Merate: lavori finiti ma quali le barriere rimosse? Incompiute e incentivi al RUP

La domanda rimbalza spesso nei capannelli mattutini tra piazza degli Eroi e piazza Prinetti a Merate: ma il grande intervento contro le barriere architettoniche, finanziato dall’ormai celeberrimo PNRR con 935mila euro è davvero ultimato? L’impresa, la Porfidi dell’Isola, se n’è andata da mesi. E a domanda, gli interpellati assessori rispondono che bisogna chiedere al responsabile dei Lavori pubblici, che poi è ancora il sindaco. Sforzo inutile: domanda scritta, 120 giorni per la risposta.

Non resta che osservare.

Dunque la pavimentazione davanti al municipio e il sollevamento della sede stradale al livello degli esistenti marciapiedi e zona a traffico limitato sono stati completati. Anche i prolungamenti verso via Lombardia fino all’intersezione con via Pascoli, via Viganò e un pezzetto di via Cornaggia sono stati oggetto di asportazione dell’asfalto e sostituzione con cubetti di porfido di varia misura. Il parco delle Rimembranze, oggi ribattezzato “Giardino della memoria” è stato dotato di qualche panchina in più, di orrendi lampioni che stridono col contesto e numerosi alberi atti a “ricostruire il più possibile il disegno originario del verde”. Infine in via Carlo Baslini sono state tolte le perimetrazioni in pietra sotto i 18 tigli sostituite con cemento drenante direttamente appoggiato al terreno. Il tutto, come dicevamo, per 935mila euro.
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Via Carlo Baslini

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Si pensava a un intervento importante anche sulle aiuole di piazza Prinetti ma, al momento non c’è nulla in previsione e comunque la spesa non sarebbe finanziata con il fondo del PNRR.
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Piazza degli Eroi

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Ma l’incompletezza del lavoro non finisce qui. Le panchine di piazza degli Eroi già versano in condizioni pietose e la scelta della pietra in sostituzione del legno rende le sedute disagevoli d’estate per il troppo caldo e d’inverno per il troppo gelo. Eccessi che il legno mitiga.
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Sotto i tigli della piazza centrale sono rimaste le perimetrazioni in pietra come in origine in gran parte sconnesse mentre sotto le piante di via Viganò non c’è nulla, né pietra né cemento drenante, solo terra e radici nude a vista.
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L'aiuola con la "fontana"

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Via Viganò

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L’angolo di sud-est accanto alla ex Banca Briantea è rimasto tale e quale: un ricettacolo di immondizia e topi. La fontana è disattivata da anni e la panchina che ne delimita il confine fa semplicemente schifo per lo sporco che il tempo ha stratificato.
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L'architetto Ramona Lazzaroni

Infine si sta ancora attendendo la pittura dell’edicola, prevista nei lavori. Ma la domanda di fondo è: quali barriere architettoniche sono state eliminate?
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Si vorrebbe una risposta chiara da parte o dell’assessore ai Lavori pubblici o da parte del Responsabile Unico del Procedimento, il cosiddetto RUP che, forse non tutti sanno, oltre a essere un funzionario comunale di alto livello, percepisce il 2% come incentivo. In questo caso al RUP, solitamente la responsabile dell’Ufficio tecnico, arch. Ramona Lazzaroni viene assegnato un incentivo pari a 15.775,33 euro.
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L'avvocato Alfredo Casaletto

A tal proposito abbiamo chiesto all’assessore alle finanze Alfredo Casaletto a quanto ammontano gli incentivi 2023 ai vari RUP, dipendenti comunali, considerando per la sola riqualificazione di via Verdi la spesa ha superato i 3 milioni di euro. Ma l’avvocato Casaletto ha risposto che su ordine del sindaco occorre domanda scritta.
Il Municipio come casa di vetro…!
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