Osnago: Beatrice e i nonni incontrano Papa Francesco
Nella prima udienza generale del 2024 in Vaticano, mercoledì 3 gennaio, c’è stato anche un tocco di Osnago. Papa Francesco ha stretto la mano e scambiato una breve battuta ad una famiglia osnaghese. Ad orchestrare l’incontro è stata Beatrice Biffi, una ragazza molto legata alla figura dell’attuale pontefice e ai messaggi che lancia quotidianamente. Ad agosto l’osnaghese era a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù. Nello stesso mese ha preso carta e penna e ha scritto a mano due lettere rivolte a papa Francesco, con un motivo valido: regalare un incontro ai suoi nonni con il Santo padre per il raggiungimento nel 2024 delle nozze d’oro, dopo 50 anni di vita coniugale.
“Anche se molti mi dicevano che non mi avrebbe risposto nessuno, io sono sempre rimasta positiva e fiduciosa” racconta Beatrice. “È stato emozionante ricevere le lettere e poi ancora di più incontrare il papa di persona. È stata indescrivibile l’emozione provata quando ci ha guardato”.
Dopo le lettere di agosto è arrivata una prima risposta da un funzionario del pontefice, in cui riferiva che il papa aveva pregato per lei. È seguita poi una lettera di Bergoglio di ringraziamento per le parole spese, accompagnata da una collana con un crocifisso e una immaginetta del papa per la giovane. Sono seguiti quindi altri contatti con gli uffici vaticani per organizzare l’ingresso in Aula Paolo VI, possibile con una lettera della Prefettura e un pass del Vaticano.
Alla fine con Beatrice Biffi, c’erano i nonni festeggiati Luciana Maggioni, originaria di Montevecchia, e Aldo Pozzi, oggi 81enne, conosciuto per essere stato un falegname pronto a risolvere mille problemi nelle case degli osnaghesi. Ma al gruppo si sono uniti anche la mamma, la sorella e due cuginetti di 7 e 11 anni. Al momento dell’incontro, Beatrice ha avuto la prontezza di rammentare il 50° anniversario di matrimonio dei nonni. Il papa con la sua ironia ha chiesto chi di loro fosse la vittima, prima di donare agli anziani due rosari e impartire la benedizione.
Durante la prima udienza generale dell’anno il papa è tornato a parlare dei vizi, delle virtù e del combattimento spirituale che il buon cristiano è chiamato a compiere costantemente contro le tentazioni e contro una cultura nichilista che sfuma i contorni tra bene e male. Il santo padre ha invocato umiltà, contenendo le autoassoluzioni e, invece, predisponendosi al pentimento. Infine, dopo i saluti in varie lingue del mondo, Francesco ha ricordato le fatiche dei popoli in guerra. “La guerra è una pazzia, sempre la guerra è una sconfitta” ha ribadito il papa.
“Anche se molti mi dicevano che non mi avrebbe risposto nessuno, io sono sempre rimasta positiva e fiduciosa” racconta Beatrice. “È stato emozionante ricevere le lettere e poi ancora di più incontrare il papa di persona. È stata indescrivibile l’emozione provata quando ci ha guardato”.
Dopo le lettere di agosto è arrivata una prima risposta da un funzionario del pontefice, in cui riferiva che il papa aveva pregato per lei. È seguita poi una lettera di Bergoglio di ringraziamento per le parole spese, accompagnata da una collana con un crocifisso e una immaginetta del papa per la giovane. Sono seguiti quindi altri contatti con gli uffici vaticani per organizzare l’ingresso in Aula Paolo VI, possibile con una lettera della Prefettura e un pass del Vaticano.
Alla fine con Beatrice Biffi, c’erano i nonni festeggiati Luciana Maggioni, originaria di Montevecchia, e Aldo Pozzi, oggi 81enne, conosciuto per essere stato un falegname pronto a risolvere mille problemi nelle case degli osnaghesi. Ma al gruppo si sono uniti anche la mamma, la sorella e due cuginetti di 7 e 11 anni. Al momento dell’incontro, Beatrice ha avuto la prontezza di rammentare il 50° anniversario di matrimonio dei nonni. Il papa con la sua ironia ha chiesto chi di loro fosse la vittima, prima di donare agli anziani due rosari e impartire la benedizione.
Durante la prima udienza generale dell’anno il papa è tornato a parlare dei vizi, delle virtù e del combattimento spirituale che il buon cristiano è chiamato a compiere costantemente contro le tentazioni e contro una cultura nichilista che sfuma i contorni tra bene e male. Il santo padre ha invocato umiltà, contenendo le autoassoluzioni e, invece, predisponendosi al pentimento. Infine, dopo i saluti in varie lingue del mondo, Francesco ha ricordato le fatiche dei popoli in guerra. “La guerra è una pazzia, sempre la guerra è una sconfitta” ha ribadito il papa.
M.P.