Osnago: l'ex bene di mafia da intitolare al generale Carlo Alberto dalla Chiesa
Il gruppo di minoranza Orgoglio Osnago chiede di intitolare il bene confiscato al generale Carlo Alberto dalla Chiesa, vittima di Cosa nostra nella strage di Via Carini, il 3 settembre 1982. Lo ha formalizzato in una mozione che sarà discussa e votata in Consiglio comunale venerdì 15 dicembre. Queste le motivazioni dei consiglieri all’opposizione: “Se da un lato si renderebbe omaggio a una figura straordinaria della nostra storia nazionale e tramanderebbe alle future generazioni la memoria di un uomo che ha combattuto per la nostra libertà, per la legalità e per la difesa delle nostre Istituzioni, dall’altro contribuirebbe a ricordare tutte le vittime cadute per mano della criminalità organizzata nel nostro Paese, che non hanno chinato la testa di fronte all'ingiustizia e che non hanno avuto paura”.La carriera nell’Arma per Dalla Chiesa cominciò con la guerra in Montenegro e poi con il secondo conflitto mondiale. Dopo l’8 settembre 1943, prese parte alla lotta partigiana. Di criminalità iniziò ad occuparsi in seguito alla Liberazione, con la lotta al banditismo, prima in Campania e poi in Sicilia. A Corleone con il ruolo di capitano si occupò delle indagini sull’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, facendo incriminare per concorso esterno la “primula rossa di Corleone”, Luciano Liggio, anche se poi assolto per insufficienza di prove. Inviato in altre Regioni del Nord e del Centro Italia, in Sicilia tornò con il grado di colonnello alla guida della Legione Carabinieri di Palermo, conducendo importanti indagini contro la mafia.
Tra le sue intuizioni, quella di modificare i luoghi di “confino” per i boss. Non più nei piccoli Comuni del Nord dove potevano attecchire nuove radici. Lungimirante sarà la sua ultima intervista concessa a Giorgio Bocca su la Repubblica in cui invitava a combattere la mafia non solo nel “pascolo palermitano”. In Sicilia si occupò anche della scomparsa di Mauro De Mauro, giornalista del quotidiano di battaglia L’Ora di Palermo, un mistero ancora oggi irrisolto.
Fondamentale nella carriera di Carlo Alberto dalla Chiesa fu la stagione del terrorismo negli anni Settanta. Su sua spinta venne creato un nucleo antiterrorismo che consentì arresti eccellenti ai danni delle Brigate Rosse. Gli vennero riconosciuti poteri speciali per indagare sulla scomparsa di Aldo Moro. Su sua pressione venne conferita una forma giuridica al collaboratore di giustizia. I suoi ultimi cento giorni furono a Palermo. Da Prefetto, nel pieno della seconda guerra di mafia, chiese e non ottenne poteri speciali come nella lotta al terrorismo. Ricordare il suo sacrificio significa anche riflettere sugli ostacoli, gli allontanamenti e i cambi di incarico che quasi sistematicamente e “scientificamente” dovette subire su volontà, ora diretta ora indiretta, dei Governi che si succedevano.
L’immobile di Osnago, confiscato in via definitiva nel 2018, è passato nelle disponibilità del Comune nel corso di quest’anno. Di recente la scelta dell’amministrazione comunale, concordata con l’Ambito Distrettuale, di destinare il bene a Retesalute per sviluppare dei progetti abitativi per anziani non totalmente autosufficienti [clicca QUI]. Un uso che pare non convincere appieno il gruppo di minoranza, che ha depositato infatti un’interpellanza. Orgoglio Osnago chiede conto della scelta. Domanda se non sia stata presa in considerazione l’ipotesi di preferire una delle associazioni locali che avevano risposto alla manifestazione d’interesse indetta dallo stesso Comune nel 2021. Viene poi chiesto se la soluzione individuata degli alloggi per anziani sia compatibile con il contesto residenziale di via delle Robinie, che è una via privata. Viene infine lamentato il mancato coinvolgimento delle Consulte.
Tra le sue intuizioni, quella di modificare i luoghi di “confino” per i boss. Non più nei piccoli Comuni del Nord dove potevano attecchire nuove radici. Lungimirante sarà la sua ultima intervista concessa a Giorgio Bocca su la Repubblica in cui invitava a combattere la mafia non solo nel “pascolo palermitano”. In Sicilia si occupò anche della scomparsa di Mauro De Mauro, giornalista del quotidiano di battaglia L’Ora di Palermo, un mistero ancora oggi irrisolto.
Fondamentale nella carriera di Carlo Alberto dalla Chiesa fu la stagione del terrorismo negli anni Settanta. Su sua spinta venne creato un nucleo antiterrorismo che consentì arresti eccellenti ai danni delle Brigate Rosse. Gli vennero riconosciuti poteri speciali per indagare sulla scomparsa di Aldo Moro. Su sua pressione venne conferita una forma giuridica al collaboratore di giustizia. I suoi ultimi cento giorni furono a Palermo. Da Prefetto, nel pieno della seconda guerra di mafia, chiese e non ottenne poteri speciali come nella lotta al terrorismo. Ricordare il suo sacrificio significa anche riflettere sugli ostacoli, gli allontanamenti e i cambi di incarico che quasi sistematicamente e “scientificamente” dovette subire su volontà, ora diretta ora indiretta, dei Governi che si succedevano.
L’immobile di Osnago, confiscato in via definitiva nel 2018, è passato nelle disponibilità del Comune nel corso di quest’anno. Di recente la scelta dell’amministrazione comunale, concordata con l’Ambito Distrettuale, di destinare il bene a Retesalute per sviluppare dei progetti abitativi per anziani non totalmente autosufficienti [clicca QUI]. Un uso che pare non convincere appieno il gruppo di minoranza, che ha depositato infatti un’interpellanza. Orgoglio Osnago chiede conto della scelta. Domanda se non sia stata presa in considerazione l’ipotesi di preferire una delle associazioni locali che avevano risposto alla manifestazione d’interesse indetta dallo stesso Comune nel 2021. Viene poi chiesto se la soluzione individuata degli alloggi per anziani sia compatibile con il contesto residenziale di via delle Robinie, che è una via privata. Viene infine lamentato il mancato coinvolgimento delle Consulte.
M.P.