Lomagna si-cura: anziani e salute. I consigli dei medici
È iniziato nella serata di mercoledì 21 febbraio un nuovo e interessante ciclo di incontri di “Lomagna Si-cura”, organizzato dal comune e dalla Consulta politiche sociali e incentrato sulla promozione della salute e di un corretto stile di vita. Il tema del primo momento è stato “Anziani e salute” e a guidare l’incontro, come sempre, è stato il dottor Jakob Panzeri, medico di medicina generale del paese che innanzi tutto ha presentato la nuova "rassegna", ricordando che il prossimo 6 marzo si parlerà di “Benessere Psicologico”, mentre l’11 aprile di “Una medicina umana”.
Ad aprire la serata la sindaca Cristina Citterio, che ha ringraziato il pubblico e i relatori: la dottoressa Maria Cristina Ferrara (medico geriatra all’ospedale san Gerardo di Monza), la psicologa Ilaria Manganini e la coordinatrice del Centro Diurno Integrato “Corte Busca” di Lomagna, Monica Lanzani. Sono state loro, insieme al dottor Panzeri, a parlare al pubblico partendo proprio dal concetto di “salute”, intesa come “benessere della persona”, tema attorno al quale ruoteranno anche i prossimi appuntamenti.
“Questa sera parleremo di anziani, il tesoro della comunità. Tutelare il loro benessere è fondamentale per una società che vuole dirsi autentica” ha detto il medico spiegando che l’Italia è uno dei paesi più vecchi d’Europa e del Mondo con la sua quota di ultra 65enni pari (secondo dati Eurostat) al 21,4% della popolazione, ovvero 60.782.668 persone. Secondo i dati Istat, tra le regioni più anziane dello Stivale c’è proprio la Lombardia, dove gli over 65 sono il 25,7% della popolazione.
A prendersi cura degli anziani sono i medici geriatri come la dottoressa Ferrara. È stato ricordato infatti che la parola “geriatra”, dal greco, è composta da “anziano e cura”. Si tratta di quella disciplina medica che studia le malattie che si verificano nelle persone dopo i 65 anni e le conseguenze disabilitanti che possono avere, con l’obbiettivo di ritardare il declino funzionale e mentale. È stata quindi menzionata la figura del caregiver, ovvero colui che si prende cura.
Le attività di un caregiver solitamente vengono stabilite con una valutazione multidimensionale geriatrica, ovvero un processo diagnostico che serve a determinare i bisogni medici, le componenti fisiologiche e le abilità funzionali della persona anziana, e a sviluppare un piano di cura integrato. In tutto questo la figurata del caregiver, che può essere anche il figlio o un parente di un anziano bisognoso, è fondamentale. Ma per diventare caregiver è necessaria una formazione. Proprio a tale scopo ATS Brianza ha lanciato “Assistere in famiglia” il portale che si prende cura del caregiver e in cui è possibile reperire consigli e informazioni utili.
La sfida, hanno detto le professioniste, è quella di far invecchiare le persone in salute. Per farlo bisogna prevenire le forme di disabilità, prima tra tutte la demenza. Per prevenirle è necessario prendere alcuni accorgimenti come curare i deficit all’udito, evitare il fumo, la depressione, l’isolamento sociale e l’inattività fisica, oltre che avere una dieta sana e ricca di proteine, indispensabili per chi invecchia. Importante quindi socializzare, fare un adeguato esercizio fisico e tenere controllati i fattori di rischio.
Altro fenomeno che purtroppo colpisce ogni anno milioni di anziani sono le cadute. Indipendentemente dall’esito della caduta, si tratta sempre di un evento sentinella che deve mettere in guardia l’anziano e chi si prende cura di lui. Le cadute infatti possono avvenire perché vi è una difficoltà a compensare una perturbazione dell’equilibrio. Le cause possono essere molteplici, come le condizioni fisiche, deficit della vista o l’assunzione di farmaci psicoattivi. Il consiglio è quello di accendere sempre le luci quando è buio e si intende camminare, indossare sempre scarpe o ciabatte adeguate, con il tallone chiuso, e prestare attenzione a non scivolare quando si fa la doccia.
Esito positivo per il primo incontro e appuntamento alla seconda serata in calendario appunto per il 6 marzo.
Ad aprire la serata la sindaca Cristina Citterio, che ha ringraziato il pubblico e i relatori: la dottoressa Maria Cristina Ferrara (medico geriatra all’ospedale san Gerardo di Monza), la psicologa Ilaria Manganini e la coordinatrice del Centro Diurno Integrato “Corte Busca” di Lomagna, Monica Lanzani. Sono state loro, insieme al dottor Panzeri, a parlare al pubblico partendo proprio dal concetto di “salute”, intesa come “benessere della persona”, tema attorno al quale ruoteranno anche i prossimi appuntamenti.
“Questa sera parleremo di anziani, il tesoro della comunità. Tutelare il loro benessere è fondamentale per una società che vuole dirsi autentica” ha detto il medico spiegando che l’Italia è uno dei paesi più vecchi d’Europa e del Mondo con la sua quota di ultra 65enni pari (secondo dati Eurostat) al 21,4% della popolazione, ovvero 60.782.668 persone. Secondo i dati Istat, tra le regioni più anziane dello Stivale c’è proprio la Lombardia, dove gli over 65 sono il 25,7% della popolazione.
A prendersi cura degli anziani sono i medici geriatri come la dottoressa Ferrara. È stato ricordato infatti che la parola “geriatra”, dal greco, è composta da “anziano e cura”. Si tratta di quella disciplina medica che studia le malattie che si verificano nelle persone dopo i 65 anni e le conseguenze disabilitanti che possono avere, con l’obbiettivo di ritardare il declino funzionale e mentale. È stata quindi menzionata la figura del caregiver, ovvero colui che si prende cura.
Le attività di un caregiver solitamente vengono stabilite con una valutazione multidimensionale geriatrica, ovvero un processo diagnostico che serve a determinare i bisogni medici, le componenti fisiologiche e le abilità funzionali della persona anziana, e a sviluppare un piano di cura integrato. In tutto questo la figurata del caregiver, che può essere anche il figlio o un parente di un anziano bisognoso, è fondamentale. Ma per diventare caregiver è necessaria una formazione. Proprio a tale scopo ATS Brianza ha lanciato “Assistere in famiglia” il portale che si prende cura del caregiver e in cui è possibile reperire consigli e informazioni utili.
La sfida, hanno detto le professioniste, è quella di far invecchiare le persone in salute. Per farlo bisogna prevenire le forme di disabilità, prima tra tutte la demenza. Per prevenirle è necessario prendere alcuni accorgimenti come curare i deficit all’udito, evitare il fumo, la depressione, l’isolamento sociale e l’inattività fisica, oltre che avere una dieta sana e ricca di proteine, indispensabili per chi invecchia. Importante quindi socializzare, fare un adeguato esercizio fisico e tenere controllati i fattori di rischio.
Altro fenomeno che purtroppo colpisce ogni anno milioni di anziani sono le cadute. Indipendentemente dall’esito della caduta, si tratta sempre di un evento sentinella che deve mettere in guardia l’anziano e chi si prende cura di lui. Le cadute infatti possono avvenire perché vi è una difficoltà a compensare una perturbazione dell’equilibrio. Le cause possono essere molteplici, come le condizioni fisiche, deficit della vista o l’assunzione di farmaci psicoattivi. Il consiglio è quello di accendere sempre le luci quando è buio e si intende camminare, indossare sempre scarpe o ciabatte adeguate, con il tallone chiuso, e prestare attenzione a non scivolare quando si fa la doccia.
Esito positivo per il primo incontro e appuntamento alla seconda serata in calendario appunto per il 6 marzo.
E.Ma.