Paderno: un incontro per scoprire la cultura Maya

Nel tardo pomeriggio di sabato 10 febbraio, tanti padernesi si sono riuniti nella sala associazioni della biblioteca, dove Lidia Gonzalez Santizo, con l’aiuto della nuora Serena, ha fatto assaporare ai presenti i sapori, la cultura, la storia e le usanze Maya.
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Serena e Lidia Gonzalez Santizo
Lidia ha raccontato il Guatemala, il suo paese natale, attraverso la spiegazione del tipico “Rebozo” una sciarpa indossata in testa o sulle spalle da tutte le donne sin dalla tenera età, i cui colori hanno un significato: il bianco rappresenta la purezza, il rosso il colore del sangue, il verde la natura e i boschi e il nero la notte. Anche i vestiti sono variopinti e realizzati al telaio, le gonne vengono sostenute da una cintura chiamata “faja” che in antichità aveva il compito di agevolare il trasporto sul capo di grandi quantità di mais. La tessitura è l’occupazione che maggiormente coinvolge le donne, un lavoro lungo e faticoso che però permette di rilassarsi e dimenticare tutte le difficoltà. Per questioni economiche, invece di andare a scuola Lidia a otto anni ha imparato ad utilizzare il telaio, una necessità che si è trasformata in una passione che esercita con tanto orgoglio.
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La donna proviene da San Pedro la Laguna, uno dei dodici paesi rinominati all’arrivo degli spagnoli in onore degli apostoli. Si affaccia sul lago Atitlán, definito uno dei più belli del mondo, circondato da tre vulcani: Atitlán, San Pedro e Tolimán. Un comune che fino a qualche decennio fa era caratterizzato da case semplici, con tetti realizzati con foglie di palme intrecciate, sostituite recentemente da lamiere, un materiale leggero per evitare grossi danni in caso di terremoto. “Abbi cura di te e prenderti cura anche degli altri” è il motto della zona, promulgato dalle tre regine Maya: la figlia del popolo, dello sport e dei giovani, che compaiono costantemente in televisione per diffondere i valori della società.
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Il consigliere con delega a Biblioteca e Attività Culturali Barbara Canziani

In Guatemala Tecun Uman è l’eroe nazionale, un guerriero che ha cacciato il conquistatore spagnolo Pedro Alvarado grazie all’intervento dall’uccello “quetzal”, che ha incassato una pugnalata diretta al soldato salvandogli la vita. Per questo motivo il quetzal è diventato il simbolo nazionale, rappresentato sulla bandiera e sulle banconote. Lo stato dell’America centrale è ancora altamente analfabeta, e i bambini iniziano a lavorare in tenera età raccogliendo caffè, legumi e mais, tagliando la legna o tessendo. “Lidia e i suoi fratelli hanno tutti lavorato sin da piccoli, per fortuna si sono aperte nuove opportunità che le hanno permesso di garantire un’istruzione ai suoi figli” ha spiegato Serena, sottolineando come il neo eletto presidente Arévalo sia in procinto di portare grandi cambiamenti al paese, grazie al contributo della prima vicepresidente donna Karin Herrera, che intende battersi per i diritti delle donne, che nel paese sono estremamente vittime di violenza.
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L’incontro ha dato il via al ciclo “Chiacchiere intorno al mondo” organizzato dall'Amministrazione Comunale, in collaborazione con le associazioni Pro Loco e RiCircolo, per far conoscere tradizioni di culture vicine e lontane e si è concluso con una dimostrazione di Lidia Gonzalez sul funzionamento del tradizionale telaio e da un aperitivo ricco di piatti tipici della cultura culinaria guatemalteca. 
I.Bi.
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