Navalny e Assange, due pesi e due misure?

La credibilità di un principio risiede anche, se non soprattutto, nel vederlo concretamente applicato a chiunque, senza quindi distinzioni ne particolarismi.

Come giudicare allora ciò che sta accadendo attorno alle gravissime sorti che legano Aleksej Navalny e Julian Assange?

La libertà di pensiero, di informazione e di denuncia dei potenti vale per alcuni e non per altri?

Nel cosiddetto “mondo libero”, che si fa vanto di praticare la democrazia, è invece di casa uno “strabismo” che vorrebbe far credere che il tentativo di imbavagliare la dissidenza vale solo per “l'altro mondo”, quello che sarebbe da “liberare”?

Mi sembra proprio questo ciò che rischia d'accadere, perlomeno in Italia, per un diverso trattamento politico-mediatico riservato a questi 2 ammirevoli“testimoni” della libera informazione.

Osannato, giustamente, il primo con pubblici riconoscimenti, manifestazioni di piazza e numerosi servizi mediatici mentre il secondo, ingiustamente, quasi ignorato dalla politica e dai grandi media.

Forse che la giustizia e il diritto sono invocati e realmente rispettati solo quando conviene alla propria “parte” e magari per dimostrare strumentalmente le contraddizioni dell'altra?

Lo abbiamo già visto fare dopo l'invasione dell'Ucraina e la più che spropositata ed inumana reazione di Israele all'orrendo attacco non dei Palestinesi, ma di Hamas.

Non se ne può più di un mondo politico-mediatico in gran parte strumentale se non ipocrita.

Ai cittadini fare la differenza.


ttps://www.today.it/attualita/manifestazione-navalny-oggi-19-febbraio-2024.html

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/02/19/la-moglie-di-assange-nel-caso-sullestradizione-si-decide-se-vivra-o-morra_1a6be6df-6daf-4881-8adb-e449c5c4d699.html
Germano Bosisio
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