Silea: nuovo bosco a Osnago 700 alberi presto piantati
Ad Osnago sta nascendo un nuovo bosco urbano: Silea Spa – la multiutility lecchese dell’economia circolare – ha dato il via quest’oggi alle operazioni per la messa a dimora oltre 700 alberi, piante ed arbusti in un’area complessiva di circa 10.000 mq.
«Questo intervento rappresenta a tutti gli effetti una “grande opera” green per il nostro territorio e corona lo sforzo del nostro Comune, da anni impegnato nella messa a dimora di centinaia di nuove piante: quello che oggi è un terreno residuale racchiuso tra la strada provinciale Sp 342 dir e la linea ferroviaria Lecco-Milano, diventerà domani un apprezzabile polmone verde che ci porterà – letteralmente – ben più di una boccata d’ossigeno. È stato infatti calcolato che il bosco potrà assorbire ogni anno circa 20 tonnellate di anidride carbonica e produrre altrettante tonnellate di ossigeno. Nell’arco della sua vita, stimata in 50 anni, il bosco sarà dunque in grado di sequestrare oltre 890 tonnellate di CO2» spiega il sindaco di Osnago, Paolo Brivio.
Il terreno riqualificato è di circa 10.000 mq, di cui la metà destinati ad accogliere le alberature.
Più 700, come si diceva, le piante che Silea posizionerà ad Osnago, tutte appartenenti a specie autoctone certificate. Oltre 550 saranno alberi di “prima e seconda grandezza” che raggiungeranno i 25 metri di altezza: pioppi bianchi e neri (che costituiranno le specie principali del nuovo bosco) ma anche salici, olmi, frassini e querce. Non mancheranno poi piante e arbusti per dare vita al sottobosco: corniolo, viburno, evonimo europeo (più conosciuto come “berretta del prete”) e sambuco nero.
«Tutti gli esemplari che verranno messi a dimora saranno dotati del cosiddetto “passaporto verde”, una certificazione europea che attesta la corretta gestione di tutta la filiera di provenienza – spiega Francesca Rota, presidente di Silea –. Il nuovo bosco nasce volutamente in un’area ad alta percorrenza stradale e fortemente antropizzata perché la posa di nuovi alberi a ridosso delle città, delle aree industriali ed urbane è fondamentale per massimizzare la capacità di assorbimento di anidride carbonica e smog. Silea non si limiterà, tuttavia, alla posa degli alberi, ma si occuperà della loro cura per i prossimi anni, fino a quando il bosco non sarà cioè pienamente cresciuto ed avrà raggiunto il suo equilibrio naturale, acquistando una propria valenza ecosistemica primaria».
La creazione del nuovo bosco è stata promossa da Silea nell’ambito della procedura compensativa connessa all’ampliamento dell’impianto di compostaggio di Annone Brianza dove il nuovo digestore anaerobico permetterà alla società pubblica di produrre biometano attraverso la trasformazione, con processi interamente biologici, dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata.
«Questo intervento rappresenta a tutti gli effetti una “grande opera” green per il nostro territorio e corona lo sforzo del nostro Comune, da anni impegnato nella messa a dimora di centinaia di nuove piante: quello che oggi è un terreno residuale racchiuso tra la strada provinciale Sp 342 dir e la linea ferroviaria Lecco-Milano, diventerà domani un apprezzabile polmone verde che ci porterà – letteralmente – ben più di una boccata d’ossigeno. È stato infatti calcolato che il bosco potrà assorbire ogni anno circa 20 tonnellate di anidride carbonica e produrre altrettante tonnellate di ossigeno. Nell’arco della sua vita, stimata in 50 anni, il bosco sarà dunque in grado di sequestrare oltre 890 tonnellate di CO2» spiega il sindaco di Osnago, Paolo Brivio.
Il terreno riqualificato è di circa 10.000 mq, di cui la metà destinati ad accogliere le alberature.
Più 700, come si diceva, le piante che Silea posizionerà ad Osnago, tutte appartenenti a specie autoctone certificate. Oltre 550 saranno alberi di “prima e seconda grandezza” che raggiungeranno i 25 metri di altezza: pioppi bianchi e neri (che costituiranno le specie principali del nuovo bosco) ma anche salici, olmi, frassini e querce. Non mancheranno poi piante e arbusti per dare vita al sottobosco: corniolo, viburno, evonimo europeo (più conosciuto come “berretta del prete”) e sambuco nero.
«Tutti gli esemplari che verranno messi a dimora saranno dotati del cosiddetto “passaporto verde”, una certificazione europea che attesta la corretta gestione di tutta la filiera di provenienza – spiega Francesca Rota, presidente di Silea –. Il nuovo bosco nasce volutamente in un’area ad alta percorrenza stradale e fortemente antropizzata perché la posa di nuovi alberi a ridosso delle città, delle aree industriali ed urbane è fondamentale per massimizzare la capacità di assorbimento di anidride carbonica e smog. Silea non si limiterà, tuttavia, alla posa degli alberi, ma si occuperà della loro cura per i prossimi anni, fino a quando il bosco non sarà cioè pienamente cresciuto ed avrà raggiunto il suo equilibrio naturale, acquistando una propria valenza ecosistemica primaria».
La creazione del nuovo bosco è stata promossa da Silea nell’ambito della procedura compensativa connessa all’ampliamento dell’impianto di compostaggio di Annone Brianza dove il nuovo digestore anaerobico permetterà alla società pubblica di produrre biometano attraverso la trasformazione, con processi interamente biologici, dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata.