Stalking verso la ex? Morgan imputato in tribunale a Lecco

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Al centro della cronaca per l'esperienza televisiva a X-Factor, chiusasi fra le polemiche, il nome di Morgan - alias Marco Castoldi, cantautore monzese già leader del Bluvertigo - è risuonato stamani in Tribunale a Lecco.

L'artista è imputato al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio, per
stalking e diffamazione ai danni dell'ex compagna. Un fascicolo approdato presso il ''nostro'' palazzo di giustizia su decisione del GIP di Monza che nel 2021 aveva ritenuto di inviare gli atti a Lecco per competenza territoriale, dal momento che la presunta parte lesa risultava domiciliata a Merate quando sarebbero avvenuti i fatti.
Morgan - secondo le contestazioni a suo carico ancora tutte da provare - non avrebbe accettato la volontà della ex di interrompere la loro relazione e da quel momento avrebbe iniziato a ''tormentarla'' con continue chiamate e messaggi e con insinuazioni volgari diffuse (pare) attraverso una chat WhatsApp. Accuse che fra l'altro lo stesso artista avrebbe respinto con forza attraverso dichiarazioni rese non appena la notizia del fascicolo passato da Monza a Lecco, rimbalzarono sulla stampa locale e nazionale.
Stamani il giudice Martina Beggio - alla presenza in aula del pubblico ministero Giulia Angeleri, quale rappresentante della Procura di Lecco, al vaglio della quale è transitato il fascicolo a carico del cantautore prima di approdare in aula  - ha esortato le parti a tentare la strada della riconciliazione, trattandosi di reati procedibili a querela. Appuntamento dunque all'udienza del prossimo 27 febbraio, quando si conoscerà l'esito della vicenda. In caso di mancato accordo infatti, potrebbe aprirsi ufficialmente l'istruttoria dibattimentale, a meno che l'artista non scelga di avvalersi di eventuali riti alternativi. Non è nemmeno escluso che la difesa possa sollevare un'eventuale eccezione di incompetenza territoriale, come è emerso fra le righe quest'oggi, dentro e fuori dall'aula. Assenti stamani sia l'imputato (assistito da due legali del Foro di Milano), sia la querelante, costituitasi parte civile tramite una penalista giunta a Lecco dalla Calabria.
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