Viva l'Italia antifascista

BossiMichele.jpg (7 KB)
Ed ora adesso,
stragi, furore e morti.
Il cantico di guerra alzate, o forti.
Guerra, guerra!
Sangue, sangue! Vendetta!
Strage, strage!

Con queste parole nella settima scena del secondo atto della Norma la protagonista incita il suo popolo alla rivolta contro i dominatori stranieri, e subito le risponde il capo dei druidi accompagnato dal coro dei guerrieri:

Guerra, guerra! Le galliche selve
quante han querce producon guerrier ...


A questo punto, durante una memorabile rappresentazione milanese del 10 Gennaio 1859 dell'opera belliniana, una parte del pubblico fece eco a modo suo al clamore patriottico messo in scena dai cantanti: "Guerra, guerra! - si udì gridare più di una volta dai palchi e dai loggioni - Guerra, guerra!". Da sempre, alla Scala l'impegno civile è evidentemente di casa. "Se uno viene alla Scala a urlare ha un problema. - avrebbe però sentenziato il ministro Salvini - Alla Scala si viene per ascoltare, non per urlare". In quell'occasione il problema che sarebbe stato segnalato un secolo e mezzo dopo dal ministro fu affrontato dalla polizia austriaca espellendo dalla città i contestatori che riuscì a identificare. Nulla di strano: si era alla vigilia della seconda guerra di indipendenza e i servizi di sicurezza asburgici non facevano altro che il loro lavoro. Strano invece, per non dire inquietante, che lo scorso 7 Dicembre la polizia italiana, e non quella di un'ipotetica forza di occupazione, abbia proceduto all'identificazione dell'autore di un grido patriottico lanciato in occasione della prima del teatro milanese (a sipario peraltro ancora chiuso): "Viva l'Italia antifascista!". So bene che qualche coraggioso anonimo obietterà che non si trattava affatto di un grido patriottico, bensì di uno slogan di parte dal contenuto divisivo. Anche gridare "Viva i Carabinieri e abbasso i malfattori!" sarebbe in tal caso uno slogan di parte dal contenuto divisivo, perchè il fascismo non é un'opinione ma, come amava ripetere il nostro indimenticabile presidente Pertini, un reato. Certo non abbiamo motivo di prendercela con gli agenti della Digos, che anche a detta dell'interessato si sono mostrati estremamente cortesi e professionali, ma qualcuno dovrà pure averli incaricati di procedere a quella che non può non definirsi obiettivamente un'intimidazione. Mi unisco dunque, in segno di solidarietà con Marco Vizzardelli, che personalmente non ho l'onore di conoscere, alla sua proclamazione patriottica
 
VIVA L'ITALIA ANTIFASCISTA!


Allego, per risparmiare eventualmente a qualcuno la fatica di verificarle, le mie generalità:

Michele Bossi,
nato a Bergamo il 19.11.1949,
cittadino italiano
felicemente coniugato.
Carta di identità n.439131
rilasciata dal Ministero dell'Interno. 

Grazie per l'attenzione.
Michele Bossi
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.