La sanità pubblica e il rispetto (mancato) ai benefattori
LA SANITA' PUBBLICA ED IL MANCATO RISPETTO DELLA VOLONTA' DEI BENEFATTORI.
Carissimi amici ed amiche, in questo particolare periodo molto burrascoso per la totalità dei cittadini, dei pazienti più indifesi, noto che nemmeno l'intervento collegiale dei Sindaci del comprensorio meratese riesce a far sentire la loro voce. Stiamo assistendo ad una lenta ed ormai ineludibile agonia del nostro Ospedale MANDIC di Merate, contro la volontà espressa dai numerosi benefattori che anni addietro hanno contribuito alla nascita di una struttura all'avanguardia nel settore ospedaliero. Con l'ingerenza di una politica malsana ed arraffona, purtroppo, si è giunti ad un capolinea anche in merito al PUNTO NASCITE, come se le colpe fossero da attribuire alla negligenza delle famiglie meratesi e di tutto l'hinterland, che non prolificano e non avvertono più il senso di unificazione e di creazione di famiglie più numerose, con figli al seguito. Le problematiche sono tante, ma se nel periodo del COVID, le gestanti, non potendo raggiungere il nostro plesso ospedaliero, tenuto conto che il bacino d'utenza meratese raggruppa ben 26 Comuni, si sono rivolte a Vimercate, a Ponte San Pietro, a Desio e Carate Brianza o a Monza, a causa degli impedimenti causati dal fenomeno pandemico, ciò non toglie che l'indice di produttività del punto nascite a Merate dovesse essere considerato infruttifero e quindi da smantellare in toto. I nostri rappresentanti considerano la struttura pubblica alla pari di quella privata, dove i profitti ed i vari interessi economici sono legati ad un fattore di spesa con convenzioni tutte da rivedere, in quanto è proprio lì che si annidano gli abusi e gli sperperi del denaro pubblico, ogni cittadino deve essere libero di poter compiere le proprie scelte, ma l'assistenza pubblica deve essere garantita a tutti indistintamente. La nostra COSTITUZIONE afferma che ogni cittadino ha diritto alla tutela della propria salute e le varie coperture di spesa vanno ricercate con la fiscalità generale e non con contentini di risorse maldistribuite ed affidate ad Organi Regionali che legiferano a proprio piacimento mediante l'applicazione di ticket su farmaci e visite specialistiche con tempi biblici. Vi siete mai chiesti il perchè di tutto questo? Nemmeno la pandemia ci ha insegnato che la cura di un qualsiasi paziente assume rilevante importanza soltanto quando l'assistenza viene assicurata attraverso strutture pubbliche ben organizzate e non smantellate, costituite da primari, medici, infermieri, personale OSS, che, purtroppo, migrano nei Centri privati a causa dei mancati riconoscimenti giuridici ed economici e soprattutto oberati da carichi di lavoro non più adeguati e resi insostenibili da un incessante blocco del turn-over che di fatto impedisce nuove assunzioni di tutto il personale medico e paramedico. La strategia di una parte politica ben distante dalle vere esigenze dei cittadini, preferisce discutere di PREMIERATO, di COALIZIONI FUMOSE in vista delle imminenti elezioni amministrative ed europee, di aiuti economici all'immigrazione ed ai conflitti bellici, mentre continuano a non capire che mettere il bavaglio alle varie libertà personali, di parola, di pensiero, di espressione, allontanano ancor più le distanze dei cittadini dalla politica attiva e fomentano incomprensioni di vario genere che sfociano in comportamenti rissosi alimentati da scurrili forme espressive di molti rappresentanti istituzionali e, credetemi, non costituisce un buon esempio per chi vorrebbe avvicinarsi alla politica per favorire un vero ricambio generazionale. Lo stop al 3° mandato consiste proprio nel facilitare l'ingresso di nuovi parlamentari desiderosi di rappresentare il popolo, alla ricerca di soluzioni di equità sociale fra i vari ceti. Il sistema sanitario pubblico è un asse importante che necessita di un profondo restyling non più rinviabile, ma non regionalizzato a più Comparti, bensì unico e facilmente accessibile IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. L'autonomia differenziata fra Regioni non appare come una soluzione di unicità, di indipendenza e di garanzia , di giustizia e di equità di trattamento fra tutti i cittadini, somiglia moltissimo a quella famosa recessione leghista che sta dividendo profondamente anche i Governatori delle Regioni. Gli italiani non hanno mai conferito un simile mandato all'attuale GOVERNO MELONI che, a mio parere, se prosegue in questo cammino, appena dopo le elezioni Europee verrà scalzato stando ai veri sondaggi effettuati sulla rete ed in buona parte del territorio nazionale, ma quanto prima i fatti smentiranno i sondaggi pilotati dai vari talk-show politici e da una parte della stampa mediatica incurante delle vere problematiche dei cittadini desiderosi di poter esprimere giudizi in senso omnidirezionale con proposte costruttive e non di palazzo. Al nostro amatissimo Presidente della Repubblica MATTARELLA chiediamo di non promulgare la nuova LEGGE sull'autonomia differenziata delle Regioni, per non dividere il PAESE. Fraterni saluti
Carissimi amici ed amiche, in questo particolare periodo molto burrascoso per la totalità dei cittadini, dei pazienti più indifesi, noto che nemmeno l'intervento collegiale dei Sindaci del comprensorio meratese riesce a far sentire la loro voce. Stiamo assistendo ad una lenta ed ormai ineludibile agonia del nostro Ospedale MANDIC di Merate, contro la volontà espressa dai numerosi benefattori che anni addietro hanno contribuito alla nascita di una struttura all'avanguardia nel settore ospedaliero. Con l'ingerenza di una politica malsana ed arraffona, purtroppo, si è giunti ad un capolinea anche in merito al PUNTO NASCITE, come se le colpe fossero da attribuire alla negligenza delle famiglie meratesi e di tutto l'hinterland, che non prolificano e non avvertono più il senso di unificazione e di creazione di famiglie più numerose, con figli al seguito. Le problematiche sono tante, ma se nel periodo del COVID, le gestanti, non potendo raggiungere il nostro plesso ospedaliero, tenuto conto che il bacino d'utenza meratese raggruppa ben 26 Comuni, si sono rivolte a Vimercate, a Ponte San Pietro, a Desio e Carate Brianza o a Monza, a causa degli impedimenti causati dal fenomeno pandemico, ciò non toglie che l'indice di produttività del punto nascite a Merate dovesse essere considerato infruttifero e quindi da smantellare in toto. I nostri rappresentanti considerano la struttura pubblica alla pari di quella privata, dove i profitti ed i vari interessi economici sono legati ad un fattore di spesa con convenzioni tutte da rivedere, in quanto è proprio lì che si annidano gli abusi e gli sperperi del denaro pubblico, ogni cittadino deve essere libero di poter compiere le proprie scelte, ma l'assistenza pubblica deve essere garantita a tutti indistintamente. La nostra COSTITUZIONE afferma che ogni cittadino ha diritto alla tutela della propria salute e le varie coperture di spesa vanno ricercate con la fiscalità generale e non con contentini di risorse maldistribuite ed affidate ad Organi Regionali che legiferano a proprio piacimento mediante l'applicazione di ticket su farmaci e visite specialistiche con tempi biblici. Vi siete mai chiesti il perchè di tutto questo? Nemmeno la pandemia ci ha insegnato che la cura di un qualsiasi paziente assume rilevante importanza soltanto quando l'assistenza viene assicurata attraverso strutture pubbliche ben organizzate e non smantellate, costituite da primari, medici, infermieri, personale OSS, che, purtroppo, migrano nei Centri privati a causa dei mancati riconoscimenti giuridici ed economici e soprattutto oberati da carichi di lavoro non più adeguati e resi insostenibili da un incessante blocco del turn-over che di fatto impedisce nuove assunzioni di tutto il personale medico e paramedico. La strategia di una parte politica ben distante dalle vere esigenze dei cittadini, preferisce discutere di PREMIERATO, di COALIZIONI FUMOSE in vista delle imminenti elezioni amministrative ed europee, di aiuti economici all'immigrazione ed ai conflitti bellici, mentre continuano a non capire che mettere il bavaglio alle varie libertà personali, di parola, di pensiero, di espressione, allontanano ancor più le distanze dei cittadini dalla politica attiva e fomentano incomprensioni di vario genere che sfociano in comportamenti rissosi alimentati da scurrili forme espressive di molti rappresentanti istituzionali e, credetemi, non costituisce un buon esempio per chi vorrebbe avvicinarsi alla politica per favorire un vero ricambio generazionale. Lo stop al 3° mandato consiste proprio nel facilitare l'ingresso di nuovi parlamentari desiderosi di rappresentare il popolo, alla ricerca di soluzioni di equità sociale fra i vari ceti. Il sistema sanitario pubblico è un asse importante che necessita di un profondo restyling non più rinviabile, ma non regionalizzato a più Comparti, bensì unico e facilmente accessibile IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. L'autonomia differenziata fra Regioni non appare come una soluzione di unicità, di indipendenza e di garanzia , di giustizia e di equità di trattamento fra tutti i cittadini, somiglia moltissimo a quella famosa recessione leghista che sta dividendo profondamente anche i Governatori delle Regioni. Gli italiani non hanno mai conferito un simile mandato all'attuale GOVERNO MELONI che, a mio parere, se prosegue in questo cammino, appena dopo le elezioni Europee verrà scalzato stando ai veri sondaggi effettuati sulla rete ed in buona parte del territorio nazionale, ma quanto prima i fatti smentiranno i sondaggi pilotati dai vari talk-show politici e da una parte della stampa mediatica incurante delle vere problematiche dei cittadini desiderosi di poter esprimere giudizi in senso omnidirezionale con proposte costruttive e non di palazzo. Al nostro amatissimo Presidente della Repubblica MATTARELLA chiediamo di non promulgare la nuova LEGGE sull'autonomia differenziata delle Regioni, per non dividere il PAESE. Fraterni saluti
Francesco Mastropaolo