Il Mandic, misuratore delle strategie sanitarie generali

Ho letto con molto interesse l'articolato intervento del dott. Virgilio Meschi.

Da semplice cittadino, già da anni preoccupato dei rischi di snaturamento graduale del nostro Sistema Sanitario Nazionale, ho sempre seguito con molta attenzione (e qualche contributo pur non essendo meratese) le tormentate sorti dell'Ospedale Mandic. https://www.merateonline.it/notizie/118073/quali-i-veri-fondamenti-del-sistema-sanitario

Vicende per fortuna sempre ben “illuminate” e tenute vive da Merateonline e Casateonline ma, non comprendendone il perché, non ugualmente trattate dalla gemellata Leccoonline, visto perlomeno l'ineludibile contesto territoriale collegato.

Lo stesso pensiero, così ben tratteggiato dal prof: Meschi, ho cercato più volte anch'io di evidenziarlo in ragione della particolare paradigmaticità del nosocomio meratese (il dito) rispetto al SSN (la luna). Un esempio paradigmatico, non certo l'unico, ma in questo caso particolarmente esemplificativo perché ben misurabile nel suo concreto articolarsi grazie ai puntuali resoconti.

In particolare si è spesso sottolineato da più parti che le cause “locali” e quelle “generali”, così intrecciate anche nella gestione dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lecco (e quindi usati spesso strumentalmente a reciproca discolpa) non potessero non essere oggetto di un'attenta analisi quali-quantitativa da parte delle Amministrazioni Comunali, a cui la norma assegna quantomeno la funzione di controllo. Tutto ciò stimolando quindi i Comuni territoriali ma anche le cittadinanze più attive a farsi realmente carico di sacrosante istanze migliorative.

Del resto il modo più concreto per esercitare un controllo effettivo è certamente quello di misurare in tempi ragionevoli l'effettiva traduzione di principi e strategie generali in concreti e riscontrabili piani attuativi locali.

Ecco perché sia la nuova Direzione Strategica Territoriale appena nominata, quanto il Piano Socio Sanitario Lombardo andranno al più presto specificamente valutati, ma soprattutto volta per volta verificati sia sulla fondatezza della loro progettualità sia soprattutto sulla loro effettiva implementazione, a partire dall'evoluzione delle condizioni del Mandic.

Solo così si potrà distinguere e dare merito a chi se ne farà veramente carico da chi si limita a rilasciare dichiarazioni di facciata.

Ed ecco perché “il dito” non può non essere parte tangibile della “luna”.

Del resto, a sentire il preposto Assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, “ I soldi ci sono (minuto 17 circa) ... i Direttori Generali che verranno a gennaio, avranno i loro obiettivi, ma non saranno obiettivi generali e comuni ma saranno obiettivi specifici per ogni struttura nell'ambito della quale lavorano (Minuto 9 circa)”

https://www.quotidianosanita.it/m/lombardia/articolo.php?articolo_id=119583

https://www.quotidianosanita.it/lombardia/articolo.php?articolo_id=118208 (guardare video a fine testo).

Avrò personalmente, nel mio piccolo, la possibilità di seguirne la concreta evoluzione specie per quanto riguarda le tempistiche delle prestazioni specialistiche: a fronte di un intervento chirurgico di ernio plastica, volutamente – pur essendo oggionese - nonché specificatamente fissato al Mandic ad ottobre 2023, mi era stata ipotizzata, previa consueto prericovero, un'operazione nell'arco di 1 o 2 anni (sich!).

Buona e fattiva speranza a tutti!
Germano Bosisio
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