Zamperini sullo spaccio di droga in provincia
Sarebbero almeno un centinaio i pusher che dandosi il cambio 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, spacciano morte in Provincia di Lecco. Un’attività itinerante, senza vere e proprie piazze di spaccio ma che interessa maggiormente alcuni punti nevralgici del nostro territorio, come il centro di Lecco, le vicinanze degli svincoli della statale 36, i boschetti della droga della Brianza e dell’Alto Lario. I dati emersi dal Report della Prefettura di Lecco per l’anno 2026 parlano di un aumento del 9 % di reati scoperti legati allo spaccio (da 44 a 48 episodi), mentre gli episodi documentati di spaccio sono incrementati del 40%. Il Procuratore di Lecco, Ezio Domenico Basso, correla il fenomeno dello spaccio ed altri reati come rapine, furti ed aggressioni al proliferare delle “Baby gang” sul territorio.
Sull’argomento è intervenuto il Consigliere Regionale lecchese, Giacomo Zamperini.
«Voglio esprimere gratitudine e condivisione per le dichiarazioni che il capo della Procura Ezio Domenico Basso, ed il Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, hanno fatto in questi giorni. Coordinando il lavoro degli uomini e delle donne sotto il loro comando, e non mi riferisco solo alle Forze dell’Ordine, stanno dimostrando sempre maggiore attenzione alla sicurezza pubblica con evidenti sforzi impiegati nel contrasto di questi crimini. È bene rimarcare la gravità dell’emergenza che il nostro territorio sta vivendo, anche se qualcuno continua a derubricare come semplice “disagio” quella che invece è a tutti gli effetti una vera e propria piaga sociale. Questi giovani, spesso di origine straniera, si rendono protagonisti di reati odiosi, generando anche una forte insicurezza percepita dai cittadini.» Così il Consigliere Regionale.
«Oltre all’intensificazione dei controlli, ora serve che agli arresti seguano condanne rapide ed esemplari. Dobbiamo dare tutti assieme un segnale chiaro di voler annientare chi spaccia morte. Per questo mi appello anche ai cittadini, che possono nel loro piccolo, senza sostituirsi alle Forze dell’Ordine, essere comunque di supporto. In che modo? Penso ad esempio al rilancio del Controllo di Vicinato, per il quale c’è un protocollo già attivo tra Prefettura ed alcuni Comuni, al quale purtroppo il Capoluogo non ha mai aderito, utile sia ai quartieri ed ai i paesi più isolati della provincia di Lecco che per mettere assieme le segnalazioni sospette che vengono dai residenti. Non delle semplici ‘ronde’, ma un vero e proprio servizio di cittadinanza attiva che attraverso le nuove tecnologie, come le App sul cellulare, possa mettere in rete le informazioni dei cittadini fornite in tempo reale, elementi spesso determinanti a favorire l’intervento tempestivo e preventivo delle Forze dell’Ordine. Un progetto a costo zero che, assieme ad altre iniziative, Regione Lombardia è pronta a sostenere. Vorrei invitare tutti i Sindaci che ancora non lo hanno fatto a promuovere e dare concretezza nel loro territorio, specialmente in quelli più interessati, a questa iniziativa.» Ha concluso Zamperini.
Anche il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale di Lecco, Filippo Boscagli, è intervenuto sulla questione.
«È evidente che in città non ci sia solo un tema importante di percezione di insicurezza, ma che alcuni ambiti come lo spaccio rappresentano un problema reale. È fondamentale che si investa di più sulla sicurezza, visto che ad oggi abbiamo assistito solo ad un paio di costosi “street tutor” senza che si sia pensato ad alcun investimento sugli educatori di strada, in ottica preventiva, in migliori presidi di vicinato e vigili di quartiere.»
Sull’argomento è intervenuto il Consigliere Regionale lecchese, Giacomo Zamperini.
«Voglio esprimere gratitudine e condivisione per le dichiarazioni che il capo della Procura Ezio Domenico Basso, ed il Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, hanno fatto in questi giorni. Coordinando il lavoro degli uomini e delle donne sotto il loro comando, e non mi riferisco solo alle Forze dell’Ordine, stanno dimostrando sempre maggiore attenzione alla sicurezza pubblica con evidenti sforzi impiegati nel contrasto di questi crimini. È bene rimarcare la gravità dell’emergenza che il nostro territorio sta vivendo, anche se qualcuno continua a derubricare come semplice “disagio” quella che invece è a tutti gli effetti una vera e propria piaga sociale. Questi giovani, spesso di origine straniera, si rendono protagonisti di reati odiosi, generando anche una forte insicurezza percepita dai cittadini.» Così il Consigliere Regionale.
«Oltre all’intensificazione dei controlli, ora serve che agli arresti seguano condanne rapide ed esemplari. Dobbiamo dare tutti assieme un segnale chiaro di voler annientare chi spaccia morte. Per questo mi appello anche ai cittadini, che possono nel loro piccolo, senza sostituirsi alle Forze dell’Ordine, essere comunque di supporto. In che modo? Penso ad esempio al rilancio del Controllo di Vicinato, per il quale c’è un protocollo già attivo tra Prefettura ed alcuni Comuni, al quale purtroppo il Capoluogo non ha mai aderito, utile sia ai quartieri ed ai i paesi più isolati della provincia di Lecco che per mettere assieme le segnalazioni sospette che vengono dai residenti. Non delle semplici ‘ronde’, ma un vero e proprio servizio di cittadinanza attiva che attraverso le nuove tecnologie, come le App sul cellulare, possa mettere in rete le informazioni dei cittadini fornite in tempo reale, elementi spesso determinanti a favorire l’intervento tempestivo e preventivo delle Forze dell’Ordine. Un progetto a costo zero che, assieme ad altre iniziative, Regione Lombardia è pronta a sostenere. Vorrei invitare tutti i Sindaci che ancora non lo hanno fatto a promuovere e dare concretezza nel loro territorio, specialmente in quelli più interessati, a questa iniziativa.» Ha concluso Zamperini.
Anche il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale di Lecco, Filippo Boscagli, è intervenuto sulla questione.
«È evidente che in città non ci sia solo un tema importante di percezione di insicurezza, ma che alcuni ambiti come lo spaccio rappresentano un problema reale. È fondamentale che si investa di più sulla sicurezza, visto che ad oggi abbiamo assistito solo ad un paio di costosi “street tutor” senza che si sia pensato ad alcun investimento sugli educatori di strada, in ottica preventiva, in migliori presidi di vicinato e vigili di quartiere.»