Olgiate: il presepe in oratorio stupisce con i suoi dettagli
Le tradizioni, si sa, vanno mantenute, a maggior ragione se sono positive e donano piacere alla comunità. Ed è così che fanno i volontari Lorenzo Mandelli, Giovanni Tavola e Giulio Ferrari, che ormai da vent’anni realizzano un presepe diverso ogni Natale e lo espongono presso l’oratorio di Olgiate Molgora.
Anche quest’anno, dopo tre mesi di assiduo lavoro e attenzione dei dettagli, è stato realizzato un presepe straordinario, che vede come sfondo il Resegone, al contrario dello scorso anno quando i volontari avevano scelto il Monte di Brianza. È questa la peculiarità del 2023, che rende l’opera ancor più “vicina” al Lecchese.
Ma non solo. Mandelli, Tavola e Ferrari hanno anche ricreato un antico borgo, molto simile a quelli che ancora si mantengono in alcune zone, e hanno inserito anche una moderna chiesa. A popolarlo naturalmente sono gli elementi classici del presepe, pastori, lavandaie, artigiani, pecorelle e animali da fattoria, oltre naturalmente a Giuseppe e Maria.
Come sempre i tre volontari hanno curato nei minimi dettagli ogni particolare dell’opera, dall’illuminazione all’effetto dei materiali, gli elementi naturali inseriti e i colori. Cosa che del resto hanno sempre fatto fin dal primo presepe realizzato, quando ad aiutarli c’era anche lo stimato volontario Remo Cerletti.
Sarà possibile visitare il presepe il 26, il 30 e 31 dicembre, e l’1, il 6, il 7 e il 14 gennaio, sempre dalle 14.30 alle 18.30.
Anche quest’anno, dopo tre mesi di assiduo lavoro e attenzione dei dettagli, è stato realizzato un presepe straordinario, che vede come sfondo il Resegone, al contrario dello scorso anno quando i volontari avevano scelto il Monte di Brianza. È questa la peculiarità del 2023, che rende l’opera ancor più “vicina” al Lecchese.
Ma non solo. Mandelli, Tavola e Ferrari hanno anche ricreato un antico borgo, molto simile a quelli che ancora si mantengono in alcune zone, e hanno inserito anche una moderna chiesa. A popolarlo naturalmente sono gli elementi classici del presepe, pastori, lavandaie, artigiani, pecorelle e animali da fattoria, oltre naturalmente a Giuseppe e Maria.
Come sempre i tre volontari hanno curato nei minimi dettagli ogni particolare dell’opera, dall’illuminazione all’effetto dei materiali, gli elementi naturali inseriti e i colori. Cosa che del resto hanno sempre fatto fin dal primo presepe realizzato, quando ad aiutarli c’era anche lo stimato volontario Remo Cerletti.
Sarà possibile visitare il presepe il 26, il 30 e 31 dicembre, e l’1, il 6, il 7 e il 14 gennaio, sempre dalle 14.30 alle 18.30.
E.Ma.