Merate: "Angelo" Veronesi è la memoria storica della città. In casa centinaia di foto, cimeli, pagelle e lettere dal fronte

A Luigi Veronesi, per tutti Angelo, si deve la conservazione di immagini, scorci, monumenti, palazzi, angoli storici della città di Merate (in particolare) che oggi sono profondamente trasformati e che lui è riuscito a immortalare sia nelle fotografie che con le cartoline che nel corso di una vita ha raccolto nei mercatini dell'antiquariato.

Appassionato di storia ma soprattutto di "memoria storica" fino a prima del Covid andava per sagre, mostre, esposizioni alla ricerca di documenti, immagini, pagelle, cimeli che raccontano la storia di Merate ma anche dei paesi limitrofi oltre che delle persone che hanno abitato questi territori.
MerateAngeloVeronesi1.jpg (458 KB)
Oltre 700 gli scatti della vecchia Merate, tra fotogrammi propri e altri stampati su cartoline acquistate in giro per l'Italia e ai vari raduni di collezionisti.

Classe 1938, nativo di Missaglia, a Merate vive dagli anni Sessanta e della città si è innamorato facendo il bigliettaio sugli autobus. A instradarlo a questa professione era stato lo zio. Aveva iniziato a lavorare in adolescenza come idraulico, “a 14 anni avevo già i contributi e a 52 ne avevo già 38”, poi lo zio gli aveva suggerito di seguirlo sugli autobus come bigliettaio e lui aveva accettato.
MerateAngeloVeronesi3.jpg (368 KB)
Da Missaglia raggiungeva la stazione ferroviaria di Cernusco, assieme agli operai che poi si recavano in treno alle grandi fabbriche alle porte di Milano. Alle 6 era già in piazza a Merate e alle 6.15 partiva per Como dove vi approdava alle 7.55 per poi ripartire, verso il meratese, alle 8.15.

“Ogni giorno staccavo qualcosa come 200/300 biglietti” ha raccontato nella sua casa di via Luisa di Marillac “poi la sera facevo i conti sul totale dell'incasso”.
MerateAngeloVeronesi2.jpg (678 KB)
Diverse le linee percorse da Veronesi nel corso degli anni: Como-Bellagio-Bergamo.

“Quando le tratte erano lunghe era un po' come se facessi il turista. Ma sui bus si caricavano anche i giornali da consegnare alle edicole. A ogni fermata scendevo, aiutavo le persone a salire e scendere e da mio zio ho imparato che ai clienti non si voltavano mai le spalle quindi stavo sempre attento a come mi posizionavo”.

A Merate è arrivato nel 1966. “C'era solo un autobus a quel tempo e l'autista non voleva più fare le corse domenicali” ha raccontato “e siccome ero munito di patente, avevo iniziato a guidare”.
MerateAngeloVeronesi4.jpg (475 KB)
L'amore per la città di Merate gli è sorto in quegli anni di frequentazione lavorativa e poi di affetti ma la passione per la storia e per la conservazione dei ricordi viene da lontano.

“Da ragazzo quando guidavo i bus vedevo i carretti che andavano a Lambrugo. A Missaglia ricordo che c'erano i carri a cui mi attaccavo per salire. È stato vedendo quei mondi tanto diversi dalle macchine e dagli autobus che ho iniziato a interessarmi delle cose vecchie”.

È iniziata così la sua raccolta di foto, cartoline, libri, breviari di preghiera ma anche cimeli come crocifissi, pagelle scolastiche, francobolli, corrispondenze di guerra tra soldati e famigliari reperiti tra mercatini e raduni di appassionati un po' in tutta la Lombardia.

Gli acquisti gli comportavano un esborso di denaro che lui ha sempre sostenuto volentieri e che nel corso degli anni gli ha consentito di contare ben 785 cartoline solo di Merate e migliaia di tutto il territorio da Missaglia fino a Monticello, passando per Casatenovo.
MerateAngeloVeronesi6.jpg (487 KB)
“Alcuni pezzi si pagano anche 100/150 euro, poi ci sono i pacchetti di immagini che si comprano in stock e non si sa bene cosa ci sarà dentro. Le più costose sono le cosiddette cartoline animate perchè ritraggono le persone”.

La sua casa è un piccolo museo dove custodisce storia e immagini che altrimenti sarebbero andate perdute. Oltre alla rappresentazione, poi, Veronesi arricchisce il tutto raccontando aneddoti sulla provenienza del materiale, le difficoltà a reperirlo e a ogni pezzo un sorriso e una luce gli illuminano il volto.
LuigiAngeloVeronesi.jpg (125 KB)
Angelo Veronesi mentre stringe la mano a Dario Perego. Accanto a destra don Felice Viasco e Luigi Zappa

Numerose sono state le sue donazioni, anche recentemente alla biblioteca, e l'utilizzo di tale materiale per libri come quello di Angelo Sala.

La città gli deve molto. Noi lo avevamo candidato per la benemerenza civica...ma si sa...una persona non è foriera di voti come un comitato.
S.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.