasporti falcidiati dai ritardi e dalle soppressioni, intestardirsi sui volantini e organizzazione del carnevale, significa che siamo dei buontemponi. La lezione politica che ci ha propinato Fulvio Magni, ci ha costretto a rispondere prima al professorino con matita rossa e poi spiegare ai lettori di Mol, perché ci ha trattato come due anzianotti che, secondo lui, non sappiamo interloquire per il difetto di essere stati fino a qualche anno fa impegnati, Marino Montanelli come Sindaco, assessore comunale e consigliere provinciale e Gianfranco Barbieri come consigliere comunale, segretario di partito e tesoriere provinciale. Secondo il suo pensiero “illuminato” non ci dobbiamo permettere di criticare il Sindaco Efrem Brambilla, mentre lui ci scrive delle parole allusive con riferimento legale, vedasi il richiamo all’avvocato del Sindaco e al nostro dire che può precludere a una querela. Lui che si permette nell’articolo “sagoma e freccette” di deriderci trasformandoci in una macchietta, ironizzando con termini come arruffapopolo; lo rimandiamo a quello che scrive su Mol, a coloro che non la pensano come lui; un parlare da primo della classe e con termini irrispettosi verso chi riveste cariche pubbliche perché non sono della sua parte politica. Arruffapopolo sarà lui che dice il falso, riguardo alla fallita raccolta di firme dove afferma che sia a favore del Sindaco Marco Panzeri, quando, e l’alleghiamo (alleg. n.1) ci rivolgiamo a tutti gli amministratori perché non ci si divida e rimanga in vita l’Unione dei Comuni Lombarda della Valletta. Proprio lui che è iscritto a un partito da prefisso telefonico, irride 159 cittadini, che si permettono di chiedere di non dividersi; questo sì che è oggetto di querela, ma noi non siamo al suo livello e al suo equilibrio politico nell’essere al di sopra delle parti; soprassediamo. Ci invita anche a parlare e non si spiega il motivo del nostro silenzio sul contenzioso tra i comuni di La Valletta Brianza, Santa Maria Hoè e l’Unione Lombarda dei Comuni della Valletta. Forse non legge quello che scrive Barbieri su Merate@online; per il momento sappiamo che tre ricorsi del comune di Santa Maria Hoè sono stati respinti e demandati a Roma richiedendo appello alle sentenze. Noi rimaniamo in attesa di questi ulteriori ricorsi e aspettiamo la risoluzione di queste diatribe tra enti pubblici che non fanno senz’altro il bene della popolazione, mentre per la biblioteca, le spese del palazzetto sportivo, ecc. aspettiamo il responso e nessuno, anche il professorino Magni può trarre delle conclusioni su chi ha ragione o torto. Fare un discorso politico che non c’entrava nulla con i manifesti e il Carnevale, per darci una lezione su come si fa politica e dirci che siamo una coppia comica, fa capire quale trattamento cialtronesco riserva a chi non la pensa come lui. Veniamo al dunque dei manifesti di Carnevale che non provengono da Marte e che sono stati scritti dalla Comunità Pastorale della Valletta ancora in essere, dagli oratori, dall’Associazione Impronte e quello personalizzato dal Comune di Santa Maria Hoè. Informatore della Comunità Pastorale nella domenica precedente al Canevale, dice: la festa finale sarà all’oratorio di Ravagnate/La Valletta (alleg.n.2). Volantino degli oratori, Comunità Pastorale, Associazione Impronte, Comuni di Santa Maria Hoè e La Valletta Brianza dice: la sfilata si concluderà all’oratorio di Rovagnate/La Valletta Brianza (alleg.n.3). Volantino (alleg.n.4) posteriore a quelli 2 e 3 sopracitati, stampato solo dal Comune di Santa Maria Hoè dove la destinazione finale diventa con un coupe de theatre Santa Maria Hoè e dove non appaiono né il Comune di Rovagnate/La Valletta Brianza, né la Comunità Pastorale, né gli oratori e dove non di dice neppure il luogo di partenza. Giudicate voi cosa poteva pensare chi aveva in mano i precedenti avvisi e volantini; ovviamente questo programma solo del Comune di Santa Maria Hoè prevedeva una giostrina, che dall’invito poteva sembrare gratuita, mentre al momento della salita l’esborso era di Euro 2,50 a viaggio. Altro particolare, che denota uno sciocco campanilismo, questo volantino autoctono made in Santa Maria Hoè era il solo esposto alla scuola, alla bacheca del comune e negli avvisi delle frazioni. Da ultimo (alleg.n.5) il volantino simile all’allegato n.2 aveva la differenza sostanziale che diceva che il finale sarebbe stato a Santa Maria Hoè ma che non aveva spodestato sulle bacheche il volantino del Comune personalizzato di Santa Maria Hoè. Pensiamo che per il lettore sarebbe difficoltoso cimentarsi in questo via vai di volantini, una storia Kafkiana; certamente il professorino Fulvio Magni dalla matita rossa troverà il pelo nell’uovo e la prossima volta ci farà un’altra lezione di politica. 
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Gianfranco Barbieri e Marino Montanelli
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