Sicilia, per gli stipendi spende 5 volte la Lombardia

L’anno passato la Sicilia ha speso oltre cinque volte in più rispetto alla popolosa Lombardia - 393.947.467,17 euro
contro i 69.412.107,45 euro - e ben sei volte di più rispetto al Veneto che s’è fermato a 62.167.845,48 euro.
Parliamo della spesa per gli stipendi del personale a tempo indeterminato in Regione. Dalla speciale classifica
elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del
progetto “Pitagora”, che prende in esame i costi sostenuti lo scorso anno per il mantenimento di uffici e strutture di
Regioni e capoluoghi di Provincia, emerge che la Sicilia è in assoluto la Regione meno efficiente nelle spese
sostenute per gli stipendi del personale a tempo indeterminato.
REGIONE PIÙ INADEGUATA
non a caso è l’unica ad aver ricevuto la “C”, il rating peggiore assegnato dalla classifica. E occorre sottolineare
che questa esorbitante cifra è addirittura in calo rispetto a quanto l’isola sborsava negli anni passati. Infatti se lo
scorso anno la Sicilia ha speso 393.947.467,17 euro, l’importo relativo al monte stipendi complessivo del 2021
era di 405.980.180,47, quello del 2020 si attestava a 424.921.240,66 e, infine, quello pagato nel 2019 ammontava
a 463.085.943,02 euro.
PROMOSSO IL NORD
A viaggiare in netta controtendenza ci sono Veneto e Lombardia, classifica le Regioni italiane più virtuose per
spesa degli stipendi del personale a tempo indeterminato. Cosa che ha portato le due regioni ad aggiudicarsi il
rating migliore, la cossiddetta tripla A (“AAA”).
Ad essere promosse per questa voce di spesa, con un rating complessivo compreso da “A” a “AA”, sono anche la
Puglia e il Piemonte, che, con un importo rispettivamente di 58.852.020,84 e 76.250.240,77 euro, si aggiudicano
la doppia AA, e poi, con la “A” singola Toscana (77.208.563,58), Emilia-Romagna (94.344.212,16) e Campania
(114.762.720,91). Fiugurano, invece, tra le Regioni con performance intermedie con un rating di “BBB” la Regione
Liguria (43.527.554,40 euro), la Calabria (52.122.826,01) e il Lazio (135.796.573,64); con “BB” troviamo l’Umbria
(27.034.458,94), Abruzzo (43.406.307,84) e le Marche (50.629.201,72 euro); con infile la “B” singola ci sono il
Molise (11.495.822,03) e la Basilicata (22.023.755,48
Basta raccontare barzellette! Se ci fossero stati dei veri controllori alla Corte dei Conti, con quello sprecato negli
ultimi 10 anni, solo in Sicilia, si sarebbe pagato il Ponte sullo stretto di Messina. Purtroppo siamo in Italia e controlli
zero vedi Reddito di Cittadinanza e Superbonus! Hai voglia di parlare di Bilanci Etici nella Sanità se buttiamo a mare
tutta questa ricchezza prodotta col duro lavoro.
R.C.
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