Comodamente sedute/113: la resistenza delle carote come quella del sonno

Non so se capita anche a voi, ma certe sere quando spengo la luce perché mi pare di morire di sonno, poi mi ritrovo con gli occhi spalancati nel buio completamente sveglia. 
Dico la verità, detesto girarmi e rigirarmi nel letto alla ricerca del sonno perduto.
Eppure a volte basta davvero poco per perdere il sonno. Magari andiamo a letto stanche morte dopo una giornata pesante, ma appena posiamo la testa sul cuscino, la mente si inerpica su sentieri tortuosi e finisce che anziché addormentarci, ci svegliamo del tutto.
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''Ma quando arriva la notte, la notte
E resto sola con me
La testa parte e va in giro
In cerca dei suoi perché''
LA NOTTE – ARISA

Per qualcuna di noi la notte è sempre un momento difficile da affrontare.
Ricordo che le settimane successive alla perdita di mio marito dormivo pochissime ore, cadevo subito in un sonno profondo, ma al primo risveglio, piuttosto che affrontare ore di veglia preferivo di gran lunga dare inizio alla giornata.
Detesto anche solo il pensiero di cadere vittima dei pensieri notturni che nel buio e nel silenzio assumono proporzioni gigantesche .
Non è semplice, siamo un miscuglio di ansia e preoccupazioni che cercano una risposta, un nome, un senso e finché non lo abbiamo trovato, non c’è modo di liberarsi di loro.
Una situazione lavorativa non risolta, il comportamento di un figlio che preoccupa, un problema di salute o economico, un familiare in difficoltà: c’è sempre un valido motivo per far lavorare la mente.

“Notte difficile, sir?”

“L’ennesima piena di incubi, Lloyd”
“Credo che sia una questione alimentare, sir”
“Colpa di ciò che mangio alla sera, Lloyd?”
“Colpa di ciò che manda giù di giorno, sir”
“Forse dovrei stare più leggero, Lloyd”
“O evitare di stare con chi è pesante, sir
Vita con Lloyd

Ma di cosa sono fatti i nostri pensieri notturni?
Qualche volta di passato, rincorriamo i tempi felici che abbiamo vissuto e che vorremmo rivivere, tempi che sappiamo per certo non potranno più fare ritorno.
Altre volte è l’incognita del futuro a tenerci svegli, l’ inquietudine e il timore di non riuscire ad affrontare ciò che non conosciamo.
Oppure ci preoccupa il presente, ci illudiamo che il silenzio della notte ci sia di aiuto per pensare lucidamente, senza tenere conto del fatto che abbiamo già vissuto intensamente la giornata e il nostro corpo reclama riposo.
Finiamo per dormire poco, dormire male, non dormire affatto.

La notte è silenziosa, oscura, tanto da far paura.

Nonostante la nostra spiccata capacità evolutiva,
non ci siamo spinti a tal punto da dominarla. 

Però se non possiamo dominarla possiamo almeno fare in modo che non sia lei a dominare noi.
Ricordate quando da piccoli i nostri figli non ne volevano sapere di addormentarsi e lottavano contro il sonno? Ecco parlo proprio di quella resistenza lì, che adesso certe notti riconosco davvero.
Per combatterla ho messo in atto alcune strategie che mi sono di grande aiuto. Ve le condivido a patto che voi poi mi raccontiate le vostre.
1 Preparo una tisana. Cercate quella che preferite e bevetene una bella tazza, quella che amo io si chiama Caldo Abbraccio, non so se è il pensiero di assumerla che mi fa bene o davvero ha proprietà rilassanti, però funziona.
2 Guardo serie tv fino a cadere morta di sonno. Certo la TV in camera aiuta, perché appena capisco di stare per crollare, spengo tutto e in due secondi sono sotto le coperte.
3 Leggo libri assolutamente noiosi fino a quando mi cascano letteralmente addosso.
4 Recito un rosario. Lo consiglio anche a chi non è credente, perché la preghiera ripetitiva concilia il sonno (e non fa mai male !)
5 Ultimo e non da ultimo, qualche volta mi concentro sul menù per il giorno successivo, pensiero leggero e poco impegnativo.
Ieri sera sono finita proprio lì con i pensieri e mi sono ricordata di avere in frigo un pacchetto di carote che aspettano di essere cucinate da troppi giorni, un po’ perché non rientrano tra le verdure più amate in famiglia e poi perché da cucinare sono veramente faticose, prima che diventino morbide devono cuocere a lungo.
La loro resistenza mi ricorda un po’ quella del mio sonno e anche lei va combattuta.
Se tutte le strategie che vi ho consigliato non dovessero funzionare, non arrendetevi: uscite dal letto e dedicatevi a qualcosa di bello (che non siano cellulare e computer però!) : leggete, lavorate a maglia, scrivete, guardate un po’ di TV (non thriller!) e se albeggia, preparate una bella colazione e godetevela con calma nel silenzio magico della vostra cucina.
Insomma non lasciatevi prendere dall’ansia che avete dormito poco, vorrà dire che recupererete la prossima notte.
A proposito di carote prima di salutarvi vi lascio la ricetta della vellutata di carote e ceci che adoro: è facilissima e buonissima, provate a cucinarla e vedrete.
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VELLUTATA DI CAROTE E CECI
Ingredienti
Mezzo scalogno
150 grammi di carote
250 grammi di patate
200 grammi di ceci in scatola
Olio
Brodo
Procedimento
Fate soffriggere lo scalogno con l’olio, aggiungete le carote e la patate a tocchetti e successivamente i ceci.
Aggiungete il brodo e lasciate cuocere a fuoco lento per una mezz’oretta, fin a quando le verdure saranno morbidissime.
Frullate e servite.
Potete aggiungere un po’ di parmigiano a piacere oppure un cucchiaio di panna. 
Vi auguro una buona domenica e come sempre se vi fa piacere, passate nel mio blog www.comodamentesedute.com per un saluto.
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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