Merate diventa un gioco da tavolo con percorsi, pedine, quiz e premi grazie al Clerici
Due plance, una relativa all'oggi e una medievale, con tante caselle simili a quelle del Monopoli dove però protagonista è la città di Merate.
A realizzare questo gioco in scatola sono stati gli studenti della fondazione Clerici (indirizzo elettrico, informatico e meccanico) che in tre anni di lavoro, guidati dalla professoressa Marta Fustella e soprattutto dalla sua passione per l'insegnamento, hanno pensato e dato seguito a questo progetto, nell'ambito del percorso di cittadinanza attiva extracurricolare, che l'assessore all'istruzione Franca Maggioni ha voluto “restituire” alla città, nel corso di una conferenza stampa indetta per l'occasione.
Ispirato appunto a Merate, il gioco da tavolo ha visto diverse fasi: una di raccolta di informazioni con la consultazione di esperti e studiosi per ottenere il maggior numero di dettagli da traslare poi nei quiz, con anche uscite sul territorio, e un'altra di realizzazione concreata delle pedine, delle carte, dei percorsi, dei dadi, dei segnapunti e dei manuali di istruzione.
Tre appunto gli anni di lavoro con Merate messa “in uno scrigno” per riscoprire storia, arte, cultura attraverso il gioco, passando poi alla fase pratica della realizzazione della scatola e arrivando infine alla progettazione della mappa medievale, chiamata in gergo tecnico “espansione” così come quella del presente e, si spera prossimamente, anche del futuro.
Si tratta di un gioco vero dove ci sono dei vincitori e dei perdenti, dove si raccolgono punti con lo scopo di avere disponibilità economica per acquistare il maggior numero di edifici e lo si fa rispondendo in maniera corretta alle domande (pescate dal mazzo di carte corrispondente alla casella sui cui si è fermata la pedina) che riguardano appunto la città di Merate. Domande per nulla semplici, che spaziano dalla storia all'arte, dalla cultura all'ambiente, con curiosità di oggi e di ieri che hanno consentito di fare qualche scoperta inaspettata come la possibilità che il nome Merate non sia derivato dai “meleti” che riempivano il territorio bensì dal miele che si produceva in abbondanza.
100 le carte relative al presente e 70 quelle del medioevo, due le plance e altrettanti i dati creati da uno studente, tanti i soldi modello fiches, diversi i mazzi di carte con vantaggi, penalità, quiz, simpatiche le pedine realizzate in compensato con l'aiuto degli educatori di FabLab di Piazza l'Idea.
Entusiasmo, fantasia, creatività ma anche ingegno, meticolosità, intraprendenza sono state alcune delle qualità mostrate dai ragazzi che si sono fatti “prendere” dal progetto e il cui entusiasmo ha contagiato anche studenti non coinvolti in prima persona ma che hanno voluto comunque dare il loro contributo.
“In ogni pezzo di questo gioco ci sono volti, persone, ragazzi che ho seguito in questi anni” ha concluso con un pizzico di emozione la professoressa Fustella, cui l'assessore Maggioni ha manifestato particolare stima e apprezzamento per il lavoro svolto “Ci sono pezzetti di loro che ci ricordano l'impegno, la fantasia, le capacità che hanno portato a questo risultato davvero eccezionale e che speriamo possa avere un seguito”.
A realizzare questo gioco in scatola sono stati gli studenti della fondazione Clerici (indirizzo elettrico, informatico e meccanico) che in tre anni di lavoro, guidati dalla professoressa Marta Fustella e soprattutto dalla sua passione per l'insegnamento, hanno pensato e dato seguito a questo progetto, nell'ambito del percorso di cittadinanza attiva extracurricolare, che l'assessore all'istruzione Franca Maggioni ha voluto “restituire” alla città, nel corso di una conferenza stampa indetta per l'occasione.
Ispirato appunto a Merate, il gioco da tavolo ha visto diverse fasi: una di raccolta di informazioni con la consultazione di esperti e studiosi per ottenere il maggior numero di dettagli da traslare poi nei quiz, con anche uscite sul territorio, e un'altra di realizzazione concreata delle pedine, delle carte, dei percorsi, dei dadi, dei segnapunti e dei manuali di istruzione.
Tre appunto gli anni di lavoro con Merate messa “in uno scrigno” per riscoprire storia, arte, cultura attraverso il gioco, passando poi alla fase pratica della realizzazione della scatola e arrivando infine alla progettazione della mappa medievale, chiamata in gergo tecnico “espansione” così come quella del presente e, si spera prossimamente, anche del futuro.
Si tratta di un gioco vero dove ci sono dei vincitori e dei perdenti, dove si raccolgono punti con lo scopo di avere disponibilità economica per acquistare il maggior numero di edifici e lo si fa rispondendo in maniera corretta alle domande (pescate dal mazzo di carte corrispondente alla casella sui cui si è fermata la pedina) che riguardano appunto la città di Merate. Domande per nulla semplici, che spaziano dalla storia all'arte, dalla cultura all'ambiente, con curiosità di oggi e di ieri che hanno consentito di fare qualche scoperta inaspettata come la possibilità che il nome Merate non sia derivato dai “meleti” che riempivano il territorio bensì dal miele che si produceva in abbondanza.
100 le carte relative al presente e 70 quelle del medioevo, due le plance e altrettanti i dati creati da uno studente, tanti i soldi modello fiches, diversi i mazzi di carte con vantaggi, penalità, quiz, simpatiche le pedine realizzate in compensato con l'aiuto degli educatori di FabLab di Piazza l'Idea.
Entusiasmo, fantasia, creatività ma anche ingegno, meticolosità, intraprendenza sono state alcune delle qualità mostrate dai ragazzi che si sono fatti “prendere” dal progetto e il cui entusiasmo ha contagiato anche studenti non coinvolti in prima persona ma che hanno voluto comunque dare il loro contributo.
“In ogni pezzo di questo gioco ci sono volti, persone, ragazzi che ho seguito in questi anni” ha concluso con un pizzico di emozione la professoressa Fustella, cui l'assessore Maggioni ha manifestato particolare stima e apprezzamento per il lavoro svolto “Ci sono pezzetti di loro che ci ricordano l'impegno, la fantasia, le capacità che hanno portato a questo risultato davvero eccezionale e che speriamo possa avere un seguito”.
S.V.