Merate: Marco Mancini artista di strada che porta la musica nelle piazze della Brianza
Le note del suo flauto traverso hanno attirato l'attenzione di chi, nel pomeriggio di mercoledì 14 febbraio, si è trovato a transitare per piazza degli Eroi e si è così fermato ad ascoltare una parentesi musicale piacevole e delicata.
La presenza del musicista è stata casuale, infatti, non legata ad alcun avvenimento o proposta quanto invece parte di un progetto che lo stesso sta portando in giro per la Brianza.
Marco Mancini, infatti, proviene da Triuggio. Per metà è artigiano e metà musicista e in queste due attività, entrambe particolarmente creative, destreggia le sue giornate.
Ricordando un po' l'atmosfera che respirava da bambino nelle corti e nelle piazze dei paesi brianzoli, dove era sufficiente una fisarmonica o una chitarra per creare un momento di aggregazione e di “comunità”, Mancini ha deciso di mettersi in gioco e sfidare la frenesia la freddezza con cui spesso sono dipinti questi territori e la loro gente.
“Non è vero che la Brianza è chiusa, tutt'altro” ha raccontato tra un brano e l'altro, mentre i bambini usciti dall'asilo con genitori e mamme si rincorrevano attorno alla fontana della piazza e ad osservarlo incuriositi e divertiti “a Milano le persone vanno di corsa, difficilmente rallentano il passo per fermarsi ad ascoltare. Qui è diverso. Chi è l'artista di strada che verrebbe a Merate a suonare? O a Carate come ho fatto nei giorni scorsi? Invece io ho deciso di portare la musica nelle piazze della Brianza per sfatare il mito di un territorio freddo, privo di socialità e di voglia di stare assieme. E quando le persone prese dalle loro faccende sentono le note, si affacciano volentieri alle porte dei negozi o alle finestre oppure si fermano mentre passeggiano e ascoltano per qualche minuto. È bello, sembra di essere tornati indietro nel tempo”.
Nei prossimi giorni altre piazze saranno riempite per qualche ora dalla musica regalata dal flauto di Marco Mancini. E ascoltarlo sarà certamente un piacere.
La presenza del musicista è stata casuale, infatti, non legata ad alcun avvenimento o proposta quanto invece parte di un progetto che lo stesso sta portando in giro per la Brianza.
Marco Mancini, infatti, proviene da Triuggio. Per metà è artigiano e metà musicista e in queste due attività, entrambe particolarmente creative, destreggia le sue giornate.
Ricordando un po' l'atmosfera che respirava da bambino nelle corti e nelle piazze dei paesi brianzoli, dove era sufficiente una fisarmonica o una chitarra per creare un momento di aggregazione e di “comunità”, Mancini ha deciso di mettersi in gioco e sfidare la frenesia la freddezza con cui spesso sono dipinti questi territori e la loro gente.
“Non è vero che la Brianza è chiusa, tutt'altro” ha raccontato tra un brano e l'altro, mentre i bambini usciti dall'asilo con genitori e mamme si rincorrevano attorno alla fontana della piazza e ad osservarlo incuriositi e divertiti “a Milano le persone vanno di corsa, difficilmente rallentano il passo per fermarsi ad ascoltare. Qui è diverso. Chi è l'artista di strada che verrebbe a Merate a suonare? O a Carate come ho fatto nei giorni scorsi? Invece io ho deciso di portare la musica nelle piazze della Brianza per sfatare il mito di un territorio freddo, privo di socialità e di voglia di stare assieme. E quando le persone prese dalle loro faccende sentono le note, si affacciano volentieri alle porte dei negozi o alle finestre oppure si fermano mentre passeggiano e ascoltano per qualche minuto. È bello, sembra di essere tornati indietro nel tempo”.
Nei prossimi giorni altre piazze saranno riempite per qualche ora dalla musica regalata dal flauto di Marco Mancini. E ascoltarlo sarà certamente un piacere.
S.V.