Sull'intervento 'Il dito e la luna'
Molto INTERESSANTE l'intervento del dott. Virgilio Meschi riguardante l'ospedale Mandic.
Intervento che fa RIFLETTERE su vari aspetti del Servizio Sanitario Nazionale e in particolare su quello locale con al centro il Mandic “punta emersa dell’enorme parte sommersa del SSN” che, come i ghiacciai in questo periodo, sta pian piano sciogliendosi senza che si trovino, o si vogliono trovare, rimedi efficaci per il suo salvataggio. Intervento che ANALIZZA con lucidità e competenza i fattori che hanno portato il mondo della Sanità ai livelli odierni. In primo piano, da parte della politica nazionale, ma anche regionale, la mancanza di una visione puntata sul futuro e sul bene comune e non principalmente indirizzata ai profitti delle società/associazioni/cooperative che operano nel privato e che vedono crescere i loro guadagni mano a mano che le prestazioni del pubblico vanno calando. Come giustamente scrive il dott. Meschi “la politica a volte deve essere impopolare per non diventare antipopolare”. La medicina del territorio che durante la pandemia è stata riconosciuta e considerata come primo e indispensabile presidio sanitario è stata completamente abbandonata a se stessa e non bastano certo gli “scatoloni vuoti” che sono le Case di Comunità a sostituirla.
L’approvazione da parte di tutti i Consigli Comunali del meratese e casatese del documento in difesa dell’ospedale Mandic è certamente un riscontro importante ma se rimarrà fine a se stessa non produrrà grandi risultati, è necessario, come anche scritto nel documento, il controllo costante sugli interventi politici e di programmazione che verranno presi e si stanno prendendo in questi momenti.
Chi meglio di personaggi preparati e competenti come il dott. Meschi possono aiutare la comunità civile e anche le amministrazioni comunali a comprendere come si evolve la situazione e quali cambiamenti sono in atto nella Sanità locale. Sarebbe auspicabile che in un comitato di controllo oltre ai rappresentanti delle amministrazioni fossero presenti anche i “tecnici della sanità” che conoscono bene quel mondo e grazie alla loro esperienza possano anche dare consigli e suggerimenti per un progressivo miglioramento dell’attuale situazione.
Sperando nel meglio,
Intervento che fa RIFLETTERE su vari aspetti del Servizio Sanitario Nazionale e in particolare su quello locale con al centro il Mandic “punta emersa dell’enorme parte sommersa del SSN” che, come i ghiacciai in questo periodo, sta pian piano sciogliendosi senza che si trovino, o si vogliono trovare, rimedi efficaci per il suo salvataggio. Intervento che ANALIZZA con lucidità e competenza i fattori che hanno portato il mondo della Sanità ai livelli odierni. In primo piano, da parte della politica nazionale, ma anche regionale, la mancanza di una visione puntata sul futuro e sul bene comune e non principalmente indirizzata ai profitti delle società/associazioni/cooperative che operano nel privato e che vedono crescere i loro guadagni mano a mano che le prestazioni del pubblico vanno calando. Come giustamente scrive il dott. Meschi “la politica a volte deve essere impopolare per non diventare antipopolare”. La medicina del territorio che durante la pandemia è stata riconosciuta e considerata come primo e indispensabile presidio sanitario è stata completamente abbandonata a se stessa e non bastano certo gli “scatoloni vuoti” che sono le Case di Comunità a sostituirla.
L’approvazione da parte di tutti i Consigli Comunali del meratese e casatese del documento in difesa dell’ospedale Mandic è certamente un riscontro importante ma se rimarrà fine a se stessa non produrrà grandi risultati, è necessario, come anche scritto nel documento, il controllo costante sugli interventi politici e di programmazione che verranno presi e si stanno prendendo in questi momenti.
Chi meglio di personaggi preparati e competenti come il dott. Meschi possono aiutare la comunità civile e anche le amministrazioni comunali a comprendere come si evolve la situazione e quali cambiamenti sono in atto nella Sanità locale. Sarebbe auspicabile che in un comitato di controllo oltre ai rappresentanti delle amministrazioni fossero presenti anche i “tecnici della sanità” che conoscono bene quel mondo e grazie alla loro esperienza possano anche dare consigli e suggerimenti per un progressivo miglioramento dell’attuale situazione.
Sperando nel meglio,
Dario Colombo