Merate: salute e sicurezza non sono opzioni negoziabili
Alcide De Gasperi nel ’52 teorizzava che lo “. . .Stato forte non significa reazionario o arbitrario ma quello ove si rispetta e si fa rispettare la legge. La legge, cioè la Costituzione e tutte le altre leggi che servono per applicarla. E la sua forza non è fisica bensì morale. . .».
Ora scomodare un vero statista per una questione locale può sembrare inopportuno. Tuttavia anche nel piccolo la pacifica convivenza funziona fintanto che lo Stato (il Comune) fa rispettare leggi e regolamenti.
La vicenda di martedì con un soccorso persona in via Manzoni, reso assai difficoltoso per la presenza delle bancarelle del mercato è eloquente in questo senso.
Ogniqualvolta il quadrilatero o parte di esso è occupato da eventi, manifestazioni, spettacoli – che si sono moltiplicati negli ultimi due anni – il dottor Davide Fortunato Mondella, Commissario Capo della Polizia Locale di Merate, “incide” nell’ordinanza la seguente frase apodittica: “Nelle circostanze di tempo e di luogo di cui alla manifestazione in parola dovrà sempre restare libero un corridoio idoneo al transito dei veicoli di soccorso”. Bella frase, rassicurante. L’evento di martedì scorso però dimostra il contrario.
Il Comune debole non è stato in grado di far rispettare questa ordinanza. Del resto, nessuna novità, chiunque transiti per via Manzoni sa benissimo che un qualsiasi mezzo di soccorso non riuscirebbe a passare se non dopo aver smantellato una decina di bancarelle.
Il centro è pure messo peggio, soprattutto quando gli eventi durano una o più giornate e gli espositori non sbaraccano la sera.
I vigili urbani transitano per le strade del centro. Il martedì, ad esempio, sin dalle 7.30 controllano le bancarelle. Possibile che non conoscano l’ordinanza del loro Superiore?
Qualcuno pensa davvero che durante uno Street Food con bancarelle, tavolate, sedie sparse ovunque riesca ad entrare un’ambulanza o, più ancora un camion dei Vigili del Fuoco?
Eppure è circostanzia notissima che in presenza di talune patologie quali infarto o ictus il tempo può fare la differenza tra vivere o morire.E allora, che cosa intende fare il Comandante della Polizia locale, oltre al copia incolla della pur bella frase di cui sopra? Lasciare immutata la situazione fino al primo vero malore a uno dei tanto residenti, commercianti, professionisti che stanno nelle aree mercatali?
Peraltro, e concludiamo, il mercato come tale può essere meglio distribuito per consentire l’apertura di un passaggio per l’emergenza ma le altre manifestazioni massive non possono trovare spazi nell’angusta area ricompresa tra via Manzoni e via Parini. Debbono andare altrove.
L’aveva messo nero su bianco Andrea Colombo nel dicembre 1993 presentando all’allora Giunta Gallina un progetto di trasferimento delle bancarelle, allegando alla proposta il parere favorevole degli ambulanti stessi stanchi di dover trovare angusti spazi tra panchine e alberi. Ma non se ne fece nulla.
Tuttavia se per una manciata di ore il martedì, pur ridisegnando l’area mercatale, si può soprassedere, è inimmaginabile bloccare il centro per giorni.
Prima del vezzo ludico vengono salute e sicurezza. Il dottor Mondella se ne faccia una ragione nonché sia parte diligente nel far applicare l’ordinanza a sua firma.
Ora scomodare un vero statista per una questione locale può sembrare inopportuno. Tuttavia anche nel piccolo la pacifica convivenza funziona fintanto che lo Stato (il Comune) fa rispettare leggi e regolamenti.
La vicenda di martedì con un soccorso persona in via Manzoni, reso assai difficoltoso per la presenza delle bancarelle del mercato è eloquente in questo senso.
Ogniqualvolta il quadrilatero o parte di esso è occupato da eventi, manifestazioni, spettacoli – che si sono moltiplicati negli ultimi due anni – il dottor Davide Fortunato Mondella, Commissario Capo della Polizia Locale di Merate, “incide” nell’ordinanza la seguente frase apodittica: “Nelle circostanze di tempo e di luogo di cui alla manifestazione in parola dovrà sempre restare libero un corridoio idoneo al transito dei veicoli di soccorso”. Bella frase, rassicurante. L’evento di martedì scorso però dimostra il contrario.
Il Comune debole non è stato in grado di far rispettare questa ordinanza. Del resto, nessuna novità, chiunque transiti per via Manzoni sa benissimo che un qualsiasi mezzo di soccorso non riuscirebbe a passare se non dopo aver smantellato una decina di bancarelle.
Il centro è pure messo peggio, soprattutto quando gli eventi durano una o più giornate e gli espositori non sbaraccano la sera.
I vigili urbani transitano per le strade del centro. Il martedì, ad esempio, sin dalle 7.30 controllano le bancarelle. Possibile che non conoscano l’ordinanza del loro Superiore?
Qualcuno pensa davvero che durante uno Street Food con bancarelle, tavolate, sedie sparse ovunque riesca ad entrare un’ambulanza o, più ancora un camion dei Vigili del Fuoco?
Eppure è circostanzia notissima che in presenza di talune patologie quali infarto o ictus il tempo può fare la differenza tra vivere o morire.E allora, che cosa intende fare il Comandante della Polizia locale, oltre al copia incolla della pur bella frase di cui sopra? Lasciare immutata la situazione fino al primo vero malore a uno dei tanto residenti, commercianti, professionisti che stanno nelle aree mercatali?
Peraltro, e concludiamo, il mercato come tale può essere meglio distribuito per consentire l’apertura di un passaggio per l’emergenza ma le altre manifestazioni massive non possono trovare spazi nell’angusta area ricompresa tra via Manzoni e via Parini. Debbono andare altrove.
L’aveva messo nero su bianco Andrea Colombo nel dicembre 1993 presentando all’allora Giunta Gallina un progetto di trasferimento delle bancarelle, allegando alla proposta il parere favorevole degli ambulanti stessi stanchi di dover trovare angusti spazi tra panchine e alberi. Ma non se ne fece nulla.
Tuttavia se per una manciata di ore il martedì, pur ridisegnando l’area mercatale, si può soprassedere, è inimmaginabile bloccare il centro per giorni.
Prima del vezzo ludico vengono salute e sicurezza. Il dottor Mondella se ne faccia una ragione nonché sia parte diligente nel far applicare l’ordinanza a sua firma.
Claudio Brambilla