Caso Gilardi: assolti 4 stranieri a processo per circonvenzione. L'unica condanna resta quella al badante
All'udienza dello scorso 24 gennaio la pubblica accusa, sostenuta dal viceprocuratore onorario Mattia Mascaro, aveva chiesto per tutti, indistintamente e senza addentrarsi nelle contestazioni mosse ad ognuno, la condanna a tre anni e 300 euro di multa.
Quest'oggi il giudice monocratico Giulia Barazzetta ha chiuso - almeno in primo grado - il processo per circonvenzione d'incapace in danno al professore airunese Carlo Gilardi - nel frattempo, come noto, deceduto - intentato nei confronti di quattro soggetti con quattro sentenze assolutorie. "Il fatto non sussiste" la formula scelta, con le motivazioni di tale pronuncia - piuttosto scontata all'esito dell'istruttoria - che saranno depositate entro 90 giorni.
Hichem Horroun (avvocato Andrea Artusi), Khalifa Mejbri (avvocato Pamela Nodari), Abdelmalak Rougui (avvocato Chiara Brizzolari) e Nedal Abushunar (avvocato Agnese Cattaneo) erano tutti tacciati a vario titolo di aver ottenuto dall'anziano somme di denaro e/o ospitalità presso le sue abitazioni, senza alcuna corresponsione, approfittando delle sue condizioni di fragilità.
A distanza di anni dallo scoppio del caso, l'unica condanna - ad oggi - resta quella irrogata, nel luglio 2021, a carico di Brahim El Mazuory, il badante marocchino di Gilardi, colui il quale aveva fatto scoppiare il polverone mediatico "mettendo in campo" la trasmissione Le Iene dopo il trasferimento del facoltoso insegnate dalla sua abitazione di Brivio a una struttura residenziale per anziani, su disposizione del giudice tutelare, per "proteggerlo" da soggetti che - si riteneva - si erano approfittati di lui e della sua generosità . Un anno e otto mesi la pena stabilita per il magrebino dal giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano all'esito per processo con rito abbreviato (già riconfermata anche in Appello nei mesi scorsi). Assolto, invece in quella stessa sede, un co-imputato che come El Mazuory aveva optato per farsi giudicare "sulle carte", mentre per il quinto straniero in prima istanza rinviato a giudizio è mancato prima della sentenza odierna, con la sua posizione, dunque, ovviamente stralciata per morte del reo.
Quest'oggi il giudice monocratico Giulia Barazzetta ha chiuso - almeno in primo grado - il processo per circonvenzione d'incapace in danno al professore airunese Carlo Gilardi - nel frattempo, come noto, deceduto - intentato nei confronti di quattro soggetti con quattro sentenze assolutorie. "Il fatto non sussiste" la formula scelta, con le motivazioni di tale pronuncia - piuttosto scontata all'esito dell'istruttoria - che saranno depositate entro 90 giorni.
Hichem Horroun (avvocato Andrea Artusi), Khalifa Mejbri (avvocato Pamela Nodari), Abdelmalak Rougui (avvocato Chiara Brizzolari) e Nedal Abushunar (avvocato Agnese Cattaneo) erano tutti tacciati a vario titolo di aver ottenuto dall'anziano somme di denaro e/o ospitalità presso le sue abitazioni, senza alcuna corresponsione, approfittando delle sue condizioni di fragilità.
A distanza di anni dallo scoppio del caso, l'unica condanna - ad oggi - resta quella irrogata, nel luglio 2021, a carico di Brahim El Mazuory, il badante marocchino di Gilardi, colui il quale aveva fatto scoppiare il polverone mediatico "mettendo in campo" la trasmissione Le Iene dopo il trasferimento del facoltoso insegnate dalla sua abitazione di Brivio a una struttura residenziale per anziani, su disposizione del giudice tutelare, per "proteggerlo" da soggetti che - si riteneva - si erano approfittati di lui e della sua generosità . Un anno e otto mesi la pena stabilita per il magrebino dal giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano all'esito per processo con rito abbreviato (già riconfermata anche in Appello nei mesi scorsi). Assolto, invece in quella stessa sede, un co-imputato che come El Mazuory aveva optato per farsi giudicare "sulle carte", mentre per il quinto straniero in prima istanza rinviato a giudizio è mancato prima della sentenza odierna, con la sua posizione, dunque, ovviamente stralciata per morte del reo.