Airuno: Roberto Benatti e il debutto da cantautore con il disco “Aspettando Ribot”

Roberto Benatti, contrabbassista airunese, ha fatto il suo debutto da cantautore all’età di 45 anni. È uscito lo scorso ottobre “Aspettando Ribot”, disco a cui il musicista ha dato vita suonando e cantando insieme alla compagna Silvia Foti durante la pandemia, quando viveva a Milano e non aveva idea di cosa sarebbe successo dopo.
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La copertina di “Aspettando Ribot”

Benatti, figlio d’arte (il papà Mauro è stato un noto scultore e insegnante di copia dal vero della scuola d’arte pura e applicata di Merate), ha iniziato a suonare ai tempi delle superiori, quando frequentava ragioneria all’Istituto Viganò e militava in una band in qualità di bassista. Attorno ai 17 anni, dal basso è passato al contrabbasso, strumento che l’ha fatto cadere in un amore totalizzante, tanto da portarlo a iscriversi al conservatorio di Milano e approfondire le sue conoscenze musicali. 

Dopo anni di lavoro, nel 2005 è approdato al Teatro La Scala di Milano, e da allora continua a lavorarci, ricoprendo il ruolo  – naturalmente – di contrabbassista nell’orchestra. Parallelamente a questo però, la passione della musica ha tenuto vivo in lui anche l’amore per la canzone, un interesse che ha covato fino allo scoppio della pandemia di Covid. “In quel periodo abitavo a Milano, in QT8 (Quartiere Triennale 8 ndr), e la mia casa affacciava sull’Ippodromo. Con la mia compagnava suonavamo e timidamente ho iniziato a cimentarmi nel canto” racconta, spiegando di provare un grande amore per Fabrizio De André e di aver anche partecipato all’organizzazione di spettacoli teatrali su di lui. “Mi è sempre piaciuto scrivere canzoni, ma avevo proprio un blocco con il canto. Facevo fatica a esprimermi con la voce. In quel periodo invece ho iniziato, suonando la chitarra e accompagnato da Silvia”.

Da lì le canzoni sono nate in modo spontaneo, una dietro l’altra. Benatti ha iniziato a raccontare del luogo in cui abitava in quel momento, e che l’ha segnato profondamente, e di quelli in cui aveva vissuto e sarebbe tornato. “Sapevo già in quel periodo che avremmo dovuto lasciare quella casa, ma non conoscevamo ancora dove saremmo andati”. Questo misto di sentimenti ed emozioni, unite alla situazione mondiale di quel momento, lo ha portato a comporre ben dodici canzoni. “Silvia mi accompagnava con la voce, delle tastierine e altri strumenti giocattolo. Le canzoni sono uscite con molta spontaneità”. E oltre ad alcune dedicate a Milano, ce n’è una per Airuno, una per Cernusco Lombardone dove avita ora, una intitolata “Brivio” e un’altra ancora in ricordo del papà: “Il Valzer Degli Animali Di Papà”. 

Il titolo dell’album, “Aspettando Ribot”, è legato al curioso fatto che Benatti, pur abitando accanto all’ippodromo e potendo scorgere una pista dalla sua finestra, nel periodo in cui si trovava lì non ha mai visto una corsa, né un cavallo. “Ero piuttosto curioso e guardavo spesso dalla finestra. Ma probabilmente per via del Covid, o forse perché semplicemente non c’erano cavalli lì, non ho mai visto niente. Gli unici che vedevo erano dei giardinieri e operatori che erano sempre presi a manutenere il prato e le siepi. Questo fatto, in un periodo in cui non sapevamo cosa sarebbe successo, mi ha dato ispirazione. Loro lavoravano in attesa di un domani, non abbandonavano il loro lavoro e ambiente, come se Ribot (famoso cavallo da corsa ndr), che nella mia mente incarna la perfezione, potesse tornare da un momento all’altro”. 
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Roberto Benatti e Silvia Foti (foto di Elisabetta Lucernari)

Le 12 tracce, Benatti le ha portate all’amico percussionista Sebastiano De Gennaro, insegnante della scuola di musica San Francesco di Merate, che ha un piccolo studio a Lissolo. “Siamo grandi amici, spesso suoniamo insieme e ci aiutiamo reciprocamente con i pezzi. Dato che volevo mantenere il ricordo di quei brani, ho pensato di registrarli da lui”. Quella che doveva essere una registrazione fine a se stessa però è diventata un lavoro preliminare per la realizzazione del disco. Le tracce registrate infatti Benatti le ha mandate in uno studio professionale di Bologna che si è occupato del mixaggio e a ottobre ha consegnato il disco ultimato, ora disponibile sulle maggiori piattaforme di streaming musicali. A realizzare la copertina invece è stato l’amico milanese Pietro Puccio, che ha realizzato anche altre illustrazioni che accompagnano il cd stampato che Benatti distribuisce in occasione dei live. 
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Roberto Benatti con i colleghi della sezione contrabbassi del Don Carlo lo scorso 7 dicembre

Dopo il debutto alla libreria di Merate e un’altra data all’Arci La.Lo.Co. di Osnago, Roberto Benatti suonerà insieme alla compagna Silvia il prossimo venerdì 19 gennaio a Olgiate Molgora, presso la sala consiliare. L’evento avrà inizio alle ore 20:30 e sarà possibile accedere con offerta libera. Il ricavato verrà devoluto all’associazione Probabilità APS per sostenere le attività rivolte a famiglie con bambini con disabilità del territorio. “Sono molto emozionato e non vedo l’ora” ha concluso parlando dell’appuntamento in vista e spiegando che in quell’occasione verrà regalata una copia del disco a chi donerà per l’associazione. 
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È possibile apprendere di più su Roberto Benatti visitando il suo sito https://www.robertobenatti.org/ o il profilo Instagram @robertobenatti.dovesei
E.Ma.
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