Comodamente sedute/116: quando nasce un bambino, anzi due, anzi tre!
Questo mese di Gennaio che corre velocemente verso il traguardo, quest’anno ha portato con sé due eventi bellissimi che non posso fare a meno di condividervi. Stiamo parlando di nascite e non una, nemmeno due, ma addirittura tre.
Sì perché mia sorella Patrizia è diventata nonna di Gregorio, il figlio di Alessandra e Pietro (ve li ricordate? Avevo raccontato delle loro nozze qui) e dei gemellini Camilla ed Elia, figli di Martino e di Roberta.
Questi eventi hanno fatto affiorare sulla superficie del mio cuore emozioni di cui avevo dimenticato il sapore, solo che stavolta mi sono anche profondamente commossa e non so spiegare se ciò sia dovuto al fatto che:
1 sto invecchiando
2 questi bambini sono figli dei miei nipoti, che ho visto crescere.
3 la nascita di un bambino è sempre e comunque un evento che tocca corde profonde.
“Prendere la decisione di avere un figlio è importante.
E’ decidere di avere per sempre il tuo cuore in giro al di fuori del corpo.”
Elisabeth Stone
Un bambino che viene al mondo rimane sempre comunque un meraviglioso insondabile miracolo che difficilmente si può descrivere a parole.
Per fortuna abbiamo smesso di fare tante cose ma non di mettere al mondo figli, nonostante la fatica, il sacrificio e l’impegno che questo gesto richiede.
Perché l’arrivo di un figlio stravolge veramente l’assetto di una coppia.
Un figlio cambia il corpo di una donna.
Un figlio cambia lo sguardo di un papà.
Un figlio crea nuovi ruoli: genitori, nonni, zii, figure inesistenti fino a un attimo prima e poi di colpo perfettamente legittimati dentro quella parte.
Un bambino quando arriva, arriva e basta.
E non ti domandi nemmeno per un istante quanto e quale spazio dovrai concedergli della tua vita, perché la domanda vera sarà ma come ho fatto a vivere fino ad ora dentro questo vuoto che adesso si è riempito a dismisura.
La coppia diventa una famiglia e l’amore si moltiplica, si dilata nel tempo e nello spazio, dimentica ogni condizione, ogni premessa, ogni compromesso.
Questo significa diventare genitori.
Consegnare al mondo un figlio forse con un po’ di incoscienza, ma anche con le tasche stracolme di speranza, perché dentro di te sai che sarà anche grazie a quel figlio, che il mondo diventerà un posto migliore.
Non so perché a un certo punto della loro storia, un uomo e una donna decidono di aprire la porta a qualcosa che rivoluzionerà così profondamente la loro vita, obbligandoli a fare i conti con l’imprevedibile e l’insondabile e rinunciando a tante comode certezze per andare incontro a un viaggio che non avrà mai fine.
Quello che so è che facendolo, ci dicono che hanno ancora fiducia nell’umanità e noi dobbiamo sentirci profondamente grati per questo loro grande, grandissimo gesto di amore e di coraggio.
Prima di salutarvi amiche vi lascio con una bellissima poesia che voglio dedicare
a Gregorio, Elia e Camilla e a tutti i bambini che nasceranno lungo questo 2024, allo splendido volo che li attende.
E naturalmente se anche voi avete qualche bella notizia di nascite da raccontare, potete farlo scrivendomi a gio.fumagalli66@gmail.com.
Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
l’hanno persa e danno la colpa a te,
se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all’odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.
Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: “Resistete!”
Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e – cosa più importante – sarai un Uomo, figlio mio!
Rudyard Kipling
Sì perché mia sorella Patrizia è diventata nonna di Gregorio, il figlio di Alessandra e Pietro (ve li ricordate? Avevo raccontato delle loro nozze qui) e dei gemellini Camilla ed Elia, figli di Martino e di Roberta.
Questi eventi hanno fatto affiorare sulla superficie del mio cuore emozioni di cui avevo dimenticato il sapore, solo che stavolta mi sono anche profondamente commossa e non so spiegare se ciò sia dovuto al fatto che:
1 sto invecchiando
2 questi bambini sono figli dei miei nipoti, che ho visto crescere.
3 la nascita di un bambino è sempre e comunque un evento che tocca corde profonde.
“Prendere la decisione di avere un figlio è importante.
E’ decidere di avere per sempre il tuo cuore in giro al di fuori del corpo.”
Elisabeth Stone
Un bambino che viene al mondo rimane sempre comunque un meraviglioso insondabile miracolo che difficilmente si può descrivere a parole.
Per fortuna abbiamo smesso di fare tante cose ma non di mettere al mondo figli, nonostante la fatica, il sacrificio e l’impegno che questo gesto richiede.
Perché l’arrivo di un figlio stravolge veramente l’assetto di una coppia.
Un figlio cambia il corpo di una donna.
Un figlio cambia lo sguardo di un papà.
Un figlio crea nuovi ruoli: genitori, nonni, zii, figure inesistenti fino a un attimo prima e poi di colpo perfettamente legittimati dentro quella parte.
Un bambino quando arriva, arriva e basta.
E non ti domandi nemmeno per un istante quanto e quale spazio dovrai concedergli della tua vita, perché la domanda vera sarà ma come ho fatto a vivere fino ad ora dentro questo vuoto che adesso si è riempito a dismisura.
La coppia diventa una famiglia e l’amore si moltiplica, si dilata nel tempo e nello spazio, dimentica ogni condizione, ogni premessa, ogni compromesso.
Questo significa diventare genitori.
Consegnare al mondo un figlio forse con un po’ di incoscienza, ma anche con le tasche stracolme di speranza, perché dentro di te sai che sarà anche grazie a quel figlio, che il mondo diventerà un posto migliore.
Non so perché a un certo punto della loro storia, un uomo e una donna decidono di aprire la porta a qualcosa che rivoluzionerà così profondamente la loro vita, obbligandoli a fare i conti con l’imprevedibile e l’insondabile e rinunciando a tante comode certezze per andare incontro a un viaggio che non avrà mai fine.
Quello che so è che facendolo, ci dicono che hanno ancora fiducia nell’umanità e noi dobbiamo sentirci profondamente grati per questo loro grande, grandissimo gesto di amore e di coraggio.
Prima di salutarvi amiche vi lascio con una bellissima poesia che voglio dedicare
a Gregorio, Elia e Camilla e a tutti i bambini che nasceranno lungo questo 2024, allo splendido volo che li attende.
E naturalmente se anche voi avete qualche bella notizia di nascite da raccontare, potete farlo scrivendomi a gio.fumagalli66@gmail.com.
Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
l’hanno persa e danno la colpa a te,
se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all’odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.
Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: “Resistete!”
Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e – cosa più importante – sarai un Uomo, figlio mio!
Rudyard Kipling
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo