Merate: scattano gli aumenti di indennità di carica anno ‘24. Al sindaco 2mila euro netti, al vice 2.153, agli assessori 1.762
I commi da 583 a 587 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (legge di Bilancio 2022) hanno previsto e finanziato un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci dei Comuni capoluogo sede di città metropolitana e dei Sindaci dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario in una misura percentuale, porzionata alla popolazione, al trattamento economico complessivo dei Presidenti delle Regioni (attualmente pari a 13.800 euro lordi mensili).
La normativa è stata introdotta sotto il governo Draghi e ha previsto tre scaglioni di aumento dell’indennità. Il terzo è scattato nel 2024. E il responsabile del servizio finanziario del comune di Merate dr. Daniele Forte con propria determina nr. 5 dell’8 gennaio ha provveduto lestamente a impegnare la spesa per le nuove indennità di sindaco, vice sindaco, assessori e consiglieri (remunerati con gettoni di presenza).
Il sindaco Massimo Augusto Panzeri, in quanto lavoratore dipendente non in aspettativa, subisce la decurtazione del 50%. Fino al 31 dicembre 2023 il compenso era di 3.098,74 euro lordi che nel suo caso scendevano a 1.549,37 per via dell’abbattimento del 50%, maggiorati del 3% + un altro 2% e decurtati sulla base di quest’ultimo risultato del 10% per arrivare a un netto in busta di 1.084,02 euro.
Ora il lordo sale a 4.140 euro che, ridotto del 50%, scende a 2.070, importo da maggiorare prima del 3% poi del 2% e infine da decurtare del 10% per arrivare a un netto di circa 1.993 euro.
Va meglio al suo vice Giuseppe Procopio che essendo un libero professionista non subisce il taglio della metà del compenso. Procopio percepiva il 55% del compenso lordo del sindaco, ma, come si diceva, senza ulteriori tagli. Con le maggiorazioni del 3% e del 2% meno il 10% (previsto dalla Legge 266/2005) arriva a un netto di 1.250,07 euro. Ora il suo lordo, sempre pari al 55% del lordo del sindaco, sale a 2.277 euro + 3% + 2% - 10% si arriva a un netto di 2.153 euro.
Gli assessori non lavoratori dipendenti, per quanto ne sappiamo Franca Maggioni, avvocato, Alfredo Casaletto, avvocato e Fabio Tamandi, commerciante, il lordo corrisponde al 45% del lordo assegnato al sindaco, quindi 1.863,52 euro che dopo le aggiunte e le decurtazioni di cui sopra arriva a un molto onorevole netto di 1.762 euro.
L’assessore lavoratore dipendente, invece gode sì del 45% dell’indennità lorda corrisposta al sindaco ma decurtata del 50%. Dopodiché aggiunti il 3% + il 2% e tolto un ulteriore 10% si arriva a un netto di 881 euro. Un buon incremento se si considera che gli assessori lavoratori dipendenti fino al 31 dicembre scorso percepivano 498,49 euro mensili mentre gli assessori non lavoratori dipendenti incassavano 981,19 euro.
Ora, determina a parte, si attendono i calcoli finali che fornirà la segreteria generale. Ma le basi di partenza – i compensi lordi – sono certificate. L’impegno di spesa complessivo per l’anno 2024 è di 145.257,37 euro di cui 130.410 euro per sindaco e assessori e 2.500 euro per tutti i consiglieri come importo presunto riveniente dai gettoni di presenza oltre ad altri 1.050 euro per permessi e rimborsi oltre a Irap per 11.297,35 euro.
La normativa è stata introdotta sotto il governo Draghi e ha previsto tre scaglioni di aumento dell’indennità. Il terzo è scattato nel 2024. E il responsabile del servizio finanziario del comune di Merate dr. Daniele Forte con propria determina nr. 5 dell’8 gennaio ha provveduto lestamente a impegnare la spesa per le nuove indennità di sindaco, vice sindaco, assessori e consiglieri (remunerati con gettoni di presenza).
Il sindaco Massimo Augusto Panzeri, in quanto lavoratore dipendente non in aspettativa, subisce la decurtazione del 50%. Fino al 31 dicembre 2023 il compenso era di 3.098,74 euro lordi che nel suo caso scendevano a 1.549,37 per via dell’abbattimento del 50%, maggiorati del 3% + un altro 2% e decurtati sulla base di quest’ultimo risultato del 10% per arrivare a un netto in busta di 1.084,02 euro.
Ora il lordo sale a 4.140 euro che, ridotto del 50%, scende a 2.070, importo da maggiorare prima del 3% poi del 2% e infine da decurtare del 10% per arrivare a un netto di circa 1.993 euro.
Va meglio al suo vice Giuseppe Procopio che essendo un libero professionista non subisce il taglio della metà del compenso. Procopio percepiva il 55% del compenso lordo del sindaco, ma, come si diceva, senza ulteriori tagli. Con le maggiorazioni del 3% e del 2% meno il 10% (previsto dalla Legge 266/2005) arriva a un netto di 1.250,07 euro. Ora il suo lordo, sempre pari al 55% del lordo del sindaco, sale a 2.277 euro + 3% + 2% - 10% si arriva a un netto di 2.153 euro.
Gli assessori non lavoratori dipendenti, per quanto ne sappiamo Franca Maggioni, avvocato, Alfredo Casaletto, avvocato e Fabio Tamandi, commerciante, il lordo corrisponde al 45% del lordo assegnato al sindaco, quindi 1.863,52 euro che dopo le aggiunte e le decurtazioni di cui sopra arriva a un molto onorevole netto di 1.762 euro.
L’assessore lavoratore dipendente, invece gode sì del 45% dell’indennità lorda corrisposta al sindaco ma decurtata del 50%. Dopodiché aggiunti il 3% + il 2% e tolto un ulteriore 10% si arriva a un netto di 881 euro. Un buon incremento se si considera che gli assessori lavoratori dipendenti fino al 31 dicembre scorso percepivano 498,49 euro mensili mentre gli assessori non lavoratori dipendenti incassavano 981,19 euro.
Ora, determina a parte, si attendono i calcoli finali che fornirà la segreteria generale. Ma le basi di partenza – i compensi lordi – sono certificate. L’impegno di spesa complessivo per l’anno 2024 è di 145.257,37 euro di cui 130.410 euro per sindaco e assessori e 2.500 euro per tutti i consiglieri come importo presunto riveniente dai gettoni di presenza oltre ad altri 1.050 euro per permessi e rimborsi oltre a Irap per 11.297,35 euro.