Accadeva 30 anni fa/141 dicembre: malore in Fiera, tardano i soccorsi ed è polemica. Al via il raddoppio FS e l’Hospice

“Favorire la solidarietà tra i popoli e la cooperazione a sostegno dei progetti di autosviluppo delle popolazioni povere e emarginate”. Con questo scopo nasce “Il Granello” che prima a Palazzo Prinetti e poi in via Roma a Merate vende prodotti del commercio equo e solidale.
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Nel riquadro il presidente Roberto Colombo

I fondatori “aprono” durante la Fiera di Sant’Ambrogio per sensibilizzare i cittadini su quattro punti cardine: il Lavoro, la Giustizia, lo Sviluppo e l’Ecologia. Primo presidente Roberto Colombo, vice Giuseppe Lavelli, soci fondatori consiglieri Marina Ravasi, Franco Spada e Ferdinando Colombo.

C’era una volta la Lega Lombarda Lega Nord che non lavorava per il ponte sullo Stretto o il bavaglio alla stampa, ma per l’evoluzione e la modernizzazione del sistema politico italiano. Al punto da allearsi con i Radicali di Marco Pannella per raccogliere le firme e varare ben 13 quesiti referendari. E allora vediamoli:

1-2) Elezioni Camera e Senato col sistema maggioritario anglosassone, in ogni collegio un solo candidato per partito.

3) Elezione diretta del sindaco del Comune

4) Abolizione del sostituto d’imposta, i lavoratori ricevono in busta paga l’intero importo e poi spetta a ciascuno l’onere di pagare le imposte.

5) Abolizione della cassa integrazione guadagni straordinaria che spesso funziona come semplice ammortizzatore sociale prima della chiusura della fabbrica.

6) Servizio Sanitario facoltativo. Ciascuno è libero di iscriversi al servizio sanitario pubblico o a quello privato utilizzando i fondi che le imprese versano allo Stato anche per questo scopo.

7) Abolizione della pubblicità sui canali radiotelevisivi di Stato (Rai)

8) Basta trattenute automatiche sulla busta paga per sindacati.

9) Orario dei negozi liberalizzato, per notturni e festivi compatibilmente con le situazioni di ciascun Comune in materia di ordine pubblico.

10) Eliminazione delle tabelle di contingentamento per l’apertura di nuovo negozi.

11) Privatizzazione della Rai quanto meno in quote di minoranza attraverso anche l’azionariato popolare.

12) Abolizione del soggiorno cautelare in virtù del quale i mafiosi inviati al Nord replicano le situazioni criminali impiantate nelle regioni d’origine.

13) Abolizione del servizio di tesoreria unica per Comuni, Ussl ecc.

Molti di questi quesiti non saranno ammessi ma alcuni troveranno il consenso della popolazione come l’elezione diretta del sindaco.

A Merate la maggioranza Dc-Psi-Pri si interroga sul proprio futuro dopo la clamorosa sconfitta al referendum per la vendita dell’area Cazzaniga e la successiva edificazione di unità commerciali e una torre chiamata “Broletto”. Attilio Biondi ritira le dimissioni annunciate prima della chiamata alle urne della città, il sindaco Mario Gallina appare afflitto anche se mai ha nascosto la contrarietà al progetto di Mario Botta. Battista Albani e Aldo Castelli insistono per andare avanti fino alle elezioni del 1995.
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La Statale 36 è costantemente ingolfata. Così la provincia di Como (Lecco ancora non c’era) per bocca del suo assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Canali rilancia l’ipotesi, peraltro contenuta nello studio del Piano regolatore di Merate di spostare il tracciato accanto alla ferrovia, in piena valle del Molgora. L’ipotesi irrita Cernusco che attraverso il sindaco Antonio Conrater ribadisce: state lontani da quella valle.
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Antonio Conrater

Concetto ribadito ancor più ferocemente dal suo vice: abbiamo fatto di tutto per difendere quel territorio verde, Cernusco è un piccolo comune ma saprà farsi valere. Più possibilista Angelo Bonanomi sindaco di Osnago che ha il dente avvelenato col Parco del Curone. Dice: avevamo detto che il parco di doveva fermare nella parte alta perché intendevamo costruire anche oltre la ferrovia. Dato che ora non si può più la statale potrebbe passare sui terreni attorno a Moscoro, anche se sono ancor più all’interno del Parco. Sulle barricate invece le tante associazioni ambientaliste e culturali. Mentre Merate non si pronuncia sapendo di avere tra i programmi ancora da valutare proprio questa ipotesi formulata dal progettista arch. Gambirasio.
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Festa al ristorante per la giovane Rotellistica Roseda guidata dalla presidente Daniela Ravasi. In pizzeria tutto il gruppo per la conclusione della stagione.
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Emilio Toma e Angelo Tettamanti

Nel giro di pochi giorni scompaiono due figure storiche del commercio meratese: Emilio Toma, già titolare della “Vini meridionali” che apriva su via Manzoni e Angelo Tettamanti, Linetto, per tutti, titolare con la sorella del panificio Tettamanti di via Sant’Ambrogio.
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Il 7 dicembre (1993) Merate conferisce la cittadinanza onoraria a Mons. Gianfranco Ravasi. Il sindaco Mario gallina ha introdotto l’ospite. Il coetaneo del Prelato, Giovanni Battista Albani ha consegnato la pergamena con la cittadinanza onoraria. Poi il microfono è passato a mons. Ravasi che ha trasformato le parole di circostanza in un’autentica lezione di saggezza teologica durata una ventina di minuti. “Umberto Eco – ha detto – avrebbe voluto accompagnarmi ma l’ho pregato di soprassedere. Mi sarei sentito in grande imbarazzo”. “Se fosse ancora in vita Padre Davide Maria Turoldo sarebbe stato qui come andai io a Sotto il Monte quando ricevette la cittadinanza onoraria”. Ravasi ha quindi posto l’accento sul crollo delle ideologie (Mani pulite stava spazzando via la vecchia classe dirigente ma ancora non si vedeva chi l’avrebbe sostituita ndr.): “Non si deve gioire per questo, perché le ideologie hanno in sé una forza utopica e danno all’uomo la forza di costruire un qualcosa. L’uomo è inquieto ma è diventato anche freddo, smaliziato, infeltrito. Il colore dominante è il grigio e i mezzi di comunicazione hanno finito per omologarlo, uniformarlo. Proprio per questo è importante lavorare per porre fine alla stupidità dilagante riuscendo a generare inquietudine”.  
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Arriva la Fiera di Sant’Ambrogio e accanto alle consuete “analisi” e “confronti” – ora sembra dominare il tappeto simil persiano, simil afghani, simil arabo, scrive il giornale dell’epoca – ecco che si presenta in tutta la sua gravità il problema del rapido soccorso in centro storico. Un giovane si sente male in via Manzoni, perde sangue, si accascia a terra. I più lo scansano – siamo in epoca di HIV – ma qualcuno lo soccorre e chiama il 118. L’ambulanza però non riesce a entrare ed è costretta a fermarsi all’imbocco di via Trento.
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Il giovane viene curato a terra e poi trasportato a mano su una barella di fortuna in mezzo alle bancarelle e a centinaia di persone. Eppure la celerità dei soccorsi a volte fa la differenza tra la vita e la morte. Per questo la polizia municipale ha già qualche idea su dove spostare almeno il mercato del martedì, salvaguardando la Fiera in centro. Ma a distanza di 30 anni ancora nulla è stato fatto.
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Enrico Pirovano, allora residente a Robbiate, ha impiegato ben quattro anni, armato del metro di “San Giuseppe” per realizzare un presepe, un vero capolavoro, premiato dal cardinale Carlo Maria Martini come il più bello dell’intera Diocesi. Con qualche difficoltà poi il presepe è stato trasferito a Paderno. Non si tratta però di un presepe tradizionale con le caratteristiche della Palestina ma di una riproduzione fedelissima – al centimetro, appunto, - di una chiesina del Tirolo, al passo del Falzarego. Per aggiudicarsi il premio Pirovano ha dovuto calcolare persino la traiettoria dello sguardo delle statuine e rispettare al centimetro le proporzioni tra la chiesina, gli alberi, la montagna, persino la lunghezza degli attrezzi agricoli.
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Il dottor Mauro Marinari e Rodolfo Vannucci

Il 16 dicembre (1993) Rodolfo Vannucci, direttore dell’Ussl 14, con il direttivo dell’Ente approva il piano di zona 1994 che prevede anche la realizzazione di un Hospice, una struttura esterna all’ospedale per seguire nel migliore dei modi i malati terminali. E’ il primo passo verso la costruzione del Nespolo di Airuno, cui l’associazione Fabio Sassi, sorta nel 1989 per sostenere le iniziative del servizio di terapia del dolore del San Leopoldo Mandic, diretto dal dottor Mauro Marinari, ambisce sin dalla sua costituzione. Accanto al potenziamento di tutta l’area delle cure palliative l’associazione lavora per creare una struttura che non ha precedenti in Italia. “Non sempre è possibile intervenire a domicilio” spiega il dr. Marinari. Una piccola struttura dotata di una decina di camere singole con personale specializzato medico e infermieristico nella cura del dolore che accompagna spesso una malattia oncologica è la soluzione ideale. Un miliardo l’anno è la prima stima dei costi di gestione. Il rischio è che la regione blocchi l’intero piano sanitario a causa di questa proposta. Ma Vannucci decide di rischiare e invia il piano al Pirellone. Due i siti individuati da Daina Petracchi, presidente dell’associazione e dai medici Mauro Marinari e Gianlorenzo Scaccabarozzi, uno a Cernusco e l’altro a Airuno.
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I pazienti seguiti dal servizio di terapia del dolore

A Cernusco si tratta di acquistare un immobile a circa 600 milioni di lire, a Airuno c’è la disponibilità del parroco Mario Maggi a cedere un edificio vicino alla parrocchiale. Alla fine si opterà per la soluzione Airuno. Che oggi dopo più di vent’anni di attività risulta insufficiente e anche poco agevole. Tuttavia i nomi dei promotori debbono restare ben impressi nella memoria. Se il territorio dispone di una struttura all’avanguardia con standard di qualità nettamente superiori a quelli della media regionale lo si deve proprio alla tenacia dei pionieri dell’Associazione fondata in memoria di Fabio Sassi.
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Dieci righe, secche, nervose che però ottengono l’approvazione anche della Lega oltre che dei partiti che compongono la maggioranza DC-Psi-Pri e la lunghissima vicenda all’Area Cazzaniga di Merate si chiude. “Visto l’esito del referendum (che aveva sonoramente bocciato l’ipotesi di vendita del terreno per poi edificarlo ndr) il Consiglio comunale delibera: di dare opportune indicazioni al professionista incaricato di redigere il piano regolatore prevedendo per l’area in questione la seguente destinazione: parcheggi di uso pubblico, verde naturale attrezzato, edifici impianti e attrezzature di interesse comune; di affidare le successive proposte degli esperti anzidetti alla Commissione Ambiente e Territorio per una valutazione preliminare”.
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Andrea Massironi

La stroncatura da parte della popolazione suona però male alla maggioranza che aveva sostenuto la vendita e l’edificazione dell’area, tanto che Andrea Massironi, nella veste di capogruppo Dc in assenza di Ercole Redaelli confessa la volontà di rimettere il mandato agli elettori. Il coraggio di Massironi viene riconosciuto dal leghista Vito Bresciani che esclude la valenza politica dell’esito referendario. Ma la bocciatura brucia.
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Il malore accusato dal giovane durante la Fiera rilancia il dibattito sulle problematiche di sicurezza del centro storico. Una rivoluzione attesa, dicono a Palazzo, agli albori del duemila. Non è più possibile mantenere 120 bancarelle in una zona abitata, con uffici e negozi. Se anziché un semplice mancamento il giovane fosse stato colpito da infarto? Probabilmente sarebbe deceduto nell’attesa dei soccorsi che peraltro possono intervenire solo a piedi con l’attrezzatura sulle spalle.
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Andrea Colombo

Ed ecco un piano elaborato dall’assessore al commercio Andrea Colombo che trova il consenso del Palazzo intero. Non solo ma anche gli ambulanti interpellati dalla Gazzetta di Merate, una dozzina, si dicono d’accordo: “Basta lavorare tra alberi e pali della luce, è ora di traslocare”. L’ideale, dicono in corso ambulanti e commercianti, è piazza don Minzoni con il prolungamento di via Mameli. A parte i bar anche i commercianti del centro concordano sulla necessità dello spostamento. A distanza di trent’anni, però, nessuna Amministrazione comunale ha ritenuto di dover procedere ed anzi negli ultimi anni l’occupazione massiccia del centro è aumentata.
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Perego si veste a festa con le sue 80 figure ad altezza naturale poste sulla collina con una suggestiva illuminazione che richiama il paesaggio natalizio in maniera davvero emozionante. Ma quest’anno c’è un altro avvenimento importante: la riapertura al pubblico, dopo un anno e mezzo di lavori, della ex chiesa parrocchiale, risalente al 1500 che ospiterà di lì a qualche giorno il concerto del Coro del Conservatorio di Parma oltre al locale coro Licabella. Soddisfatti i volontari, una ventina, che si sono alternati al lavoro. Ora pensano che l’edificio, di proprietà della parrocchia, potrebbe diventare un centro culturale. Sconsacrata da una sessantina d’anni (nel 1993 ricordiamolo) la chiesa è arricchita da due affreschi di S. Domenico e S. Giovanni Evangelista restituiti alla cultura locale dopo il restauro.

Giovedì 16 dicembre la presidente della Giunta regionale lombarda Fiorella Ghilardotti e l’assessore ai Trasporti, Fiorello Cortiana, firmano a Roma con il ministro Raffaele Costa e l’amministratore straordinario di ferrovie dello Stato, Lorenzo Necci, l’accordo che prevede opere fino a 4 mila miliardi in Lombardia.
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In questo finanziamento, finalmente, rientrano anche i 13 chilometri tra le stazioni di Carnate e Airuno. Dunque anche il secondo lotto del raddoppio ferroviario, negato in un primo tempo da Roma, ora riprende quota. La Cleifer aveva realizzato il raddoppio da Airuno a Calolziocorte, con una nuova galleria, un ponte e lo scalo merci di Maggianico. Spesa circa 100 miliardi. Ma poi, nel 1989, il cantiere si era fermato. La prima bozza di progetto prevede la soppressione dei passaggi a livello con sottopassi, lo spostamento dell’asse della linea verso l’interno della montagna in località Beverate con una galleria di circa 2 chilometri e la sistemazione delle stazioni con nuove pensiline, attraversamenti in sicurezza e dotazioni moderne per le comunicazioni. Il tutto con 250 miliardi di investimento e tre anni di lavoro

Continua la polemica a Cernusco sul traffico, ormai sono quasi trentamila le auto che transitano dall’incrocio. Ma anche il centro paese è molto trafficato, spesso chi proviene da Osnago resta sulla vecchia “36” così la centralissima via Lecco è perennemente percorsa da colonne di automezzi.
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Tuttavia non si scorgono soluzioni alternative, escludendo la folle idea di spostare l’asse lungo la ferrovia nel mezzo della valle del Molgora. Resta sul tappeto l’ipotesi dell’interramento ma è pura fantasia. Come del resto è rimasta una delle innumerevoli promesse elettorali il prolungamento della tangenziale Est da Usmate a Calco, strombazzata dal settimanale cittadino in nome e per conto del consigliere regionale Mauro Piazza.
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Anche trent’anni fa si discuteva animatamente del compenso degli amministratori comunali. Allora la polemica era tra il sindaco leghista di Calco Giuseppe Magni e il suo predecessore democristiano Giovanni Sella. Nella tabella sopra cosa stabiliva la legge.
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Una tragedia evitata grazie al fiuto di un Setter. Da lunedì 20 si sono perse le tracce di un autotrasportatore di Lurago. Era partito verso le tre del mattino in direzione Torino con il suo Scania, trattore e semirimorchio col suo carico di wiskhy. Ma da due giorni non dava più notizie di sé. La motrice era stata rinvenuta quasi bruciata a Villa D’Adda mentre il rimorchio era stato trovato a Palazzago. Ovviamente vuoto.. Mercoledì mattina un cacciatore si inoltra nei boschi sopra Hoé, frazione di Santa Maria. Il Setter corre ma è agitato più del solito.
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Qualcosa non va. L’uomo si inoltra nello stretto sentiero finché si imbatte in uno zainetto. Tra le foglie intravede una figura. Resta senza parole quando si accorge che si tratta di una persona legata da un albero e imbavagliata. Il cacciatore, riavutosi dalla sorpresa si precipita verso l’auto e corre in paese a cercare soccorsi. Si imbatte nel vigile Michele Gramazio (che poi farà servizio a lungo a Merate) il quale a sua volta si porta immediatamente sul posto assieme al cacciatore e nel frattempo allerta 112 e 118. In breve arrivano i carabinieri e il personale sanitario. L’autotrasportatore è in evidente ipotermia, non avrebbe retto una terza notte al gelo. Ha il volto tumefatto e non si regge in piedi. I sanitari lo trasportano fuori dal bosco ma a trasferirlo in ospedale provvede l’elicottero dell’Arma.


 FOTO D’EPOCA

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Foto di gruppo degli alunni della terza A e B della scuola media “Emilio Gola” di Olgiate Molgora

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Presepi viventi, cori e feste, è Natale 1993

 141/continua
C.B.
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