Merate: Giunta sotto scacco La proloco presenta il ricco calendario ’24 e non recede
Possiamo ben dire che mai si è assistito a un fatto del genere: un’intera Giunta municipale messa sotto scacco dalla Proloco cittadina. Con la determinazione ormai leggendaria la presidente del sodalizio Simona Vitali ha presentato il programma 2024, peraltro già ampiamente diffuso come fosse ormai definitivamente approvato. In buona sostanza si tratta di decine di eventi, tutti organizzati in centro dove la medesima Vitali co-gestisce un negozio, tra i quali i perniciosi Street Food che paralizzano l’intero quadrilatero per tre giorni costringendo chi vive e lavora a restare barricati con porte e finestre chiuse per evitare che l’odore di fritto si sparga ovunque. Per soprassedere sul grave problema dell’emergenza-urgenza di cui si sono avute due prove nel giro di tre settimane (raccontate in altra parte del giornale).
Davanti a un sindaco solitamente molto loquace, invece in questo caso stranamente silenzioso hanno preso la parola un po’ tutti gli assessori. L’attività della Proloco merita indubbiamente attenzione per le tante iniziative messe in atto – ha detto il vice sindaco Procopio, anche se non proprio di elevato spessore artistico-culturale – tuttavia esse devono tenere in considerazione l’opinione di quanti vivono e lavorano nel cuore della città.
Il sindaco ha dato lettura di una petizione che ha visto la firma di residenti, titolari di uffici, studi professionali e dei principali commercianti del centro con la quale è stato chiesto di trasferire lo Street Food e la sfilata dei cani in aree idonee, come via degli Alpini per il cibo di piazza e le aree cani di cui Merate è ampiamente dotata.
Il problema della vivibilità è stato sollevato da Franca Maggioni che ha rappresentato il grave disagio anche per coloro che risiedono nei palazzi di via Pascoli, causato da traffico e soste selvagge.
Sulla stessa linea l’assessore al commercio che vive il travaglio di non discostarsi troppo dal Panzeri-pensiero ma al tempo stesso di difendere gli interessi dei negozianti che hanno sempre denunciato cali del lavoro nell’ordine del 40-60% a ogni evento del genere.
Fiorenza Albani ha posto l’accento sull’assoluta necessità di dislocare gli eventi di giugno ben cinque serate musicali, una ogni sabato, in giro per le frazioni, perché lo stesso programma di “Più prospettiva” puntava a valorizzare le frazioni cittadine portando eventi di qualità. Quindi cinque eventi per cinque frazioni.
D’accordo con il non appesantire la situazione nelle aree centrali, già penalizzate da 52 giornate di mercato (chiusura dalle ore 6 alle ore 15) cui si debbono aggiungere altri 25 eventi organizzati dalla Proloco e le manifestazioni più classiche come la Fiera di Sant’Ambrogio anche Fabio Tamandi secondo il quale due Street Food in centro sono improponibili.
Più prudente, infine, l’assessore Casaletto, sempre molto attento a interpretare i silenzi del sindaco per quanto abbia fatto presente che una distribuzione degli eventi in tutta la città è la soluzione vincente.
Suona strano – e qui finisce la carrellata di dichiarazioni – che dopo aver inneggiato al cielo la riqualificazione di via Verdi non sia stata programmata una sola manifestazione – diconsi una – nella medesima arteria. Potremmo definirla una classica contraddizione in termini.
E la reazione della presidente del sodalizio di via Roma? Secondo le concordanti versioni sarebbe stata molto dura, decisa comunque a sfidare residenti, colleghi commercianti e financo gli assessori più critici, portando avanti il programma scritto e firmato.
Per la nostra esperienza, uno qualsiasi dei sindaci, da Luigi Zappa a Andrea Massironi, attraversando, 60 anni di storia di Merate le avrebbe indicato la porta.
Massimo Augusto Panzeri, invece, sembra si sia limitato a dire che risponderà nei termini (30 giorni) ai firmatari della petizione.
E adesso che cosa succede?
Il calendario non è sottoposto al parere vincolante della Giunta. Ciascun evento dovrà essere invece presentato allo Sportello unico Attività produttive, diretto dall’architetto Carlo Sangalli al quale compete il compito di autorizzarlo o meno. E in caso negativo motivare le ragioni del diniego. In genere, viabilità e sicurezza sono i pilastri su cui poggia il parere dei responsabili dell’ufficio Suap.
E stante le condizioni di assoluta insicurezza le ragioni di un diniego ci stanno tutte. Salvo assumersi la responsabilità civile e penale derivante da un parere favorevole in caso di impedimento all’accesso rapido dei mezzi di soccorso. Esattamente come si verifica in presenza di aree mercatali.
Davanti a un sindaco solitamente molto loquace, invece in questo caso stranamente silenzioso hanno preso la parola un po’ tutti gli assessori. L’attività della Proloco merita indubbiamente attenzione per le tante iniziative messe in atto – ha detto il vice sindaco Procopio, anche se non proprio di elevato spessore artistico-culturale – tuttavia esse devono tenere in considerazione l’opinione di quanti vivono e lavorano nel cuore della città.
Il sindaco ha dato lettura di una petizione che ha visto la firma di residenti, titolari di uffici, studi professionali e dei principali commercianti del centro con la quale è stato chiesto di trasferire lo Street Food e la sfilata dei cani in aree idonee, come via degli Alpini per il cibo di piazza e le aree cani di cui Merate è ampiamente dotata.
Il problema della vivibilità è stato sollevato da Franca Maggioni che ha rappresentato il grave disagio anche per coloro che risiedono nei palazzi di via Pascoli, causato da traffico e soste selvagge.
Sulla stessa linea l’assessore al commercio che vive il travaglio di non discostarsi troppo dal Panzeri-pensiero ma al tempo stesso di difendere gli interessi dei negozianti che hanno sempre denunciato cali del lavoro nell’ordine del 40-60% a ogni evento del genere.
Fiorenza Albani ha posto l’accento sull’assoluta necessità di dislocare gli eventi di giugno ben cinque serate musicali, una ogni sabato, in giro per le frazioni, perché lo stesso programma di “Più prospettiva” puntava a valorizzare le frazioni cittadine portando eventi di qualità. Quindi cinque eventi per cinque frazioni.
D’accordo con il non appesantire la situazione nelle aree centrali, già penalizzate da 52 giornate di mercato (chiusura dalle ore 6 alle ore 15) cui si debbono aggiungere altri 25 eventi organizzati dalla Proloco e le manifestazioni più classiche come la Fiera di Sant’Ambrogio anche Fabio Tamandi secondo il quale due Street Food in centro sono improponibili.
Più prudente, infine, l’assessore Casaletto, sempre molto attento a interpretare i silenzi del sindaco per quanto abbia fatto presente che una distribuzione degli eventi in tutta la città è la soluzione vincente.
Suona strano – e qui finisce la carrellata di dichiarazioni – che dopo aver inneggiato al cielo la riqualificazione di via Verdi non sia stata programmata una sola manifestazione – diconsi una – nella medesima arteria. Potremmo definirla una classica contraddizione in termini.
E la reazione della presidente del sodalizio di via Roma? Secondo le concordanti versioni sarebbe stata molto dura, decisa comunque a sfidare residenti, colleghi commercianti e financo gli assessori più critici, portando avanti il programma scritto e firmato.
Per la nostra esperienza, uno qualsiasi dei sindaci, da Luigi Zappa a Andrea Massironi, attraversando, 60 anni di storia di Merate le avrebbe indicato la porta.
Massimo Augusto Panzeri, invece, sembra si sia limitato a dire che risponderà nei termini (30 giorni) ai firmatari della petizione.
E adesso che cosa succede?
Il calendario non è sottoposto al parere vincolante della Giunta. Ciascun evento dovrà essere invece presentato allo Sportello unico Attività produttive, diretto dall’architetto Carlo Sangalli al quale compete il compito di autorizzarlo o meno. E in caso negativo motivare le ragioni del diniego. In genere, viabilità e sicurezza sono i pilastri su cui poggia il parere dei responsabili dell’ufficio Suap.
E stante le condizioni di assoluta insicurezza le ragioni di un diniego ci stanno tutte. Salvo assumersi la responsabilità civile e penale derivante da un parere favorevole in caso di impedimento all’accesso rapido dei mezzi di soccorso. Esattamente come si verifica in presenza di aree mercatali.