Cernusco: Consulte a rischio per la scarsa partecipazione

Spina nel fianco di ogni amministrazione comunale è la scarsa partecipazione dei cittadini alle decisioni da prendere di volta in volta. Si va dalla constatazione di sedute di Consiglio comunale senza pubblico alla scarsa operatività di Consulte o Commissioni. Se un auspicato coinvolgimento sarebbe un segnale della capacità dell’amministrazione comunale di tenere vivo un interesse, al contrario la disaffezione può essere letta come un’erosione del patto di fiducia non scritto tra la cittadinanza e la rappresentanza politica.
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Tra le righe dell’interrogazione del gruppo di minoranza di Cernusco Lombardone sullo stato di salute delle Consulte si scorge questo genere di critica alla maggioranza. Con il mandato di Gennaro Toto che si accinge a raggiungere il giro di boa, la Consulta Giovani non si è mai insediata in questi due anni abbondanti per carenza di adesioni, la Consulta Cultura, Sport e Tempo libero si è sciolta e stesso inesorabile destino è capitato alla Consulta Istruzione.

Rimangono ancora attive la Consulta Politiche sociali, che ha promosso svariate iniziative e di recente si è voluta dotare di un logo; la Consulta Ecologia, che si sta interessando sulla nascita della Comunità energetica e ha organizzato una serata sui cambiamenti climatici; la Consulta Urbanistica, che da diversi mesi non si riunisce in assenza di progetti della Giunta da valutare ma che ha saputo guadagnarsi l’ascolto dell’amministrazione sulla riqualificazione degli spogliatoi al centro sportivo.

Il sindaco Gennaro Toto ha affermato in sua difesa che la crisi della partecipazione dei cittadini alle Consulte è simile in molti altri Comuni del territorio. Ha suggerito un ripensamento dello strumento delle Consulte, con una loro nuova configurazione ibrida insieme alle Commissioni consiliari. Ciò ridurrebbe anche la burocrazia, secondo il sindaco. A Cernusco le Consulte non sono composte da consiglieri comunali, che possono essere invitati a riferire. Lo spazio della politica resta quello del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari che analizzano aspetti tecnici in vista delle approvazioni consiliari. In altri Comuni invece il modello delle Consulte prevede una quota politica.
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Il primo cittadino ha comunque frenato: “Al momento non è tra le more una revisione del Regolamento non avendo ancora definito come impostare il nuovo strumento”. Toto si è dimostrato soddisfatto per il coinvolgimento delle associazioni nell’organizzazione di eventi. Come elemento positivo di partecipazione è stato citato il bilancio partecipativo le cui risorse, attese per il 2023, saranno destinate nel 2024.

Critica la minoranza. La consigliera Samantha Brusadelli ha sostenuto che la rimozione dei consiglieri dalle Consulte era stato un traguardo su cui non sarebbe opportuno tornare indietro. Le Consulte si trasformerebbero nel secondo tempo del Consiglio comunale. Da ex componente della Consulta Istruzione, Brusadelli ha aggiunto di non aver mai sofferto la troppa burocrazia. “È vero, c’è un problema di partecipazione – ha detto Brusadelli – ma non credo che far entrare i consiglieri comunali nelle Consulte incentivi i cittadini a partecipare”. Per scongiurare la commistione tra Consulte e Commissioni, Brusadelli ha lanciato l’appello di costituire un gruppo di lavoro per trovare il sistema migliore per coinvolgere la cittadinanza.
M.P.
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