Giulio ci ha fatti crescere come persone. Ci lascia un uomo giusto, siamo in tanti a dirlo
Ho conosciuto Giulio Boscagli in occasione delle elezioni regionali del 2000 quando venne a casa di amici a Merate, per sostenere la candidatura alla Regione Lombardia di Roberto Formigoni e la propria quale consigliere.
Io ero arrivato in Brianza da pochi anni e in quella fase di cambiamenti politici venne a spiegarci perché l’allora Forza Italia poteva rappresentare un contenitore politico attraverso cui esprimere, ognuno nel proprio ambito di azione, gli insegnamenti e i valori della dottrina sociale della Chiesa.
Nel farlo manifestava il suo pensiero con estrema semplicità, in maniera diretta, ma mai ergendosi a depositario della verità.
Quella sera il suo intervento non mirava a recuperare un sostegno politico, ma a fa capire un metodo.
In tutta franchezza non nutrivo grandissime simpatie per Berlusconi, ma quella sera mi convinsi che il metodo poteva essere quello giusto per declinare l’impegno nella politica.
Fu in quella occasione che per me partì un progetto di amicizia e un modo di fare politica che ha successivamente contraddistinto la mia esperienza di amministratore pubblico.
Alcune sere, dopo le fatiche lavorative, con l’amico Paolo partivamo da Merate e ci incontravamo con Giulio e altri amici per parlare dei temi di realtà e per ascoltare il suo giudizio.
Chiedeva a tutti quale fosse il pensiero, anche di chi, come me, conosceva ancora poco le questioni politiche di questo territorio.
Fu una scuola importante per chi aveva il desiderio di impegnarsi nella politica.
Ci ha fatto crescere come persone e ci ha educati ad avere uno sguardo “diverso” sulla realtà e sul bisogno del prossimo.
Quando nel 2008 decidemmo di far partire il progetto per Merate lo coinvolgemmo e ci fu di grande aiuto nel costruire una proposta di amministrazione seria per la città.
Con Giulio ho condiviso esperienze anche difficili, ma nelle occasioni in cui ci incontravamo trovava sempre il modo per manifestarmi la forza di una Fede che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Ci ha lasciato un uomo giusto, una persona che, come ha ricordato Marco Giorgioni in un suo intervento, si impegnato tutta la sua vita per la costruzione di una società più buona e giusta per tutti.
Siamo in tanti a poterlo testimoniare.
Io ero arrivato in Brianza da pochi anni e in quella fase di cambiamenti politici venne a spiegarci perché l’allora Forza Italia poteva rappresentare un contenitore politico attraverso cui esprimere, ognuno nel proprio ambito di azione, gli insegnamenti e i valori della dottrina sociale della Chiesa.
Nel farlo manifestava il suo pensiero con estrema semplicità, in maniera diretta, ma mai ergendosi a depositario della verità.
Quella sera il suo intervento non mirava a recuperare un sostegno politico, ma a fa capire un metodo.
In tutta franchezza non nutrivo grandissime simpatie per Berlusconi, ma quella sera mi convinsi che il metodo poteva essere quello giusto per declinare l’impegno nella politica.
Fu in quella occasione che per me partì un progetto di amicizia e un modo di fare politica che ha successivamente contraddistinto la mia esperienza di amministratore pubblico.
Alcune sere, dopo le fatiche lavorative, con l’amico Paolo partivamo da Merate e ci incontravamo con Giulio e altri amici per parlare dei temi di realtà e per ascoltare il suo giudizio.
Chiedeva a tutti quale fosse il pensiero, anche di chi, come me, conosceva ancora poco le questioni politiche di questo territorio.
Fu una scuola importante per chi aveva il desiderio di impegnarsi nella politica.
Ci ha fatto crescere come persone e ci ha educati ad avere uno sguardo “diverso” sulla realtà e sul bisogno del prossimo.
Quando nel 2008 decidemmo di far partire il progetto per Merate lo coinvolgemmo e ci fu di grande aiuto nel costruire una proposta di amministrazione seria per la città.
Con Giulio ho condiviso esperienze anche difficili, ma nelle occasioni in cui ci incontravamo trovava sempre il modo per manifestarmi la forza di una Fede che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Ci ha lasciato un uomo giusto, una persona che, come ha ricordato Marco Giorgioni in un suo intervento, si impegnato tutta la sua vita per la costruzione di una società più buona e giusta per tutti.
Siamo in tanti a poterlo testimoniare.
Massimiliano Vivenzio