Merate: 50 famiglie assistite dalla “Caritas” nel 2023 con i pacchi alimentari e i vestiti

Un lieve calo negli accessi probabilmente riconducibile a situazioni temporanee e che, dunque, non deve far pensare a un miglioramento generale delle condizioni economiche e sociali del tessuto più fragile della popolazione.

La Caritas, infatti, continua incessante il suo lavoro di assistenza, ascolto, affiancamento e sostegno a coloro che si trovano in difficoltà e lo fa in diversi modi che nel corso degli anni si sono rivelati apprezzati grazie anche al costante monitoraggio dei volontari.
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L'ingresso della sede in via santa Marta

Per quanto riguarda l'ente di assistenza che fa capo alle parrocchie di sant'Ambrogio (Merate), santo Stefano (Novate) e san Giorgio (Pagnano) sono state una cinquantina le famiglie che nel corso del 2023 si sono rivolte alla sede nella ex chiesa di santa Marta, contro le 60 del 2022.

In maggioranza sono stati stranieri, provenienti dal sud America.

Si tratta di persone che si spostano dalla loro terra di origine in cerca di lavoro e che una volta approdate in Brianza, per lo più tramite il passaparola di famigliari già presenti sul posto, chiedono ospitalità e poi si mettono alla ricerca di una occupazione. Per le donne l'impiego è per lo più nell'ambito dell'assistenza domestica e, complice anche la lingua vicina all'italiano, l'inserimento non risulta particolarmente complicato.

La Caritas di Merate, grazie a 22 volontari attivi, fornisce pacchi alimentari e vestiario grazie all'armadio che è stato creato in sede e che viene alimentato grazie alle donazioni.

Per far sì che l'opera caritativa abbia anche un valore e sia apprezzata e “rispettata” da tutti coloro che vi accedono viene dato una sorta di portafoglio mensile a punti. Ogni prodotto (cibo, igiene personale, vestiario,...) ha un punteggio che viene scalato e questo consente un migliore monitoraggio dell'utilizzo del servizio e anche di dare un valore a ciò che viene distribuito.
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L'armadio dei vestiti (foto di repertorio)

Ogni 2/3 mesi i volontari fanno anche una “verifica” della situazione con gli assistiti per capire le loro condizioni, l'eventuale miglioramento o peggioramento e se sia necessario intraprendere altre strade di sostegno con gli enti preposti (servizi sociali del comune).

Nel corso dell'anno poi vengono attivate raccolte di viveri, materiale per l'igiene personale, vestititi così da “rabboccare” il magazzino ed essere pronti a fornire aiuto.
S.V.
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