Lomagna: i mal di pancia in consulta sport. Le richieste di 3 associazioni al comune
C’è fibrillazione fra tre importanti associazioni di Lomagna e l’amministrazione comunale. Pomo della “discordia” la proposta congiunta di Inter Club, Protezione civile e gruppo alpini di organizzare nel periodo estivo – magro di iniziative ricreative promosse dal Comune – tre fine settimana di sport, musica, cibo e intrattenimento. Sarebbe un’estensione della tradizionale Festa dello sport che occupa tre giornate. La richiesta di supporto al Comune da parte dei sodalizi è stata lanciata ad ottobre, ma dall’altra parte si sono riscontrati tentennamenti, con l’introduzione di paletti percepiti dalle organizzazioni come degli ostacoli.
Prima di ottenere la risposta definitiva, attesa per la fine di gennaio Fabio Sala ha voluto disvelare la situazione nella Consulta Sport, da lui presieduta, di lunedì 15 gennaio. È emersa una certa insofferenza da parte delle associazioni che non si sentono abbastanza supportate dal Comune.
A piccole dosi Fabio Sala ha rivelato alcuni dettagli degli incontri interni che le associazioni hanno avuto in Municipio. Alla prima riunione è stato suggerito di individuare un referente unico per i tre sodalizi organizzatori. Al tavolo del 18 novembre la sindaca Cristina Citterio ha schierato accanto a sé l’assessore Elena Gandolfi, la consigliera allo Sport Stefania Casturà, il comandante della Polizia locale Ronny Papini e due tecnici comunali.
Le associazioni si sono sentite dire no a un contributo per l’allestimento di una tensostruttura, mentre hanno scoperto che da quest’anno la Festa dello Sport, in quanto ospita più di duecento persone, dovrà assicurare determinati requisiti di sicurezza e ottenere i relativi permessi. Gli altri anni il Comune era andato in deroga, questa volta non più. Si vuole usare lo stesso metro della Festa del paese.
Nella riunione della Consulta non sono state fornite novità agli organizzatori. La consigliera Casturà ha dato però una scadenza, il 31 gennaio, data entro la quale dovrebbe essere dipanata la matassa. “Non abbiamo certezze nemmeno stasera” ha commentato sconsolato Fabio Sala. “Alla riunione del 18 dicembre vi siete presentati con un foglio bianco. Se dico che abbiamo preso contatti con una band importante, che va bloccata per tempo, non posso sentirmi rispondere da qualcuno che avrei dovuto assicurarmi prima che il percorso burocratico fosse definito”.
Gli organizzatori chiedono che le spese per le certificazioni e i permessi vengano assunte dal Comune. Secondo le stime fornite da Sala, si tratta di somme che le associazioni non potrebbero sostenere ma che l’amministrazione potrebbe trovare a bilancio senza troppe difficoltà. La SIAE, ha esemplificato il presidente della Consulta, verrebbe a costare complessivamente per tre weekend circa 2.500 euro. E per quanto riguarda gli incarichi agli ingegneri per le certificazioni potrebbero essere affidati dallo stesso Ente comunale.
Del resto i permessi servirebbero anche se si facesse un singolo weekend come gli altri anni, a meno che non si volesse eliminare il servizio ristoro e dunque la musica e l’intrattenimento. Rimarrebbero soltanto le dimostrazioni sportive delle associazioni e qualche torneo, non quello più richiesto di acqua volley perché non ci sarebbe il canale – ovvero gli introiti dell’area ristoro – per rientrare dalle spese del noleggio del campo gonfiabile. E presumibilmente l’Inter Club, da sempre punto di riferimento nella Festa dello Sport, si tirerebbe fuori. Motivi per i quali Alberto Bonanomi, che in Consiglio comunale siede in minoranza, è stato di poche parole, dichiarandosi fiducioso: “Io sono di natura ottimista”.
La visione del gruppo di maggioranza è stata espressa dalla consigliera Casturà, che ha sostenuto: “Non vengono meno la volontà e l’interesse dell’amministrazione comunale di fare la Festa dello sport con la Consulta Sport e le varie organizzazioni”. Casturà ha voluto puntualizzare che la richiesta di spalmare la festa su più weekend non è arrivata dalla Consulta Sport ma da tre associazioni. Un chiarimento, ha ribadito più e più volte la consigliera, necessario per mettere le questioni nei “giusti contenitori”. Per l’ultima edizione della Festa dello Sport, ha sottolineato Casturà, il Comune ha sostenuto spese per 1.960 euro.
In questi mesi l’amministrazione comunale starebbe valutando quale sarebbe il corretto percorso amministrativo per organizzare la proposta delle associazioni lomagnesi e quali sarebbero le disponibilità economiche e i costi che il Comune potrebbe sostenere. Si starebbe guardando indietro per capire se sia attuabile la modalità usata per l’ultima Festa della birra, svoltasi ormai diversi anni fa. Come reazione immediata, un sussulto di Fabio Sala: “Agli organizzatori della Lombeer veniva fatta pagare l’occupazione del suolo pubblico”.
“Se a Lomagna non ci fossero le associazioni da anni non ci sarebbe nulla come proposta ricreativa da parte del Comune, mentre nei paesi vicini a noi le amministrazioni sono in prima linea ad organizzare un sacco di eventi. Se non si riuscisse ad organizzare la parte serale, che festa dello sport sarebbe? Se ci venisse chiesto di sostenere le certificazioni degli ingegneri, noi faremmo un passo indietro” ha detto con franchezza Fabio Sala.
Tra il pubblico c’era anche Giuseppe Valentino della Protezione civile ed ex membro della maggioranza (poi diventato sostenitore del gruppo di minoranza). È intervenuto per un breve commento: “La collaborazione naturale tra più associazioni dovrebbe essere ben vista dall’amministrazione comunale. Non è una cosa che si vede spesso a Lomagna. Sarebbe un peccato se alla fine non si facesse, ma non dobbiamo pregare nessuno. Sta all’amministrazione capire se limitarsi a fare una festa ridimensionata o, se le associazioni vengono ritenute affidabili, dare una mano e contribuire alla realizzazione della proposta”.
Prima di ottenere la risposta definitiva, attesa per la fine di gennaio Fabio Sala ha voluto disvelare la situazione nella Consulta Sport, da lui presieduta, di lunedì 15 gennaio. È emersa una certa insofferenza da parte delle associazioni che non si sentono abbastanza supportate dal Comune.
A piccole dosi Fabio Sala ha rivelato alcuni dettagli degli incontri interni che le associazioni hanno avuto in Municipio. Alla prima riunione è stato suggerito di individuare un referente unico per i tre sodalizi organizzatori. Al tavolo del 18 novembre la sindaca Cristina Citterio ha schierato accanto a sé l’assessore Elena Gandolfi, la consigliera allo Sport Stefania Casturà, il comandante della Polizia locale Ronny Papini e due tecnici comunali.
Le associazioni si sono sentite dire no a un contributo per l’allestimento di una tensostruttura, mentre hanno scoperto che da quest’anno la Festa dello Sport, in quanto ospita più di duecento persone, dovrà assicurare determinati requisiti di sicurezza e ottenere i relativi permessi. Gli altri anni il Comune era andato in deroga, questa volta non più. Si vuole usare lo stesso metro della Festa del paese.
Nella riunione della Consulta non sono state fornite novità agli organizzatori. La consigliera Casturà ha dato però una scadenza, il 31 gennaio, data entro la quale dovrebbe essere dipanata la matassa. “Non abbiamo certezze nemmeno stasera” ha commentato sconsolato Fabio Sala. “Alla riunione del 18 dicembre vi siete presentati con un foglio bianco. Se dico che abbiamo preso contatti con una band importante, che va bloccata per tempo, non posso sentirmi rispondere da qualcuno che avrei dovuto assicurarmi prima che il percorso burocratico fosse definito”.
Gli organizzatori chiedono che le spese per le certificazioni e i permessi vengano assunte dal Comune. Secondo le stime fornite da Sala, si tratta di somme che le associazioni non potrebbero sostenere ma che l’amministrazione potrebbe trovare a bilancio senza troppe difficoltà. La SIAE, ha esemplificato il presidente della Consulta, verrebbe a costare complessivamente per tre weekend circa 2.500 euro. E per quanto riguarda gli incarichi agli ingegneri per le certificazioni potrebbero essere affidati dallo stesso Ente comunale.
Del resto i permessi servirebbero anche se si facesse un singolo weekend come gli altri anni, a meno che non si volesse eliminare il servizio ristoro e dunque la musica e l’intrattenimento. Rimarrebbero soltanto le dimostrazioni sportive delle associazioni e qualche torneo, non quello più richiesto di acqua volley perché non ci sarebbe il canale – ovvero gli introiti dell’area ristoro – per rientrare dalle spese del noleggio del campo gonfiabile. E presumibilmente l’Inter Club, da sempre punto di riferimento nella Festa dello Sport, si tirerebbe fuori. Motivi per i quali Alberto Bonanomi, che in Consiglio comunale siede in minoranza, è stato di poche parole, dichiarandosi fiducioso: “Io sono di natura ottimista”.
La visione del gruppo di maggioranza è stata espressa dalla consigliera Casturà, che ha sostenuto: “Non vengono meno la volontà e l’interesse dell’amministrazione comunale di fare la Festa dello sport con la Consulta Sport e le varie organizzazioni”. Casturà ha voluto puntualizzare che la richiesta di spalmare la festa su più weekend non è arrivata dalla Consulta Sport ma da tre associazioni. Un chiarimento, ha ribadito più e più volte la consigliera, necessario per mettere le questioni nei “giusti contenitori”. Per l’ultima edizione della Festa dello Sport, ha sottolineato Casturà, il Comune ha sostenuto spese per 1.960 euro.
In questi mesi l’amministrazione comunale starebbe valutando quale sarebbe il corretto percorso amministrativo per organizzare la proposta delle associazioni lomagnesi e quali sarebbero le disponibilità economiche e i costi che il Comune potrebbe sostenere. Si starebbe guardando indietro per capire se sia attuabile la modalità usata per l’ultima Festa della birra, svoltasi ormai diversi anni fa. Come reazione immediata, un sussulto di Fabio Sala: “Agli organizzatori della Lombeer veniva fatta pagare l’occupazione del suolo pubblico”.
“Se a Lomagna non ci fossero le associazioni da anni non ci sarebbe nulla come proposta ricreativa da parte del Comune, mentre nei paesi vicini a noi le amministrazioni sono in prima linea ad organizzare un sacco di eventi. Se non si riuscisse ad organizzare la parte serale, che festa dello sport sarebbe? Se ci venisse chiesto di sostenere le certificazioni degli ingegneri, noi faremmo un passo indietro” ha detto con franchezza Fabio Sala.
Tra il pubblico c’era anche Giuseppe Valentino della Protezione civile ed ex membro della maggioranza (poi diventato sostenitore del gruppo di minoranza). È intervenuto per un breve commento: “La collaborazione naturale tra più associazioni dovrebbe essere ben vista dall’amministrazione comunale. Non è una cosa che si vede spesso a Lomagna. Sarebbe un peccato se alla fine non si facesse, ma non dobbiamo pregare nessuno. Sta all’amministrazione capire se limitarsi a fare una festa ridimensionata o, se le associazioni vengono ritenute affidabili, dare una mano e contribuire alla realizzazione della proposta”.
M.P.