Accadeva 30 anni fa/140 novembre: costruire o no sull’area Cazzaniga? Vota il 75% dei meratesi. Vince il NO col 70%

I partiti sono allo sbando, numerosi capibastone sono agli arresti in carcere o ai domiciliari, il ciclone Mani Pulite ha sconvolto la geografia politica italiana. Sullo sfondo si muove una grande forza mediatica destinata a spazzare via del tutto i vecchi partiti, e Milano è già tappezzata di manifesti con un bimbo che salta su una rete metallica e sopra scritto Fozza Itaia. Chi deve capire, capisce, gli altri si arrabattano nel tentativo di sopravvivere. A Merate, in sala civica, arriva Pierluigi Castagnetti, capo della segreteria politica della Democrazia Cristiana. Cerca uomini nuovi per le politiche di primavera. “La squadra – dice – va completamente rinnovata”. E aggiunge. “Quando ci sono delle rivoluzione il ricambio deve essere integrale”. E ancora: “Quando De Gasperi cominciò la trasformazione del Partito Popolare nella Democrazia Cristiana chiamò le intelligenze migliori del movimento, ma anche un giovane avvocato pugliese di simpatie socialiste. Si chiamava Aldo Moro”.
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Mascheroni, Stucchi, Panzeri

Domenico Galbiati di Casatenovo è il parlamentare uscente del collegio Como-Sondrio-Varese (la provincia di Lecco ancora non c’era). In campo ci sono tre personaggi di primo piano: Eugenio Mascheroni, sindaco di Montevecchia dal 1967, poi Franco Panzeri, notaio e, infine, Luca Stucchi, esponente di Comunione e Liberazione, un movimento che però nel meratese non ha mai raggiunto la maggioranza. 
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Castelli, Panzeri, Bertolini, Maggioni

C’è movimento anche in Lega. Al momento il partito fondato da Umberto Bossi ha un solo parlamentare, Roberto Castelli, eletto trionfalmente nel 1992. Lo scontro attorno alla sua ricandidatura vede diversi competitori tra cui Domenico Bertolini, segretario provinciale della Lega Nord e Carlo Maggioni consigliere comunale a Barzanò. Per il collegio di Merate si fa il nome di Angelo Panzeri, consigliere comunale di Perego.
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Andrea Colombo

Vendite benefiche, la Giunta di Merate vuole mettere un freno per non creare conflittualità con i commercianti locali. Un tema antico che si è riproposto su questo giornale qualche mese fa. Tante sono le iniziative benefiche che però in molti casi offrono prodotti in netta contrapposizione con il commercio fisso. Si fa interprete del disagio degli operatori l’assessore storico Andrea Colombo che ha chiesto al sindaco e ai colleghi assessori di limitare il numero di autorizzazione alla libera vendita.
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Casa Amica inaugura la nuova sede, molto più spaziosa e confortevole di quella di Brugarolo. Al taglio del nastro è Enrico Sangiorgio, presidente dell’associazione, a testimoniare la gioia di soci, operatori, volontari e ragazzi/e ospiti della struttura: “Il nostro sogno è quello di vedere i nostri sforzi premiati sul nuovo Piano regolatore, ovvero con un’area destinata e riservata per la costruzione della nostra sede”. Alla presenza del sindaco Mario Gallina, dei parlamentari Domenico Galbiati e Daniela Mazzuconi il taglio del nastro. La cooperativa di Merate non è solo un laboratorio nel quale si produce e si cerca di dare lavoro al portare di handicap; c’è anche l’indispensabile contatto umano, la solidarietà, la generosità di coloro che si impegnano senza alcun tornaconto.
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Si avvicina la data del referendum consultivo sul futuro dell’area Cazzaniga. Il 21 novembre, per la prima volta, i meratesi saranno chiamati a esprimersi sul progetto di Mario Botta, notissimo architetto che prevede una imponente costruzione sui 9mila mq. di terreno oppure sulla proposta del Comitato di salvaguardia di lasciare il terreno così com’è, semmai destinato dopo un intervento di sistemazione, a parcheggio e piazza pubblica con alberi e fontana. Ecco il progetto in pillole.
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Ferrari e Salvioni

Romolo Ferrari, sindaco di Brivio, è intenzionato a ricorrere alla procura della repubblica ritenendo che forse anche la gestione delle centrali elettriche in qualche modo influenzi le piene dell’Adda che proprio a ottobre era tracimata invadendo la Bella Venezia e il Toffo fino a giungere alle case poste lungo l’alzaia.

A Robbiate, invece il sindaco Alessandro Salvioni si scaglia contro colui che ha presentato e/o ispirato numerose osservazioni al piano di riconversione dell’ex cementeria del Monte Robbio. L’indiziato numero uno, secondo Salvioni è Angelo Tonoli capogruppo di minoranza.
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Gambirasio e Castelli

Giuseppe Gambirasio, tecnico incaricato di redigere la variante del Piano regolatore, pure sotto attacco per l’eccesso di previsione edilizia, annuncia assieme al vice sindaco Aldo Castelli, assessore all’urbanistica, un piano di 200mila metri quadrati di insediamenti produttivi, artigianali e industriali a sud-est di Merate tra Brugarolo e il campo di calcio di Robbiate. Secondo Gambirasio, Brugarolo si deve rassegnare ad essere la frazione produttiva della città e per ciò sono previste concessioni per ampliamenti di Fomas, Calvi e Valagussa. Per l’edilizia, Gambirasio pensa ad una grossa lottizzazione all’inizio di via XXV Aprile sui terreni agricoli che dalla strada arrivano fino all’attuale canile. Probabilmente questa variante è stata la più massiccia quanto a nuovo cemento dall’ultimo Piano di fabbricazione, cioè dal 1983, in poi.
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Sono passati trent’anni dai fatti che stiamo raccontando. Ma per alcuni di essi sembra ieri tanta è la loro attualità. L’ex statale 36 a Calco, rotonda dello sport, oggetto di decine di lettere, proteste inviate ovunque, mediocri interventi e ancora morti. L’ultimo, trent’anni fa, un giovane di 19 anni di Carnate. Giuseppe Magni, sindaco di Calco è su tutte le furie: da mesi – dice – chiedo all’Anas due sole corsie, una a salire e una a scendere con una piccola corsia di decelerazione per chi imbocca lo svincolo diretto a Arlate (oggi interdetto).  Magni sostiene di aver preso accordi chiari con Anas ma che arrivati gli operai si sono limitati a ritracciare la segnaletica orizzontale senza operare alcun intervento. Mentre il Sindaco aveva chiesto il divieto assoluto di sorpasso, una più ampia corsia a salire con la piccola corsia per immettersi nella strada per Arlate e una corsia più ampia a scendere, sempre con la possibilità di svoltare verso la frazione. Ma trent’anni dopo, a parte qualche divieto, tutto è rimasto come allora.
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Castelli, Biondi, Albani, Redaelli

Si avvicina la data del referendum per l’area Cazzaniga, e politici e amministratori prendono posizione.

Il fronte del sì alla vendita del terreno e alla realizzazione del progetto Botta è guidato da Aldo Castelli (socialista e vice sindaco), con Attilio Biondi (Partito Repubblicano, assessore), Giovanni Battista Albani (Dc maggioranza), Ercole Redaelli (Dc maggioranza).
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Zaffarano, Consonni, Mauri, Toma

Il fronte del no alla vendita e quindi all’edificabilità del terreno è guidato da uno dei promotori del Comitato di Salvaguardia Giuseppe Zaffarano (Partito Socialista Democratico Italiano) con Marcello Toma (Verdi), Andrea Consonni (Partito Democratico di Sinistra), Bruno Mauri (Lega Nord).
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Gallina e Basosi
Il sindaco Mario Gallina rivendica il merito di aver dato la parola ai meratesi e non si pronuncia. Il leader del Partito Socialista Marcello Basosi invita i cittadini a votare ma, spiega, io inserirò nell’urna scheda bianca.
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Ed eccoci arrivati a domenica 21 novembre 1993, giorno del referendum consultivo (il primo e ultimo indetto a Merate). Affluenza elevata, 74.80% degli aventi diritto.

Il NO alla vendita prevale di gran lunga: 69.7% pari a 5.972 voti.

Il SI alla vendita subisce una batosta: 30.3% pari a2.597 voti

Schede bianche: 75.

Sconfitta pesante per la maggioranza Dc- Psi-Pri
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Il tavolo dei progettisti e degli assessori esce dal referendum battuto senza alcuna ombra di dubbio. Il progetto Botta-Vertemati (nella foto tra Castelli e De Sario) è, per usare le parole del sindaco Mario Gallina: “un capitolo chiuso”.
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E ora le opposizioni, Pds in testa seguita dalla Lega Nord, presentano il conto. Per la Giunta si prospetta una difficile prosecuzione del mandato che scadrà soltanto nel 1995.
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A Cernusco lo stesso giorno del referendum meratese si festeggia la Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei carabinieri, organizzata dalla sezione di Merate dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
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Per chiudere la classifica dei 45 e 33 giri più venduti nel mese di novembre 1993.
 

140/continua
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